Alleanza per la Sostenibilità: imprese, open innovation e startup nel segno del DigitalRestart

Nasce una nuova iniziativa promossa da Microsoft per la ideazione e creazione di nuovi progetti in grado di rispondere alla domanda di sostenibilità con un approccio basato sull’open innovation e con la collaborazione di realtà come B4i – Bocconi for innovation, CDP, Coop, Energy & Strategy MIP – Politecnico di Milano, FLOWE, growITup, Intesa Sanpaolo, Italgas e Snam

Pubblicato il 05 Nov 2020

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La sostenibilità ha bisogno di idee, di creatività, di innovazione e di innovazione digitale in particolare. E, non ultimo, ha bisogno di tanta collaborazione, tra aziende, startup e istituzioni. Il senso della nuova Alleanza per la Sostenibilità, annunciata da Microsoft assieme ai partner dell’iniziativa, è da cogliere proprio nella comune volontà di focalizzare risorse e impegno di aziende e organizzazioni diverse, accumunate dalla volontà di  agire per dare risposte concrete alla domanda – urgente – di progetti per la sostenibilità.

Silvia Candiani, Amministratore Delegato Microsoft Italia

L’Alleanza per la Sostenibilità, che rientra in una cornice di attività che comprende il progetto DigitalRestart di Microsoft Italia e il piano di investimenti Ambizione Italia, è una iniziativa che nasce con i contributi di B4i – Bocconi for innovation, CDP, Coop, Energy & Strategy MIP – Politecnico di Milano, FLOWE, growITup, Intesa Sanpaolo, Italgas e Snam, e che ha come obiettivo primario proprio la creazione di nuovi progetti finalizzati al raggiungimento di obiettivi di sustainability in diversi ambiti e settori.

Silvia Candiani, Amministratore Delegato Microsoft Italia, nel presentare l’iniziativa ha voluto sottolineare che il rilancio del paese passa anche dalla capacità di sfruttare le opportunità legate al Green New Deal e i percorsi di abilitati dall’innovazione digitale. Per questo è più che mai utile unire le forze e applicare i modelli dell’Open iInnovation per favorire lo sviluppo di una conoscenza comune degli obietti e stimolare idee e progetti con un forte orientamento alla loro realizzazione.

Un percorso di innovazione in tre fasi per la sostenibilità

L’Alleanza per la Sostenibilità è una iniziativa che prevede la realizzazione di un vero e proprio percorso di innovazione coordinato da GrowITup, la piattaforma di Open Innovation creata da Cariplo Factory in collaborazione con Microsoft proprio con lo scopo di aiutare le aziende italiane a fare innovazione, mettendo a disposizione tutta una serie di strumenti, spazi, risorse e iniziative come programmi di innovazione, call for ideas, hackathon.

In particolare, la roadmap di Alleanza per la Sostenibilità prevede tre grandi fasi all’insegna della identificazione corretta degli obiettivi, delle idee più appropriate e del “fare”, ovvero della realizzazione di progetti concreti.

nrico Noseda, Partner GrowITup e Chief Innovation Advisor Cariplo Factory

“Una prima fase – spiega Enrico Noseda, Partner GrowITup e Chief Innovation Advisor Cariplo Factory – prevede la mappatura e l’analisi dei needs. Con queste attività si identificheranno le aree di focus principali grazie anche ad un approccio basato sul design thinking. Una seconda fase sarà dedicata al brainstorming, con diverse forme di confronto tra tutte le aziende dell’Alleanza e con il coinvolgimento di startup sulle linee progettuali. L’obiettivo sarà quello di stimolare idee e progetti. Infine, la terza fase prevede un lavoro indirizzato alla scelta delle startup per ciascuna idea e il passaggio alla realizzazione di progetti pilota”.
E lo spirito dell’Alleanza, che Silvia Candiani sottolinea più volte, è proprio quello della collaborazione: “Per risolvere problemi complessi è necessario fare squadra. L’Alleanza punta a favorire la corretta identificazione dei bisogni, a stimolare idee, a creare modelli per fare rete e per contribuire a far ripartire il paese mettendo al centro, in modo concreto, i temi della sostenibilità e del digitale, con un forte coinvolgimento delle persone e con una attenzione altrettanto forte alla relazione tra la qualità del rapporto con l’ambiente e la qualità della vita”.

