Neil Ballinger, direttore vendite EMEA per EU Automation
Secondo la Harvard Business Review, entro il 2050 la popolazione globale raggiungerà i 9,7 miliardi di individui con un conseguente aumento della domanda alimentare (tra il 54% e il 98%). Questa potrebbe essere un’ottima notizia per gli agricoltori, ma solo se fossero davvero sicuri di riuscire a trarre vantaggio da questa situazione.
Infatti, il settore agricolo è penalizzato da redditi bassi e da una grave carenza di lavoratori qualificati. Di conseguenza, sarà necessario escogitare modi per aumentare la produttività nonostante le risorse limitate. Fortunatamente, la tecnologia può venire in aiuto. Molte ricerche dimostrano che l’agritech ha il potenziale per aumentare la produttività, soddisfando la domanda alimentare e rimanendo, al contempo, competitivi sul mercato. Di seguito vediamo come realtà aumentata, agribot e droni possono trovare impiego nel settore agricolo.
Realtà aumentata e virtuale per una conoscenza approfondita del suolo
La realtà virtuale e la realtà aumentata vengono utilizzate in moltissime applicazioni del settore agritech. Ad esempio, possono essere usate per esaminare il suolo e stabilire le colture più adatte, oppure per decidere quali nutrienti debbano essere integrati affinché le colture esistenti diano un raccolto più abbondante.
Come esempio, possiamo citare l’app farmAR, una piattaforma basata su cloud che raccoglie informazioni satellitari sui terreni. L’intelligenza artificiale e il deep learning consentono di elaborare i dati in modo da avvisare l’utente in caso di eventuali problemi come zone secche, necessità di integrare determinati nutrienti o l’inizio di una malattia. L’agricoltore può quindi spostarsi sul campo seguendo le indicazioni dell’AR e raggiungere la zona che richiede attenzione.
L’AR può essere utilizzata anche per la formazione dei lavoratori, aiutandoli ad acquisire dimestichezza con i macchinari prima di azionarli. Questo evita costi relativi all’utilizzo delle macchine, riduce l’usura e minimizza il rischio di incidenti.
Gli agribot a fianco degli agricoltori per una maggiore produttività
I robot agricoli, o agribot, vengono già ampiamente utilizzati per aumentare la produttività in ogni aspetto del settore. Ad esempio, la Small Robot Company, con sede a Portsmouth nel Regno Unito, offre agribot che possono automatizzare praticamente qualsiasi compito agricolo, dalla semina, alla rimozione delle piante infestanti fino alla raccolta della frutta.
Tuttavia, gli agribot all’avanguardia non si limitano semplicemente ad automatizzare i compiti ripetitivi. Grazie all’intelligenza artificiale, possono svolgere i loro compiti in modo selettivo, ad esempio annaffiando e fertilizzando solo le piante che ne hanno bisogno e utilizzando solo la quantità di acqua o fertilizzante necessaria, in modo da non sprecare risorse.
Gli agribot possono richiedere un investimento iniziale considerevole ma offrono rendimenti a lungo termine poiché lavorano 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana e sono immuni da stanchezza, stress e malattie. In più, è possibile prenderli in prestito attraverso il modello Farming as a Service (FaaS). In un settore caratterizzato dalla carenza cronica di manodopera, questi robot potrebbero offrire un valido aiuto agli agricoltori.
I droni sorvegliano dall’alto le coltivazioni ed identificano preventivamente le patologie
Secondo la società di ricerca Global Market Insights, il mercato dei droni per uso agricolo, che nel 2016 valeva 338 milioni di dollari, supererà quota 1 miliardo di dollari entro il 2024. Gli agricoltori sono sempre più consapevoli dei vantaggi offerti da questa tecnologia e questo, insieme a crescenti finanziamenti per i velivoli senza equipaggio (UAV), sta trainando le vendite.
I droni possono essere usati in tutte le fasi della produzione agricola. Possono esplorare un’area e, avvalendosi di sensori intelligenti, analizzare il terreno per determinarne la composizione, il pH e il livello di umidità.
Possono offrire una vista dall’alto delle colture, scattando fotografie che aiuteranno gli agricoltori a individuare qualsiasi potenziale problema come l’inizio di un attacco parassitario o di un’infestazione fungina. Si rivelano particolarmente utili per gli agricoltori che possiedono terreni molto estesi la cui parte centrale è difficile da monitorare. Infine, i droni possono offrire una stima accurata della quantità e della qualità del raccolto.