Innovazione

Vanotti, xFarm: un ecosistema aperto per la sostenibilità e la competitività dell’agroalimentare

Conciliare produttività e sostenibilità ambientale, indirizzare lo sviluppo di pratiche di agricoltura rigenerativa e gestire risorse e investimenti, sviluppare nuove forme di collaborazione e nuovi modelli di business: la testimonianza di Matteo Vanotti, Ceo e founder di xFarm Technologies su come l’innovazione digitale in forma di ecosistema sia oggi il presupposto per una vera trasformazione dei sistemi agroalimentari.

Pubblicato il 26 Set 2023

Matteo Vanotti, CEO e founder xFarm Technologies

Il mondo dell’agricoltura e a maggior ragione quello delle filiere agroalimentari è diventato una straordinaria “palestra di innovazione”. La disponibilità di dati e le diverse spinte che arrivano dal mercato a livello di normative, target di sostenibilità, preferenze dei consumatori e tante altre stanno aprendo nuove strade per tutte le imprese food, dal campo sino “allo scaffale”. In questo scenario il ruolo del digitale non è più una opzione, come poteva essere interpretato sino a qualche anno fa, ma è un fattore indispensabile per preservare la competitività e per individuare nuove linee di sviluppo.

xFarm Technologies è una delle realtà che più stanno contribuendo ad aprire “nuove strade” di sviluppo per tutto il settore agroalimentare a partire naturalmente dal settore primario. Ed è proprio con lo sguardo rivolto al “campo” che inizia la conversazione con Matteo Vanotti, CEO e founder della società.

A che punto siamo, a tuo avviso, in termini di utilizzo dei dati in agricoltura e lungo le filiere? Quali sono le principali criticità che si devono affrontare?

La quota di imprese agricole digitalizzate in Europa è ancora piuttosto bassa, siamo ancora in una fase iniziale, ma con dei segnali che fanno ben sperare. Certamente stiamo constatando che il mondo delle filiere sta accelerando, anche perché è “incalzato” dalla necessità di raggiungere obiettivi di sostenibilità e di tracciabilità sempre più precisi. In questo senso le imprese stanno apprezzando sempre più il potenziale e la spinta che arriva dalla disponibilità di sistemi connessi. Per rispondere a tutte le sfide che sono oggi davanti al mondo agroalimentare c’è bisogno di dati, di intelligenza sui dati e di competenze. Se si lavora in questa direzione si creano le condizioni per superare le difficoltà che abbiamo davanti.

Imprese agricole, imprese agroalimentari, pubbliche amministrazioni: come stanno cambiando le esigenze di collaborazione e che ruolo spetta a una realtà come xFarm?

La collaborazione tra tutti gli attori che contribuiscono alla creazione di valore nelle filiere agroalimentari è una sfida di straordinaria importanza che si affronta e si vince indirizzando l’innovazione tecnologica e digitale verso il concetto di ecosistema.

Non è pensabile che ci possa essere una soluzione specifica per ogni esigenza, non è ragionevole che un imprenditore agricolo debba magari utilizzare dieci o più applicazioni, così come non è ipotizzabile che ci possa essere una soluzione che abbraccia tutte le esigenze. Ecosistema significa mettere a disposizione una rete di software che sono in grado di collaborare, che sono nella condizione di integrare i dati di altri sistemi o di essere integrati.

Per certi aspetti dobbiamo immaginare per il mondo delle soluzioni digitali per l’agrifood una evoluzione simile a quella che ha caratterizzato il mondo della domotica o dell’industria: con lo sviluppo e il rispetto di standard che abilitano e permettono la interoperabilità delle applicazioni e dei sistemi.

Come considerate il tema delle competenze e della formazione lungo tutta la filiera? Come si può allineare una tecnologia che sta correndo con la sua applicazione presso imprese nelle quali mancano spesso gli skill necessari?

 

Quello delle competenze è un tema assolutamente centrale. Senza le giuste competenze le soluzioni tecnologiche rischiano di essere inefficaci. A mio avviso ci troviamo in una fase della trasformazione digitale del mondo agrifood nella quale l’investimento in formazione ha un rapporto diretto con la competitività.

Come xFarm Technologies abbiamo scelto di fare la nostra parte con due iniziative che abbiamo denominato xFarm Academy e xFarm Education con cui puntiamo a valorizzare il ruolo della tecnologia a supporto delle attività agricole.

