Come sarà il cibo del futuro? Come si sta lavorando per trovare una nuova sintesi tra qualità, quantità e sostenibilità? Il dibattito è aperto e mette in diretta relazione il tema dello sviluppo del settore primario con i temi dello sviluppo tecnologico, del digitale in particolare e della Smart Agrifood. A questo proposito segnaliamo un interessante intervento di di Benedetta Fiani, Competere.eu, Policies for Sustainable Development pubblicato da AgendaDigitale.eu.
Nel servizio che invitiamo a leggere in forma integrale (vai a Il futuro del cibo è nell’agricoltura 4.0) si sottolinea che l’aumento della classe media (determinato dalla crescita demografica) porterà a un sempre maggiore consumo di carne e cibi trasformati (“transizione nutrizionale”).
Davanti a questo scenario e alla improponibilità di un aumento dei terreni coltivabili, allo scopo di incrementare la produzione e la resa nei paesi più industrializzati, diventa sempre più necessario rivolgersi a nuove strategie come l’Agricoltura di Precisione intesa come una delle componenti dell’Agricoltura 4.0, con tutti i vantaggi che ne derivano: attraverso l’utilizzo, per esempio, di tecnologie innovative come GPS e Big Data, i coltivatori hanno la possibilità di risparmiare e minimizzare i danni ambientali.
Una delle declinazioni più interessanti – si osserva nel servizio – sembra essere quella dell’Agricoltura Verticale, che rende possibile la coltivazione con l’utilizzo di luce artificiale, acqua e terra, a kilometro zero, senza pesticidi, all’interno di edifici dove l’aria in entrata viene filtrata e quindi purificata, fronteggiando problemi come la contaminazione legata all’inquinamento. Le Vertical Farm che fanno parte a tutti gli effetti di un percorso di innovazione della Smart Agrifood, inoltre, potrebbero consentire alle città di essere meno dipendenti dall’esterno, qualificandosi come centri più produttivi e autonomi dal punto di vista energetico.
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