Enea, il risparmio energetico arriva dalla serra bioclimatica

Alla scuola delle energie si testano l’orto idroponico in grado di ridurre i consumi domestici. Alberto Campiotti: “L’obiettivo è di arrivare a un taglio in bolletta di almeno il 10% per il riscaldamento”

Pubblicato il 28 Gen 2020

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Tra le più moderne soluzioni di risparmio energetico che l’Enea sta studiando nella propria “Scuola delle energie”, che comprendono i tetti e le pareti “verdi”, c’è anche una serra bioclimatica dotata di un orto idroponico. Si tratta di una soluzione che non rappresenta semplicemente un modo sostenibili di risparmio energetico, ma che può essere considerata a tutti gli effetti come una spazio abitabile al servizio della casa in ui viene installata, grazie alla regolazione manuale delle aperture e al sistema di monitoraggio microclimatico che serve a misurare temperatura, umidità e radiazione solare. 

“La serra bioclimatica che abbiamo installato è di tipo convettivo – spiega Carlo Alberto Campiotti, responsabile del Laboratorio Regioni Area Settentrionale dell’Enea – Dipartimento Unità Efficienza Energetica – lo scambio d’aria con lo spazio abitabile avviene attraverso la finestratura che divide la serra posta sulla terrazza dall’ambiente interno e che d’inverno viene aperta per convogliare l’aria calda raccolta di giorno all’interno dell’abitazione. L’obiettivo è di arrivare a un taglio in bolletta di almeno il 10% per il riscaldamento domestico attraverso lo sfruttamento passivo della radiazione solare”.

“In questa prima fase di sperimentazione stiamo facendo crescere piante di pomodoro, ma il nostro obiettivo è di coltivare un vero e proprio orto casalingo – aggiunge la ricercatrice Patrizia De Rossi – che grazie ai fenomeni fotosintetici e traspirativi delle piante, riduca le emissioni di CO2 della casa e favorisca il raffrescamento dello spazio abitato nei periodi estivi”.

All’interno della serra bioclimatica, si legge in una nota di Enea,  verrà tenuta sotto controllo la traspirazione delle piante, per verificare la riduzione della temperatura interna grazie all’immissione di vapore acqueo proveniente dalla massa fogliare; questo permetterà di creare un ambiente raffrescato in modo naturale e di favorire il passaggio di aria a temperatura più bassa (serra) verso lo spazio abitato. A questo proposito, i ricercatori Enea stanno individuando le piante con la maggiore traspirazione per favorire la riduzione della spesa energetica per la climatizzazione estiva.

Per rendere la serra bioclimatica uno spazio di ‘economia familiare’ e di ‘agricoltura urbana’ si prevede l’uso di un sistema di coltivazione senza suolo. Le nuove piante verranno coltivate su un sistema idroponico multipiano dotato di ricircolo della soluzione nutritiva, in una sorta di vertical farming in scala ridotta.

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