Le aziende spesso non conoscono a sufficienza i prodotti che comprano e vendono, considerando le sfide che caratterizzano le attuali catene di approvvigionamento globali questo puó rappresentare un limite molto importante per la gestione di tematiche come sicurezza, sostenibilità Risk Management. Molte aziende stanno puntando sulla tracciabilità allo scopo di agire su fattori come efficienza, risparmi sui costi e realizzazione di prodotti premium sul mercato. Tuttavia le aziende devono conquistare la fiducia sull’identità del prodotto e sulla stessa tracciabilità.
Nonostante i benefici potenziali che si acquisiscono con la digitalizzazione delle catene di fornitura, numerose sono le sfide significative che si pongono alle compagnie come coordinare i processi e la trasformazione digitale tra attori della supply chain multipli e spesso disconnessi; per superare la mancanza di connettività, soprattutto con i fornitori a monte; per migliorare i processi di riconciliazione dati onerosi e costosi; per correggere soluzioni inefficaci per la gestione di grandi dimensioni di dati incoerenti; per realizzare Supply Chain Management ossia, sistemi che permettono cooperazione inter-enterprise e collaborazione tra fornitori, clienti e partner di business attraverso l’intera catena del valore in modo sicuro e fidato.
La blockchain ha ottenuto e sta acquisendo progressivamente e sempre di più una trazione significativa del mercato nelle catene di approvvigionamento, risultando cruciale in fasi come la verifica della provenienza di un prodotto e l’implementazione di soluzioni track-and-trace dei prodotti lungo la catena di distribuzione. Nonostante esistano altre opzioni tecnologiche che aiutano a gestire la supply chain, questa Distributed Ledger Technology (DLT) può costituire un game changer. Se implementata in modo efficace, può connettere e abilitare efficienza, trasparenza e responsabilità degli attori partecipanti. Dati migliori e più affidabili possono aiutare ad ottimizzare le decisioni di business e raggiungere alti standard di produzione, efficienza e sostenibilità. Tuttavia, questa tecnologia emergente da sola non è in grado di risolvere integralmente il concetto di tracciabilità.
La Fondazione Gordon e Betty Moore, realtà americana privata fondata dal co-fondatore di Intel Gordon Moore e sua moglie Betty Moore che promuove scoperte scientifiche innovativev, conservazione dell’ambiente, miglioramenti nell’assistenza al paziente e conservazione del carattere speciale dell’Area della Baia di San Francisco, ha commissionato ad Accenture uno studio per esplorare la fattibilità della blockchain per abilitare la tracciabilità end-to-end della supply chain nel settore alimentare.
- Lo studio “TRACING THE SUPPLY CHAIN. How blockchain can enable traceability in the food industry” esamina opportunità e sfide di implementazione di questa tecnologia emergente, compresi vantaggi economici e ambientali e considerazioni più ampie riguardo ecosistema e governance. Nello specifico, sono state indagate quattro materie prime (carne di manzo e soia brasiliani, tonno selvatico indonesiano e gamberi allevati in Thailandia), selezionate a causa della loro dimensione significativa sul mercato e dell’impatto ambientale. Lo studio cerca di dimostrare l’arte del possibile pur portando alla luce i principali compromessi e le considerazioni in merito all’adozione di una soluzione blockchain.
Accenture e la Fondazione Moore riconoscono le preziose intuizioni di i membri del comitato consultivo dello studio, compresi i rappresentanti dal World Wildlife Fund, IBM, SAP, Microsoft, Republic Systems e Synapse Nexus.
Per consultare la versione integrale del report, potete accedere a questo link.
Le opportunità della blockchain nella supply chain
Di fatto, la bockchain non risolve le sfide umane o il bisogno di trasformazione digitale, può costituire però un potente driver per nuovi modi di lavorare quando realizzata in modo efficace. Come indicato da un numero crescente di progetti pilota di successo, blockchain può migliorare la gestione delle transazioni nella supply chain fornendo visibilità e affidabilità, responsabilità e fiducia. Queste caratteristiche rendono più facile la condivisione di dati e informazioni e la promozione di pratiche pratiche più responsabili tra i partecipanti alla filiera tramite trasparenza. In questo modo, offre il potenziale per interrompere e trasformare modelli di business esistenti.
Il valore aggiunto che i driver blockchain possono includere riguardano:
- guadagni di efficienza nella riduzione dei processi manuali per la convalida dei dati cross-party con riconciliazione e riduzione della ripetizione;
- fiducia migliorata nella provenienza del prodotto e fiducia dei consumatori per qualità, impatti sociali e ambientali;
- penetrazione del mercato e sviluppo di nuovi prodotti/mercati;
- riduzione del rischio di prodotti contraffatti e rischio attenuato da componenti di qualità inferiore;
- risparmi sui costi con miglioramento dei finanziamenti e tassi di credito dovuti a una maggiore trasparenza e certezza dei movimenti di prodotti e risparmi attraverso operazioni semplificate;
- guida per l’innovazione poiché aumenta l’efficienza e cambia il modo di lavorare.
Infine, considerando l’assunto riguardo la fattibilità della blockchain per uno specifico caso d’uso, bisogna considerare costi e trade-off. Alcune catene di approvvigionamento potrebbero essere meglio servite attraverso altri tecnologie e soluzioni esistenti. E poi, diverse fasi della catena di fornitura potrebbero essere più adatte per fare leva sulla blockchain rispetto ad altre tecnologie.
La ricerca di fattibilità sulle materie prime selezionate
Realizzando una mappatura dettagliata della supply chain per ogni prodotto alimentare considerato, il team ha completato un’analisi e una valutazione di ogni caso d’uso secondo quattro criteri di fattibilità (tecnici, operativi, di mercato e finanziari).
I risultati di questo report si esplicano in una classifica indicativa della fattibilità dei quattro prodotti alimentari in termini di blockchain. In questo ordine, il tonno fresco/congelato selvatico indonesiano, i gamberetti allevati in Thailandia, la soia brasiliana e la carne di manzo risultano più o meno fattibili per una soluzione di rintracciabilità blockchain.
Mentre soluzioni di tracciabilità blockchain potrebbero essere create per tutte e quattro le materie prime, i risultati di questo studio indicano come certi casi d’uso potrebbero essere prioritari in base a valore fornito e condizioni di fattibilità operazionali e di mercato. Il design e lo sviluppo della tecnologia e della soluzione tecnica è simile in tutti i casi d’uso. La complessità di combinare blockchain con le applicazioni di tracciabilità esistenti non è necessariamente troppo complicata.
Il meno ideale dei quattro casi ha riscontrato significative sfide operazionali che attualmente non sono compensate da considerevole valore commerciale e fattibilità del mercato. Non sono dunque pronte per l’investimento. Nel frattempo, i migliori casi d’uso che hanno valore commerciale potenziale considerevole possono compensare alcune delle sfide operative di implementazione della blockchain.