La centralità della persona come presupposto per lo sviluppo di progetti sostenibili

Filomena Maggino, Presidente della Cabina di regia Benessere Italia

Per Filomena Maggino, Presidente della Cabina di regia Benessere Italia, una ripartenza in nome della sostenibilità è possibile solo se si analizzano le cause di questa situazione di incertezza e difficoltà. Il non aver messo le persone al centro per lungo tempo ha creato una situazione di grande fragilità. In un momento, come quello attuale, in cui avvengono eventi drammatici come la pandemia, questa fragilità contribuisce ad aumentare il senso di emergenza. Per ripartire, osserva ancora Maggino, occorre mettere la persona al centro e ricorda le cinque linee programmatiche che stanno alla base del piano Benessere Italia: la rigenerazione equa e sostenibile dei territori, la mobilità e coesione territoriale, la transizione energetica, l’attenzione alle tematiche che determinano la qualità della vita e l’economia circolare. Tutti temi centrali per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e tutti temi che, come conclude Maggino devono essere affrontati avendo come “Stella Polare” di questo cammino il benessere dei cittadini.

Obiettivo sostenibilità: Microsoft carbon negative entro il 2030

Lucas Joppa, Chief Environmental Officer Microsoft Corporation

Il ruolo e la visione delle imprese è fondamentale e lo è in particolare per le realtà direttamente impegnate nell’innovazione digitale come Microsoft che sono sia attori di un percorso di sostenibilità sia provider di soluzioni e servizi che abilitano le imprese e le organizzazioni nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. E lo testimonia bene Lucas Joppa, Chief Environmental Officer Microsoft Corporation quando afferma che rispetto alla sostenibilità è necessario avere una prospettiva di lungo periodo con obiettivi chiari. E’ in questo senso che Microsoft lavora per diventare una società carbon negative entro il 2030, con un impegno diretto sulle proprie strutture e sui propri data center, ma anche con un impegno volto a diffondere questa sensibilità e questi obiettivi anche presso i partner della propria supply chain. Su questi impegni strategici la società ha deciso di effettuare un investimento di 1 miliardo di dollari destinati a un Climate Innovation Fund e sempre nell’orizzonte 2030 la società punta anche a diventare water positive, ovvero di essere nella condizione di reintegrare più acqua di quella necessaria al proprio fabbisogno.

Joppa invita a guardare avanti e aggiunge che la società lavora alla sfida di essere nella condizione di recuperare tutte le emissioni di CO2 generate con i propri consumi sin dalla sua fondazione nel 1975 entro il 2050. Un percorso nel quale appare fondamentale il ruolo svolto dall’innovazione tecnologica. perché come osserva Joppa il digitale potrà aiutare sempre di più le imprese in questa migrazione verso modelli sostenibili e Microsoft si mette alla prova nello sviluppo e nell’adozione di queste soluzioni.

Il ruolo del digitale: Cloud, IoT, AI, Blockchain e i dati del Sustainability Calculator

Soluzioni che in molti casi sono già concrete e reali e che vedono il Cloud svolgere un ruolo fondamentale. Riccardo Trubiani, Business Manager, Strategy & Planning Lead, Microsoft ricorda a sua volta i cinque ambiti in cui l’innovazione digitale è concretamente al servizio della sostenibilità: l’energy management, il water management, il carbon management, il waste management e gli ambiti che attengono alla regulatory compliance e traceability.

Riccardo Trubiani, Business Manager, Strategy & Planning Lead, Microsoft

Trubiani sottolinea la ricchezza di casi d’uso che possono essere utilizzati e il ruolo sempre più importante che è svolto da Internet of Things, dall’Intelligenza Artificiale e della Blockchain, e aggiunge nello stesso tempo che Microsoft ha scelto di investire su linee di prodotto sono state ripensate per essere sustainable by design e per mettere a disposizione delle aziende nuovi tool che permettano a sviluppatori e organizzazioni di avere una visibilità completa delle emissioni aziendali e un controllo preciso dei risultati raggiunti in termini di sostenibilità. In questo senso si colloca ad esempio il Microsoft Sustainability Calculator, un tool che permette di misurare e controllare le emissioni di CO2 basate sul Cloud Microsoft. Il tool permette di disporre di dati dettagliati mette a disposizione informazioni per indirizzare le decisioni avendo a disposizione una dashboard con le emissioni CO2 associate al Cloud Microsoft e una “contabilità” utile anche per la compilazione di bilanci di sostenibilità e (aspetto particolarmente importante in particolare per le imprese che scelgono di avviare processi di rating ESG Environmental Social Governance). Non ultimo, Microsoft Sustainability Calculator permette di stimare i vantaggi ottenibili per le aziende grazie al passaggio al Cloud di altri servizi.

