ROAD TO COP29

COP29, adattamento climatico: servono più dati, finanziamenti e cooperazione



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Il Forum convocato dal Comitato dell’UNFCCC ha messo in evidenza la necessità di una maggiore cooperazione internazionale e di finanziamenti adeguati, oltre che di dati sul rischio climatico accessibili a tutti, per sostenere anche i paesi in via di sviluppo nell’adattamento climatico

Pubblicato il 27 ago 2024



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Il Comitato per l’Adattamento (AC) dell’UNFCCC, l’organismo di esperti incaricato di garantire sinergie nell’azione globale per l’adattamento climatico, ha convocato qualche mese fa l’Adaptation Forum con l’obiettivo di presentare le migliori pratiche e stimolare il brainstorming sulle opportunità che si prefigurano, tramite un’azione rafforzata in materia di adattamento, nella valutazione del rischio e della vulnerabilità, nella pianificazione, nell’implementazione, nel monitoraggio, nella valutazione e nell’apprendimento.

Uno dei focus principali del Forum – scrive in un comunicato stampa (reperibile QUI ndr) l’UN Climate Change – è stato la necessità di un supporto più coerente e di una maggiore cooperazione internazionale per potenziare l’adattamento, sfruttando il rinnovato slancio emerso dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici COP28 tenutasi a Dubai.

Adattamento climatico in stallo: il gap tra esigenze e finanziamenti

Nel suo discorso al Forum, Simon Stiell, Segretario Esecutivo dell’UN Climate Change, ha dichiarato: “Ora abbiamo un mandato per un adattamento trasformativo. Ma c’è una preoccupante discrepanza tra la nostra ambizione collettiva espressa e l’azione attuale. Anche mentre si verificano impatti climatici pericolosi e spesso irreversibili e le esigenze nei paesi in via di sviluppo crescono, l’azione per l’adattamento si è stabilizzata.”

Stiell ha anche evidenziato il crescente divario tra le necessità di adattamento e i finanziamenti disponibili, con una stima del deficit che arriva a 366 miliardi di dollari. Questo scenario si inserisce in un contesto di generale declino dei finanziamenti pubblici per l’adattamento, ampliando il gap tra ciò che è necessario e ciò che è disponibile in termini di finanziamenti per l’azione climatica, che include sia il taglio delle emissioni di gas serra sia la costruzione di resilienza per i più vulnerabili.

L’accordo su un nuovo obiettivo a lungo termine per il finanziamento climatico, priorità della COP29 che si terrà a novembre in Azerbaigian, è quindi essenziale.

L’importanza di coordinare finanziamenti, dati sul rischio climatico e proposte governative

Realizzare i cambiamenti necessari per colmare le lacune nel finanziamento e nell’ambizione per l’adattamento richiederà una collaborazione, un coordinamento e una cooperazione senza precedenti, continua l’UN Climate Change.

Un esempio di tale cooperazione discusso durante il Forum sull’Adattamento di quest’anno è l’Adaptation Pipeline Accelerator, una iniziativa promossa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres che risponde alla necessità di “aumentare la quantità e la qualità dei finanziamenti, migliorare i dati e le informazioni sul rischio climatico per tutti, abbinare le proposte governative con le possibilità di investimento dei finanziatori e generare una cooperazione e un supporto internazionale senza pari”.

L’iniziativa sta già dando frutti in Suriname, ad esempio, dove il supporto internazionale sta facilitando la raccolta di dati idrologici e la prioritizzazione di misure resilienti come l’aggiornamento delle infrastrutture per far fronte all’innalzamento del livello del mare e ridurre le perdite d’acqua dalle condotte di distribuzione.

In Costa d’Avorio, il supporto dei partner attraverso l’Adaptation Pipeline Accelerator sta aiutando a creare obbligazioni e a promuovere proposte robuste ai finanziatori, inclusi il Green Climate Fund, per sforzi di adattamento come i sistemi di allerta precoce, la gestione del rischio di inondazioni e la resilienza climatica del settore sanitario.

Colmare le lacune nei dati per un adattamento efficace anche nei paesi in via di sviluppo

I partecipanti al Forum sull’Adattamento hanno anche discusso il problema della scarsità di dati, che rappresenta un ostacolo all’adattamento efficace in molti paesi in via di sviluppo. Come riporta l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), la metà di tutti i dati climatici non è digitalizzata, il che ostacola la capacità dei decisori politici e dei professionisti di utilizzare questi dati per la pianificazione e la valutazione dell’adattamento.

A dare una dimostrazione di ciò che è possibile in termini di sfruttamento dei dati a favore di un miglioramento della resilienza è l’iniziativa Early Warnings for All dell’ONU, che mira a garantire che ogni persona sulla Terra sia protetta da eventi meteorologici, idrici o climatici pericolosi attraverso sistemi di allerta precoce entro la fine del 2027. Una componente chiave dell’iniziativa è un portale dati centralizzato che attinge a dati, fonti e metodologie forniti dai partner.

Guardando avanti, la condivisione delle informazioni, il miglioramento della coordinazione e il rafforzamento della responsabilità giocheranno tutti un ruolo chiave nel ridurre la vulnerabilità di miliardi di persone in tutto il mondo agli impatti crescenti dei cambiamenti climatici.

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