In Val di Susa si realizza il connubio tra una bevanda e antica e ricca di tradizione, il caffè, e una tecnologia nuova e promettente: la blockchain. A metterle insieme è stato Roberto Messineo, torrefattore di Sant’Antonino di Susa, dove ha fondato la Caffè San Domenico.
Oltre alla grande attenzione per la realizzazione del prodotto, che a testimonianza della sua qualità viene servito in più di un ristorante stellato, Messineo ha avviato un progetto basato sulla blockchain grazie al quale è possibile “tracciare” e rendere consultabile a ogni utente interessato tutto il percorso che parte dalla semina e dal singolo chicco di caffè per arrivare alla bevanda servita in tazzine.
Proprio grazie alla blockchain ogni passaggio fino alla vendita viene registrato e reso immodificabile e poi avviato allo step successivo, per garantire in maniera forte la qualità del prodotto e di tutta la filiera di produzione, all’insegna della trasparenza più totale della torrefazione verso i propri clienti.
Ad accompagnare l’imprenditore verso questa avventura, che ovviamente potrebbe essere replicata in diversi altri settori di produzione o di allevamento, è una startup, “Foodchain”, la cui fondazione risale al 2016 e che fa parte della scuderia di quelle incubate all’interno del Parco scientifico tecnologico Comonext di Lomazzo. La loro soluzione consiste nell’associare tutte le informazioni che riguardano un prodotto a un QrCode univoco, attraverso cui sarà possibile accedere a informazioni, notizie, video, certificazioni e immagini che tracciano la filiera fino al consumatore finale. Grazie a questo servizio chi comprerà un pacchetto di caffè potrà così sapere con certezza qual è l’area di coltivazione, come e quando è stato raccolto, come ha viaggiato, fino alle fasi della trasformazione finale.