Fondazione Bruno Kessler: l’AI al servizio del precision farming

La concretezza non si ferma alla disponibilità di tool, ma comprende anche iniziative volte a stimolare e sviluppare nuove forme di collaborazione, come ad esempio con il caso nato nell’ambito del programma Ai for Earth focalizzato sui temi dell’agricoltura di precisione e destinato a portare vantaggi sia sui temi della sostenibilità, sia su quelli altrettanto importanti della qualità dei prodotti alimentari. Il progetto è realizzato dalla Fondazione Bruno Kessler ed è presentato dal suo direttore Paolo Traverso.

L’Intelligenza Artificiale e il Cloud sono “utilizzati” in questo caso per la creazione di modelli in grado di aumentare la capacità predittiva in merito ai fenomeni metereologici collegati alle ondate di calore. Il focus in particolare è orientato al mondo dell’agricoltura e nello specifico al precision farming. E “precisione” è proprio la parola chiave per comprendere il valore di questo progetto. Come spiega Traverso le applicazioni di Intelligenza Artificiale sviluppate sul Cloud Azure permettono di prevedere gli effetti delle ondate di calore sulle coltivazioni e permettono in modo particolare di fare un importante passo in avanti rispetto alle previsioni meteo tradizionali, grazie a elaborazioni che arricchiscono i dati meteo stessi con altri dati legati alle mappe, ai satelliti, all’orografia del territorio e che permettono di prevedere l’impatto di queste ondate con una precisione di 300 metri, ovvero su una scala che permette alle imprese agricole di assumere decisioni con una maggiore affidabilità. I benefici si raccolgono in termini di gestione delle risorse, di corretto dosaggio degli interventi previsti per ciascuna coltivazione e in termini di qualità dei prodotti coltivati. Non solo, questa capacità previsionale permette una gestione più accurata e ancora una volta più precisa del territorio, in termini di fattori di rischio legati alle conseguenze di fenomeni di siccità correlati alle ondate di calore e alla valutazione della sostenibilità ambientale del territorio nel suo complesso.

Intelligenza Artificiale per una gestione “precisa” delle risorse e del territorio

Ma Traverso tiene anche ad anticipare i contenuti di un secondo progetto ispirato all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, che grazie a una ulteriore estensione delle basi dati, consente di portare il livello di precisione su queste ondate di calore nell’ordina della decina di metri. E qui si apre un ulteriore capitolo: grazie a questa elevatissima precisione è possibile prevedere lo sviluppo stesso delle coltivazioni, individuare eventuali altri fattori di rischio, avendo poi il tempo per intervenire. E siamo così entrati a tutti gli effetti nel “vero” precision farming, vale a dire in una agricoltura che permette di utilizzare le risorse giuste, al momento giusto e nella giusta quantità.

Un tema quello della gestione delle risorse che va interpretato e affrontato anche con un senso urgenza considerando, come sottolinea Noseda, che ai ritmi di “impatto ambientale attuali” abbiamo meno di un decennio per attuare soluzioni che permettano di ridurre il climate change ed è certamente sempre più importante e fondamentale aumentare anche la capacità di precisione nel rapporto tra mondo della produzione e consumo di risorse.

