Bofrost premiata per l’impianto di refrigerazione a CO2

A San Vito al Tagliamento (PN) l’energia solare alimenta un impianto di refrigerazione a CO2, non dannoso per l’ozono, usato sia per le celle frigorifere dell’azienda di surgelati, sia per l’aria condizionata degli uffici. Anche l’acqua calda ottenuta dal raffreddamento è recuperata per usi interni 

Pubblicato il 26 Nov 2019

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Con un innovativo impianto di refrigerazione a CO2 alimentato dall’energia solare che taglia del 50% i consumi energetici dei magazzini frigoriferi nel polo centrale di San Vito al Tagliamento (PN), Bofrost continua a investire in sostenibilità e innovazione e viene premiata ad ATMOsphere Europe 2019, evento internazionale dedicato alla refrigerazione industriale, con il premio “Best in Europe in sector / Industry”. 

Una sede di 15.000 metri quadri che ospita gli uffici, i magazzini e le celle frigorifere a – 23°C dove vengono conservate 7.000 tonnellate di alimenti surgelati destinati agli oltre 1,2 milioni di famiglie italiane clienti Bofrost. L’impianto riduce le emissioni di gas serra e viene utilizzato sia per le celle frigorifere dell’azienda di surgelati sia per l’aria condizionata degli uffici e anche l’acqua calda ottenuta dal residuo del processo di raffreddamento è recuperata per usi interni.

«Il nuovo impianto è entrato in funzione a giugno 2019 ed è un passo fondamentale nel percorso di Bofrost verso la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Per il nostro stabilimento centrale, abbiamo voluto realizzare qualcosa di innovativo: un impianto di refrigerazione a CO2, soluzione all’avanguardia per tecnologia e sostenibilità, ma anche molto complessa da implementare su realtà di grandi dimensioni. Altro motivo di orgoglio è essere riusciti nell’intento grazie a un progetto innovativo studiato assieme a un fornitore italiano, la Crea SpA di Bellusco (MB)» spiega l’amministratore delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin.

La scelta della CO2 per la refrigerazione

Quello installato da Bofrost è un impianto di refrigerazione transcritica a CO2 che ha sostituito il sistema precedente che impiegava fluidi refrigeranti HFC (idrofluorocarburi). Il nuovo impianto è costituito da due centrali frigorifere che forniscono oltre 800kW e serve sia a garantire le basse temperature nei magazzini dove sono stoccati i surgelati, ma anche a fornire aria condizionata agli uffici.

La scelta della CO2 per la refrigerazione offre numerosi vantaggi: «È un gas naturale, non tossico, non infiammabile e non dannoso per l’ozono, il cui impiego riduce l’emissione di gas serra» spiega Fabio Roncadin, responsabile Qualità e Supply chain di Bofrost Italia che prosegue «L’impianto è alimentato dai pannelli solari installati sul tetto dell’edificio e l’efficienza è tale che l’energia immagazzinata durante il giorno è sufficiente anche per la notte, quando l’impianto è spento. Inoltre, anche l’acqua calda che si ottiene come residuo del processo di raffreddamento del gas viene recuperata e utilizzata a fini interni».

In settore tradizionalmente “energivoro” come quello della surgelazione industriale, l’impegno di Bofrost in termini di sostenibilità e risparmio energetico è sempre alto e si estende in tutte le filiali dell’azienda sparse sul territorio italiano, per le quali negli ultimi anni sono stati intrapresi progetti di rinnovo che puntano sul fotovoltaico e su soluzioni innovative per la sostenibilità.

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