Da gennaio 2020, Partitalia, azienda italiana del settore ICT che produce e commercializza smart card, tag e lettori RFID in tutta Europa, amplia la proposta commerciale con card RFID e smart card in PVC biodegradabile. Il merito va al nuovo team R&S, che lavora alla ricerca di materiali innovativi e, attraverso verifiche tecniche di laboratorio e di compatibilità ecosistemica, sviluppa prodotti conformi alle regole dell’economia circolare e vicini alle esigenze del mercato.
Luca Del Col Balletto, CEO dell’azienda lainatese, spiega così come è partita l’iniziativa: “Con il nuovo millennio l’industria europea del PVC ha aderito al programma decennale Vinyl 2010 e nel 2011 è partito VinylPlus, il nuovo piano di sviluppo sostenibile del PVC, che interessa l’Europa e riunisce circa 200 aziende partner in rappresentanza della filiera. Questo ci ha stimolato a intraprendere un progetto di Ricerca & Sviluppo sui materiali usati per stampare le card nel nostro stabilimento”.
Il PVC biodegradabile è meno inquinante e più rispettoso della salute
La diffusione di carte di credito, come badge per il controllo accessi, gift card e loyalty card nel Retail e nella GDO è massiccia. Tuttavia, sempre più aziende richiedono card in PVC biodegradabile, per puntare all’ecosostenibilità dei prodotti e adeguarsi alle linee guida europee, con vantaggi anche in termini di marketing.
Il materiale più utilizzato per la produzione delle card è il PVC standard, un polimero termoplastico composto per il 57% da sale marino e per il 43% da petrolio greggio, materia prima resistente e flessibile, che però al
momento dello smaltimento causa importanti conseguenze per l’ambiente.
Nel Libro Verde “Problematiche ambientali del PVC”, presentato a Bruxelles dalla Commissione Europea a giugno 2000: “Quando vengono inceneriti i rifiuti di PVC generano nel gas di scarico acido cloridrico (HCl) che deve essere neutralizzato”. Cioè, mediante incenerimento, il polimero rilascia nell’atmosfera diossine ed altri organocloruri.
La svolta green di Partitalia nasce dall’esigenza di immettere sul mercato un materiale meno inquinante e più rispettoso della salute. La composizione chimica del PVC biodegradabile è infatti caratterizzata dall’aggiunta di additivi che ne accelerano la degradazione in ambienti ricchi di microbi.
Additivi particolarmente appetibili ai microrganismi presenti nella spazzatura, che metabolizzano le sostanze di cui è composto il PVC, trasformando il polimero in molecole semplici (acqua, anidride carbonica, metano), biomassa e composti inorganici. Ecco perché le card in PVC biodegradabile si decompongono in tempi più rapidi rispetto al materiale tradizionale, già nella frazione organica. Per quanto riguarda la tecnologia, le performance tecniche non cambiano.