Agricoltura di precisione a livello di filiera tra gli obiettivi Coop

Chiara Faenza, responsabile sostenibilità e innovazione valori di Coop Italia

E il ruolo dell’agricoltura di precisione come fattore abilitante della sostenibilità è al centro dell’intervento di uno dei partner dell’Alleanza per la Sostenibilità: Chiara Faenza, responsabile sostenibilità e innovazione valori di Coop Italia sottolinea che “la sostenibilità è un valore fondante di Coop e si concretizza in un grande lavoro sulle filiere produttive basato su tre pillar: l’impatto ambientale, l’impatto sociale e l’approccio etico”. Tutto questo è poi da leggere nell’impegno che punta a conciliare lo sviluppo economico con la responsabilità sociale e ambientale. “In questo ambito – prosegue – si colloca l’impegno di Coop in favore di una agricoltura ad alta sostenibilità, basata sull’adozione su vasta scala di metodiche di agricoltura di precisione”. Per il raggiungimento di questi obiettivi è in atto un lavoro per ridisegnare le filiere e i prodotti. “Tutte le nostre progettualità si basano su una profonda conoscenza delle filiere e su forti partnership con i fornitori. Con il precision farming possiamo ottenere una riduzione nell’uso della “chimica” e un controllo dettagliato di tutta la catena, in chiave di Farm to Fork. In concreto quello che vediamo è una agricoltura di precisione coniugata con una nuova gestione delle filiere, con un uso sempre più diffuso e profondo dei dati, e di tecnologie come l’IoT, che permettono di disporre di una specifica conoscenza del suolo, del contesto territoriale, della disponibilità di risorse naturali disponibili e delle eventuali criticità, mettendo il tutto in relazione con eventuali fattori di rischio, come possono essere le patologie che possono minacciare le coltivazioni. L’obiettivo finale è una diminuzione dell’impatto ambientale ma anche la volontà di recuperare e affermare una centralità dell’uomo e della persona che si traducono a loro volta in una serie di ricadute positive sulla salute del consumatore. Per questo sviluppo, Chiara Faenza ricorda che Coop ha chiesto ai propri fornitori di impegnarsi su obiettivi di agricoltura sostenibile in un progetto che vede il coinvolgimento di oltre 100 fornitori a marchio Coop e di una rete di oltre 7000 aziende agricole territoriali.

Il ruolo della formazione e dei talenti per B4I – Bocconi for Innovation

Stefano Pogutz, head of Sustainability vertical, B4i – Bocconi for innovation

Per Stefano Pogutz, head of Sustainability vertical, B4i – Bocconi for innovation la sostenibilità è una questione che attiene anche a un cambiamento culturale e per questo serve avviare un nuovo paradigma nel rapporto tra persone e prodotti, nella progettazione, nella produzione e nella visione del ciclo di vita dei prodotti stessi. Pogutz ricorda inoltre che B4i – Bocconi for innovation ha cercato, anche grazie al ruolo delle startup, di intercettare e far crescere i talenti che hanno compreso il valore della sostenibilità. “E il tema delle competenze – conclude – è certamente un punto chiave: occorre far crescere talenti e aiutare la diffusione di una cultura della sostenibilità all’interno di tutte le organizzazioni per renderee veramente concreto questo passaggio”.

L’attenzione alla transizione energetica di Energy & Strategy MIP – Politecnico

Antonio Lobosco, Chief Operating Officer Energy & Strategy MIP – Politecnico di Milano

E continuando nella visione dei partner che hanno aderito all’Alleanza per la Sostenibilità Antonio Lobosco, Chief Operating Officer Energy & Strategy MIP – Politecnico di Milano ricorda a sua volta che la transizione energetica rappresenta una leva strategica fondamentale per raggiungere obiettivi di sostenibilità. “Siamo in una fase in cui non c’è solo l’importantissimo passaggio verso le fonti rinnovabili, ma si sta “rivoluzionando” il modello energetico tradizionale. Da pochi grandissimi attori impegnati nella produzione e nella distribuzione, si va verso a uno scenario caratterizzato da un crescente numero di attori, anche piccoli e piccolissimo produttori di energia che sono nello stesso tempo anche consumatori”. E’ il fenomeno “Prosumer” che rappresenta  a tutti gli effetti un elemento basilare per il cambio di paradigma al quale stiamo assistendo e che si salda con altri cambiamenti altrettanto importanti che attengono ai comportamenti virtuosi dei cittadini e allo sviluppo di un ecosistema di tecnologie, in particolare digitali, che permettono una evoluzione del sistema energetico verso la decarbonizzazione. Lobosco ricorda poi che questa tendenza è ampiamente consolidata anche a livello internazionale tanto che l’azienda numero uno nell’ambito delle rinnovabili NextEra Energy ha superato in questo periodo la capitalizzazione di borsa delle più grandi e consolidate società petrolifere.

