Nel 2022 l’industria globale dell’agricoltura rigenerativa ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 8,7 miliardi di dollari. A evidenziarlo è Emergen Research, che prevede per questo comparto un tasso di crescita annuo composito del 14% nell’arco di 10 anni. Questa espansione è attribuibile – secondo la ricerca – alla crescente sensibilizzazione sugli effetti negativi sull’ecosistema che provengono dalle pratiche agricole tradizionali.
Mitigare i rischi legati all’agricoltura tradizionale
Secondo i dati di Emergen Research l’impatto negativo delle tecniche agricole convenzionali è stato sempre più riconosciuto negli ultimi tempi, con le principali preoccupazioni che riguardano fenomeni come l’erosione del terreno, la contaminazione idrica, la perdita di biodiversità e le emissioni di gas a effetto serra.
Questa consapevolezza, spiega lo studio, ha stimolato la domanda per metodi agricoli più rispettosi dell’ambiente, e l’agricoltura rigenerativa si è presentata come soluzione a queste problematiche, con un focus particolare sul recupero e il miglioramento degli ecosistemi attraverso tecniche come la rotazione delle colture, la diminuzione della lavorazione del suolo e l’utilizzo di colture di copertura.
Le opportunità dell’agricoltura rigenerativa
Il ruolo della salute del suolo nel sequestro del carbonio è diventato fondamentale per promuovere un’agricoltura sostenibile e contrastare i cambiamenti climatici. Proprio il mantenimento di suoli nutrienti, organici e salubri è essenziale nelle pratiche rigenerative – spiega Emergen Research – Questi metodi non solo incrementano la capacità del terreno di assorbire e stoccare il carbonio, ma portano anche a un miglior rendimento delle colture e a una produzione agricola più efficiente.
Cresce la consapevolezza nei consumatori
L’accento posto sulle pratiche che promuovono la salute del suolo e il sequestro del carbonio è un fattore determinante per l’adozione crescente dell’agricoltura rigenerativa, contribuendo alla crescita dei ricavi di mercato. In aggiunta, la consapevolezza sempre maggiore tra i consumatori riguardo all’impatto ambientale delle loro scelte alimentari rappresenta un importante motore per l’aumento dei ricavi di mercato.
I consumatori – spiega la ricerca – stanno cercando attivamente prodotti sostenibili che rispecchino i loro valori ecologici, e l’agricoltura rigenerativa ha un forte richiamo per i consumatori ecologicamente consapevoli grazie al suo focus sulla salute degli ecosistemi e sulla protezione dell’ambiente. Questa aderenza ai principi ecologici posiziona favorevolmente i prodotti rigenerativi agli occhi dei consumatori, alimentando ulteriormente la crescita dei ricavi di mercato.
Le sfide per il futuro: consapevolezza e carenza di competenze
D’altra parte – evidenzia ancora la ricerca di Emergen – ci sono significative sfide che potrebbero ostacolare la crescita dei ricavi di mercato. Una di queste sfide è la scarsa consapevolezza tra i consumatori riguardo ai benefici dell’agricoltura rigenerativa. “È fondamentale superare questa carenza informativa e comunicare efficacemente le virtù di queste pratiche per favorire l’espansione del mercato”, spiega lo studio.
Un altro ostacolo è la mancanza di manodopera qualificata e delle competenze necessarie per gestire gli strumenti e le tecnologie.
I top player dell’agricoltura rigenerativa
Il mercato globale dell’agricoltura rigenerativa è frammentato, con aziende di grandi e medie dimensioni che rappresentano la maggior parte del fatturato. I principali player stanno adottando diverse strategie, tra cui fusioni e acquisizioni, accordi strategici, sviluppo, test e introduzione di prodotti più efficaci. Tra le aziende leader del comparto Emergen Research ne evidenzia 10: Corteva Agriscience, Syngenta, Basf, Dow AgroSciences, Bunge, Cargill, General Mills, Danone, Patagonia Provisions e Dr. Bronner’s.