E’ dal 1978 che Alce Nero riunisce in una solida rete agricoltori e trasformatori biologici impegnati nel produrre cibi buoni, frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e le persone che la lavorano, secondo principi di sostenibilità ambientale e sociale. Da quarant’anni il marchio percorre con decisione la strada del biologico dedicandosi ad un’agroalimentare fatto di tradizioni immutate, ma anche di innovazione, in equilibrio tra nuove tecnologie, sperimentazione di ricette ed ingredienti, e i rigorosi disciplinari che il biologico autentico impone. Sempre vivo anche l’interesse nel raccontare ai consumatori la cura e l’attenzione impiegate nel realizzare i suoi prodotti, non solo sinonimo di massima salubrità ma allo stesso tempo difensori della biodiversità alimentare e promotori di un’agricoltura sostenibile: l’etichetta narrante di Slow Food adottata per il packaging ne è un esempio.
Consolidare ulteriormente il rapporto di fiducia tra la rete di produttori e il consumatore è l’obiettivo del primo Progetto Blockchain che vede Alce Nero protagonista, insieme all’azienda hi-tech EZ Lab | Blockchain Solutions, PMI innovativa specializzata in soluzioni digitali avanzate per il settore Smart Agrifood. Infatti, in un mondo sempre più digitale, è proprio la fiducia a rappresentare la “nuova moneta” che conferisce valore al prodotto. Coinvolta, la filiera dell’olio Alce Nero, nello specifico, un lotto di Olio extra vergine di oliva biologico D.O.P. Terra di Bari Bitonto, che sarà venduto attraverso il canale e-commerce proprietario. Un olio di altissima qualità prodotto esclusivamente con un blend di cultivar Cima di Bitonto e Coratina, come previsto dal disciplinare D.O.P. Le olive utilizzate provengono da circa 40.000 olivi centenari coltivati in Puglia, nel Biodistretto delle Lame, un’area geografica di circa 40 mila ettari che abbraccia i comuni di Ruvo e Bitonto, caratterizzato da una vocazione naturale verso l’agricoltura sostenibile e il biologico.
Uno storytelling credibile: la blockchain conferisce valore ai dati di filiera
Come accennato poc’anzi, questa prima sperimentazione Blockchain è nata con l’obiettivo di tracciare l’intero ciclo di vita dell’Olio extra vergine di oliva biologico D.O.P. Terra di Bari Bitonto, mettendo al servizio della filiera una tecnologia avanzata e strategica. Attraverso una rete condivisa, accessibile ma non modificabile, il “registro distribuito a blocchi” permette di registrare, verificare e certificare tutte le informazioni che riguardano ciascuna fase della catena produttiva. Un’importante garanzia di qualità per il consumatore, che potrà accedere a tali informazioni certificate sulla storia del prodotto acquistato, scansionando con lo smartphone il QR code impresso sul collarino di ciascuna bottiglia: dal territorio dov’è stato coltivato, alle tecniche utilizzate, con riferimento ad ogni singolo produttore e lavoratore, dalla manodopera nei campi, alle fasi di trasformazione e confezionamento.
Potrà così verificare che si tratta di un olio 100% italiano e biologico, un prodotto D.O.P. di sicura provenienza e di alta qualità, garanzia di legalità e trasparenza, ad ogni livello, ulteriormente controllato e certificato da CCPB in conformità alla norma ISO 22005 che ne attesta la tracciabilità di filiera. Come dimostrano numerose ricerche di mercato la certificazione migliora la qualità del prodotto e il suo impatto ambientale, assicura la sicurezza alimentare, rende più efficiente e virtuoso il processo produttivo e costituisce un insostituibile servizio di garanzia e fiducia verso i consumatori.
“Ci stiamo sforzando di portare sulla tavola, sulla bottiglia, un vissuto: è importante che il consumatore finale, il fruitore, conosca da dove viene fisicamente l’olio, qual è il campo che gli ha dato quelle olive – aggiunge Benedetto Fracchiolla, Olivicoltore e Presidente del Biodistretto delle Lame – È importante comunicare questo, aggiunto al racconto dello sforzo importante a livello qualitativo: è bene produrre ma è importante produrre in qualità, con il rispetto dell’ambiente e nel rispetto del territorio”.
Alce Nero: la filiera del biologico che investe continuamente in sostenibilità
La forza di Alce Nero risiede nella sua struttura multidimensionale, che copre tutte le fasi di vita del prodotto (agricola, di trasformazione e distributiva), una struttura saldamente legata ai produttori che ne fanno parte. Questo significa avere una completezza di filiera che consente ad Alce Nero di distinguersi sul mercato, abbracciando una grande varietà di categorie merceologiche. La filiera dell’olio, in particolare, vanta un’eredità antica e preziosa, che oggi vive attraverso l’impegno serio e appassionato di migliaia di produttori, piccole e grandi realtà orgogliose di riconoscersi nel marchio Alce Nero.
“Come produttori di cibo la nostra missione è salvaguardare il territorio attraverso il valore agito di un’agricoltura pulita, rispettosa e rigenerativa. Questa missione è realizzabile solo attraverso il lavoro delle persone che quel valore condividono con noi e che con questo progetto vogliamo ulteriormente raccontare e valorizzare” commenta Erika Marrone, Direttore Qualità, Ricerca & Sviluppo, Filiere Alce Nero.
Parlare di olio Alce Nero significa parlare di Finoliva, che dal 2006 è parte integrante del gruppo e contribuisce a sviluppare lo specifico comparto merceologico aziendale. Nata nel 1999, Finoliva controlla e lavora il prodotto conferito dai soci del Consorzio Nazionale Olivicoltori (C.N.O) oggi Italia Olivicola, olive che provengono dalle zone più vocate d’Italia e che rappresentano fino al 20% circa dell’intera produzione nazionale. Finoliva produce esclusivamente olio extra vergine d’oliva, 100% italiano, curandone la produzione in tutte le sue fasi, anche attraverso analisi e valutazioni dei parametri chimico fisici. Insieme ad Alce Nero, fa della sostenibilità un impegno concreto, sul territorio e per il territorio.
Uno degli strumenti messi in campo è quello della realizzazione di un Biodistretto delle Lame per la gestione sostenibile del territorio e la sua valorizzazione, insieme ai diversi attori del territorio (agricoltori, cooperative, associazioni culturali, operatori turistici e pubbliche amministrazioni). Un’area centrale per la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità, uva, mandorle, ciliegie e grano duro. Qui, circa 4.000 ettari sono coltivati con metodo biologico, altri 1.000 sono in conversione e 12.000 sono tutelati dal Parco dell’Alta Murgia. Gran Parte del biologico prodotto nel Biodistretto delle Lame è commercializzato da Alce Nero.