Flowe, verso progetti e servizi nativamente sostenibili

Ivan Mazzoleni, CEO FLOWE

Un altro attore dell’Alleanza, Flowe, arriva a questa iniziativa come una società che potremmo definire nativamente ispirata alla sostenibilità. Il Ceo Ivan Mazzoleni, ricorda che l’innovazione deve essere rigorosamente pensata e finalizzata alla sostenibilità e che il concetto stesso di sostenibilità deve comprendere il concetto di benessere e per Flowe questi concetti si riassumono nella creazione di una BetterBeing Economy. Flowe è una B-Corp, nasce come azienda totalmente basata sul Cloud ed esprime un chiaro invito alla concretezza, alla realizzazione di progetti che permettano di trasformare la sensibilità e la buona volontà in azioni che “fanno bene al pianeta a e alle persone“. Tra i diversi esempi concreti che caratterizzano l’azione di Flowe, Mazzoleni cita la collaborazione con Doconomy (vedi l’articolo: Misurare l’impatto ambientale dei pagamenti e delle transazioni) per mettere a disposizione dei consumatori finali e del mondo retail un servizio in grado di misurare l’impatto ambientale degli acquisti che stanno effettuando.  Ma Mazzolenti richiama anche la necessità culturale delle imprese verso un brand activism, nel senso di prendere posizione forte su tematiche sociali importanti, come appunto quella della sostenibilità.

Le prospettive della circular economy con Intesa Sanpaolo Innovation Center

Massimiano Tellini, Head of Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center

A sua volta un altro partner dell’alleanza come Intesa Sanpaolo Innovation Center con la testimonianza di Massimiano Tellini, Head of Circular Economy ricorda che la sostenibilità e la responsabilità sociale sono obiettivi specifici del Piano di Impresa 2018 – 2021 della società e grazie al CE Lab di Milano, realizzato in partnership con Fondazione Cariplo e Cariplo Factory, si punta a stimolare e favorire modelli di innovazione basati sulla Circular economy. Tra le attività di Intesa Sanpaolo Tellini ricorda anche il programma Circularity goes digital, nell’ambito del progetto #Digital Restart che punta a sua volta a favorire l’adozione dell’economia circolare con il supporto e l’adozione di soluzioni digitali da una parte e con la collaborazione e lo sviluppo di idee di startup dall’altra.

Tellini tiene infine mettere in evidenza che il concetto di circular economy oggi vuol dire soprattutto un impegno e una azione che possa portare al redesign non solo dei prodotti e dei processi ma che sappia allargarsi sino a comprendere il sistema economico nel suo complesso.

CDP, verso una visione estesa della sostenibilità: imprese, città, mobilità

Gaia Ghirardi, responsabile della sostenibilità in CDP

Gaia Ghirardi, responsabile della sostenibilità in CDP torna al concetto di fragilità espresso da Filomena Maggino per sottolineare che occorre superare i modelli di produzione e di consumo che conosciamo e per farlo serve impostare un grande lavoro, come quello dell’Alleanza, per favorire lo sviluppo di una innovazione basata sulle nuove possibilità offerte dalla tecnologia. La sostenibilità è parte integrante del piano strategico di CDP e si concretizza nella convinzione che occorre agire su più livelli, con una grande visione di insieme. Progetti dunque che permettano di portare logiche di sostenibilità nelle imprese, nel ripensamento delle città, nel ridisegno dei grandi centri urbani, nella riorganizzazione della mobilità, ma anche, più nello specifico, nella riqualificazione degli edifici, nel recupero del suolo pubblico e nella integrazione, in tutti i progetti, di logiche di efficientamento energetico.

Italgas: l’importanza di creare un ecosistema di innovazione

Antonio Durante, responsabile IT compliance di Italgas

E il tema dell’energia è naturalmente centrale anche per Antonio Durante, responsabile IT compliance di Italgas che ha ricordato come la sostenibilità sia un obiettivo che presuppone una rivisitazione dei processi industriali, che va vista come un percorso nel quale serve alimentare un vero e proprio ecosistema di innovazione. In questo senso le aziende devono saper sviluppare una propria cultura della sostenibilità e concretizzarla avendo sempre ben chiaro anche alla creazione di nuove modalità per creare valore.

Snam: attività di business sempre più ispirate ai criteri ESG

Domenico Negrini, Head of Sustainability di Snam

La visione relativa a Snam e in particolare a Domenico Negrini, Head of Sustainability di Snam è una conferma dell’impegno sulla sostenibilità e sull’innovazione ambientale e sociale dell’azienda. In particolare appare particolarmente importante il richiamo ai fattori ESG (si suggerisce la lettura a questo proposito dell’articolo ESG: perchè i rating sulla sostenibilità sono sempre più importanti nel mondo dell’energia) che rappresentano un punto di riferimento fondamentale per le azioni di Snam e per la conduzione delle attività di business e che sono state tarate sugli obiettivi dell’Agenda 2030 e sui 17 SDG’s delle Nazioni unite.

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