Con xFarm Academy abbiamo impostato un percorso formativo digitale rivolto ad agricoltori, agronomi, tecnici e periti per fornire un quadro aggiornato delle tecnologie per il mondo agricolo e per utilizzarle con l’obiettivo di aumentare la competitività e la sostenibilità delle aziende.

xFarm Education si rivolge invece agli istituti che si occupano di formare gli agricoltori del futuro e dunque alle Università ad indirizzo agrario, agli Istituti professionali agrari, agli Istituti tecnici agrari, agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) ad indirizzo agrario. L’obiettivo di questa operazione è di fornire supporto nelle attività legate alla digitalizzazione dei laboratori e delle attività didattiche e formative.

Guardiamo a uno dei temi sui quali si sta focalizzando una grande attenzione, ovvero l’Agricoltura rigenerativa: quali prospettive vedete per lo sviluppo di queste pratiche?

Va detto che ogni volta che arrivano nuove pratiche agricole si deve affrontare un cambiamento e le imprese devono gestire un impatto organizzativo ed economico. Servono strumenti, macchinari, conoscenze agronomiche specifiche. In concreto è necessario effettuare un investimento importante. Noi come xFarm Technologies abbiamo scelto di fornire un aiuto tecnologico partendo dal presupposto che le pratiche per l’agricoltura rigenerativa sono tante, che ogni filiera richiederà un approccio specifico con pratiche differenti. È una sfida che le imprese agricole possono affrontare solo se dispongono di mezzi tecnici e di dati per attuarla, ma anche per valorizzare al meglio tutti i possibili risultati.

Occorre aggiungere che le pratiche rigenerative presuppongono un’agricoltura che porta risultati sul lungo termine, che ha bisogno di monitoraggio e di controllo e che, come accennato precedentemente, ha bisogno di attuare nuove forme di collaborazione in forma di ecosistema.

I temi dell’innovazione digitale, dell’Intelligenza Artificiale, dell’Agricoltura rigenerativa e della sostenibilità saranno al centro della prossima edizione di Agri Data Green Summit in programma a Milano al Centro Svizzero a partire dalle ore 9.30.

Seminare Intelligenza, raccogliere valore” è il titolo scelto per l’evento che conta su un’agenda ricchissima, con quattro contributi di analisti ed esperti e tre tavole rotonde, a loro volta composte da analisti, rappresentanti di imprese agricole e di aziende dell’agroalimentare e da attori impegnati sui temi dell’innovazione. Un vero e proprio “viaggio” nell’innovazione e nella sostenibilità. Per maggiori informazioni e per iscriversi vai QUI

Restiamo sui temi della sostenibilità: come vedete le prospettive del Carbon farming? Come lo state indirizzando?

Il Carbon farming è un altro tema che implica una grande capacità di monitoraggio e di rendicontazione. Il presupposto dei crediti sta nella capacità di dimostrare un miglioramento in termini di riduzione delle emissioni e per questo è importante agire a tutti i livelli in termini di data collection e di analisi dei dati. Da questo punto di vista siamo attivi con la nostra piattaforma per fornire ai DSS i dati necessari anche alla ottimizzazione di tutti i fattori che concorrono alla riduzione delle emissioni.

Abbiamo parlato dell’importanza di collaborare e di ecosistemi, quanto è importante per una realtà come xFarm guardare a collaborazione anche in chiave “extra-settore” per sviluppare nuovi servizi e nuovi modelli di business?

Questa è una componente fondamentale e sempre più importante del futuro dell’agricoltura.

Quando una industria avvia un percorso di trasformazione da analogica a digitale si aprono nuove prospettive in termini di sviluppo di servizi. Tanti settori che hanno affrontato prima del mondo agrifood un percorso di digitalizzazione hanno visto la nascita di nuovi servizi. È ragionevole prevedere che possa accadere anche nel mondo agricolo ed è ragionevole immaginare che possa concretizzarsi mettendo in relazione le straordinarie potenzialità di conoscenza offerte dai dati del mondo agrifood con quelle di altri comparti come nel caso, per fare un esempio, delle assicurazioni con le polizze parametriche.

In grande sintesi, quali sono le prossime sfide per xFarm?

Stiamo lavorando tanto sull’Intelligenza Artificiale, sui fattori che permettono di migliorare e valorizzare i target di sostenibilità, sulla parte agronomica e su soluzioni che permettono di migliorare la produzione. Relativamente all’AI in particolare puntiamo a renderla sempre più accessibile per mettere a disposizione risultati sempre più raffinati e precisi a livello di supporto alle decisioni. L’obiettivo è estendere queste tecnologie a tutta la filiera agroalimentare e di crescere anche dal punto di vista dell’adozione dello smart farming, specialmente all’estero.

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