Nell’attesa che il governo torni ad occuparsi della questione end of waste e dello stallo sul rilascio delle nuove autorizzazioni al riciclo provocato da una sentenza del Consiglio di Stato e aggravato dall’entrata in vigore del decreto “Sblocca cantieri”, c’è chi prova a scongiurare il blocco totale delle imprese di recupero e riciclo dei rifiuti. La Regione Lombardia nei giorni scorsi ha rilasciato una circolare per fornire alle autorità competenti le indicazioni necessarie a garantire una uniforme applicazione delle norme in materia.
Le ricadute negative si attestano sulla competitività del settore del recupero lombardo e per l’intero indotto a causa del prevedibile incremento dei costi di smaltimento per le aziende manifatturiere operanti nella filiera delle imprese a rischio di revoca. E poi tale scenario, favorirebbe l’attività di chi opera in modo irregolare, alimentando le attività illecite, con conseguenze per l’intera collettività.
L’Osservatorio sull’Economia Circolare, di cui Confindustria Lombardia fa parte con Regione Lombardia, si sta facendo promotore di iniziative che salvaguardino la continuità operativa delle imprese a rischio a livello regionale, e guarda ad un’alleanza interregionale per una proposta di legge parlamentare che allinei l’Italia alle regole europee, in modo da garantire una soluzione definitiva al problema. Lo sviluppo dell’economia circolare è da troppo tempo paralizzato a causa di un quadro normativo inadeguato. Serve quindi un’azione normativa risolutiva immediata e urgente che riattribuisca alle Regioni la competenza di autorizzare l’end of waste “caso per caso”.
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Articolo originariamente pubblicato il 30 Set 2019