Corteva Agriscience certificata ESTA

European Seed Treatment Assurance Industry Scheme (ESTA), è il sistema europeo di assicurazione della qualità per l’applicazione di prodotti fitosanitari al trattamento delle sementi, alla manipolazione e all’uso delle stesse

Pubblicato il 18 Feb 2019

corteva

Lo stabilimento di produzione di Corteva Agriscience, la Divisione Agricola di DowDuPont a Sissa in provincia di Parma, ha conseguito a metà gennaio 2019 la certificazione ESTA (European Seed Treatment Assurance Scheme). Un riconoscimento ufficiale ottenuto grazie all’impiego di tecnologie innovative e sicure e all’ottimizzazione del processo di produzione, alla gestione e all’uso di sementi prodotte in Italia, mirato a massimizzare la sostenibilità ambientale e la sicurezza per gli operatori.

Gabriele Righetti, Production Location Manager ha dichiarato che “la certificazione ESTA garantisce il pieno controllo del trattamento delle sementi, la documentazione completa dei processi e della qualità, il miglioramento continuo degli standard e la formazione adeguata del personale, valori di riferimento qualitativi definiti con un protocollo di controllo uniforme, informazioni sull’uso sicuro e relativa etichettatura per gli utilizzatori.”

L’impianto di produzione sementi a marchio Pioneer di Sissa è il terzo in ordine di capacità produttiva di Corteva in Europa con 7.000 ettari coltivati presso oltre 300 coltivatori e 50 miliardi di semi analizzati all’anno grazie all’innovativa applicazione di tecnologie per la selezione ottica. Nell’impianto lavorano 46 dipendenti fissi e circa 160 stagionali, impiegati nella produzione di semi di mais, girasole, soia e altre colture destinate tanto agli agricoltori italiani che all’esportazione verso paesi terzi.

Documentare la conformità e facilitare la libera circolazione delle sementi trattate in tutta l’UE

La produzione di sementi in Italia, pur traendo vantaggio da condizioni molto favorevoli quali il clima, la logistica e la professionalità degli agricoltori, spesso deve contrastare una scarsa attenzione delle politiche agricole nazionali che ne riducono le potenzialità di divenire un comparto trainante, e fonte di reddito per un numero crescente di imprenditori agricoli. Altre nazioni europee possono contare su condizioni vantaggiose che pongono l’Italia nella situazione opposta, ovvero un mercato di conquista per produzioni estere.

La certificazione ESTA diventa parte degli strumenti per rimanere competitivi, cogliendo la possibilità di rafforzamento dell’agroalimentare italiano in un percorso di crescente legame col territorio, evitando il rischio di dipendere dall’estero per l’approvvigionamento del seme, primo elemento di tutte le filiere di eccellenza che costituiscono il Made in Italy alimentare.

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