Confagricoltura e Assoverde: la cura degli alberi al centro dell’agenda politica per città più sostenibili

Il Libro Bianco del Verde è un invito al cambiamento, un’occasione per riportare il verde e la natura in città ad uno stato di equilibro con l’uomo, una sfida che ambisce a migliorare le conoscenze, eliminare le pratiche obsolete e rinnovare la cura e la gestione del verde nelle città e nelle campagne, grazie a proposte tecniche e soluzioni concrete, supportate da decisioni politiche

Pubblicato il 25 Ott 2021

Libro-Bianco-del-Verde

Fungere da stimolo per tutti gli operatori istituzionali, pubblici e privati, per creare modelli di progettazione, gestione e cura del verde con un approccio nuovo che dia valore agli alberi, ai boschi, ai giardini, insomma, a tutti gli spazi verdi italiani. Questa l’ambizione del Libro Bianco del Verde, uno strumento nato dall’iniziativa congiunta di Confagricoltura e Assoverde (Associazione Italiana Costruttori del Verde), per rilanciare il settore del verde in Italia: in gioco 74 autori e 50 interventi tecnico scientifici tra università, esperti delle amministrazioni, referenti delle associazioni di settore, professionisti e imprenditori, con l’obiettivo di portare efficaci proposte all’attenzione della politica per poi attuarle concretamente, a livello nazionale e regionale, sui territori.

“Conoscere il significato di una corretta manutenzione del verde è indispensabile per un vero neo rinascimento. Con il Libro Bianco del Verde – interviene la Presidente di Assoverde, Rosi Sgaravatti –  parte un percorso di stimolo per tutti gli operatori istituzionali, pubblici e privati, che si articola in un tavolo permanente con eventi nazionali, regionali e una campagna informativa di sensibilizzazione. Rimettere al centro dell’agenda politica la cura dei nostri alberi, dei nostri giardini salvaguardando i complessi equilibri della biodiversità è l’unico modo per garantire e tutelare la salute e il benessere di tutti”.

La cura del verde per restituire qualità e salubrità alle città

Gli ingenti finanziamenti che il Recovery Fund mette in campo e le priorità che il PNRR attribuisce al tema “Transizione ecologica e Rivoluzione Verde” costituiscono opportunità irripetibili in cui il Settore del Verde può e deve avere un ruolo strategico, a partire dal contrastare le emergenze sanitarie, climatiche ed ambientali, oltre che restituire qualità e salubrità alle nostre città. Di qui la necessità di un cambio di passo nelle metodiche di cura del verde, che spesso risultano obsolete o di scarsa qualità rispetto agli standard imposti dalle nuove conoscenze e sensibilità.

Il Libro Bianco, iniziato un anno e mezzo fa, ha comportato un imponente impegno editoriale ed è articolato in 3 volumi: il primo “per un neo rinascimento della cura e della gestione del verde” è dedicato all’ambito urbano; il secondo analizza l’attuale tema della “emergenza pini in Italia”; ed, infine, il “Quaderno tecnico” raccoglie le specificità delle aziende e dei professionisti che hanno sostenuto l’iniziativa. Essere presenti nel Quaderno tecnico vuol dire aderire ad un percorso innovativo volto al cambiamento e alla valorizzazione del settore del verde; raccordandosi con i principali operatori, pubblici e privati, del settore; essere presente nelle diverse iniziative che si collegano al Libro Bianco.

Convinto del ruolo da protagonisti che devono avere boschi, foreste e aree verdi nel nostro futuro, Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura è orgoglioso perché pensa che siano riusciti a dare delle risposte esaurienti alle tante attese che “oggi ruotano attorno ai temi della sostenibilità, a partire dal ruolo strategico del verde urbano, dell’abbattimento della CO2, degli effetti che il verde pubblico e privato hanno sul benessere e sulla salute di tutti noi”.

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