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Rischio climatico e Intelligenza Artificiale: il ruolo dei sistemi di allerta precoce a COP29



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Tecnologie come l’intelligenza artificiale possono giocare un ruolo cruciale nel rafforzare i sistemi di allerta precoce a livello globale e guidare le politiche di sviluppo e investimento legate al clima, migliorando così la resilienza climatica e la protezione delle comunità più vulnerabili

Pubblicato il 22 ago 2024



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In un contesto in cui si assiste all’aumento della frequenza e all’intensificazione degli eventi meteorologici estremi a livello globale, i sistemi di allerta precoce (o Early Warning Systems, EWS) rappresentano un’ancora di salvezza per la protezione delle vite umane e delle risorse economiche.

A giugno gli incontri sul clima delle Nazioni Unite a Bonn hanno visto la partecipazione di esperti del settore per discutere il potenziale delle tecnologie innovative nel favorire l’adattamento consapevole al rischio climatico e la resilienza al climate change. La tecnologia – si legge in una nota stampa dell’UN Climate Change (disponibile online QUI ndr) – assume un ruolo fondamentale nel rafforzare la comprensione dei rischi, consolidare i sistemi di allerta precoce e guidare le politiche di sviluppo e investimento legate al clima, soprattutto nelle aree più vulnerabili.

Un evento parallelo dedicato alla tecnologia, organizzato durante gli incontri di giugno dal Comitato esecutivo per la tecnologia dell’UNFCCC (Technology Executive Committee, TEC) e il Centro e la rete per le tecnologie climatiche dell’UNEP (Climate Technology Centre and Network, CTCN) ha posto l’accento sull’espansione dei sistemi di allerta precoce su scala mondiale e sul sostegno all’iniziativa del Segretario Generale delle Nazioni Unite “Early Warnings for All“, che ambisce a garantire che entro il 2027 ogni individuo sulla Terra sia tutelato dai sistemi di allerta precoce.

Tecnologie alla portata di tutti per una transizione climatica equa e giusta

Tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, il telerilevamento e i satelliti possono essere impiegati per analizzare i dati, prevedere eventi meteorologici estremi e fornire avvisi specifici alle comunità a rischio, tra le altre applicazioni.

Secondo Simon Stiell, UN Climate Change Executive Secretary “L’intelligenza artificiale può offrire previsioni straordinariamente precise sugli impatti climatici e sui disastri imminenti. Ciò aiuterebbe i paesi e le comunità a prepararsi, fornendo informazioni in tempo reale che possono salvare vite e mezzi di sussistenza su larga scala. Mentre lottiamo per una transizione equa e giusta, – ha continuato Stiell – dobbiamo assicurarci che queste tecnologie siano accessibili a tutti”.

Durante l’evento parallelo dedicato alla tecnologia, Daniele Violetti, UN Climate Change Senior Director, ha evidenziato che quasi il 50% dei paesi ha incluso i sistemi di allerta precoce nei propri piani climatici nazionali (noti come Nationally Determined Contributions o NDC) e che uno su quattro dà priorità al miglioramento della tecnologia e dell’innovazione.

La COP29 a Baku in Azerbaigian sarà un “banco di prova” cruciale per fare in modo che i Contributi Determinati a Livello Nazionale siano effettivamente in grado di definire una traiettoria alle tante e diverse transizioni climatiche affinché possano contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di 1,5°C, come previsto dall’Accordo di Parigi.

Come superare le sfide nelle regioni vulnerabili

Il TEC e il Gruppo per le osservazioni della Terra (Group on Earth Observations, GEO) stanno elaborando un documento programmatico sull’innovazione per la conoscenza dei rischi che sarà varato entro la fine dell’anno. Il presidente del TEC, Thibyan Ibrahim, ha osservato che il brief sottolinea l’importanza di una tecnologia specifica per il contesto e di soluzioni guidate localmente e incentrate sulle persone.

La messaggistica basata sulla posizione, ad esempio, può aiutare le comunità a ricevere avvisi mirati direttamente sui loro telefoni, assicurando che abbiano le informazioni di cui hanno bisogno per proteggere le persone e i mezzi di sussistenza prima di eventi meteorologici estremi. Allo stesso modo, il monitoraggio in tempo reale può consentire ai residenti di intraprendere un’azione rapida della comunità e costruire la resilienza.

Un esempio è quello che riguarda le Maldive – spiega l’UN Climate Change -, il primo paese a lanciare una tabella di marcia per rendere disponibile a tutti l’allerta precoce. Gaia Righini, dell’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), ha osservato come il miglioramento delle reti di monitoraggio, supportate dall’Italia, abbia rafforzato il Servizio Meteorologico delle Maldive dal 2017.

Tuttavia, nelle regioni vulnerabili, l’implementazione di tecnologie innovative rimane una sfida soprattutto a causa della mancanza di fondi, delle competenze tecniche insufficienti e dell’inadeguatezza delle infrastrutture. Superare queste barriere è fondamentale per realizzare la visione del Segretario Generale delle Nazioni Unite di “Allerta Precoce per Tutti”.

Integrare conoscenze tradizionali e dati scientifici per la resilienza

Anne Rasmussen, lead negotiator for the Alliance of Small Island States (AOSIS), ha messo in luce le sfide che le comunità insulari remote devono affrontare nell’accesso alla tecnologia moderna e l’importanza di integrare le conoscenze tradizionali con i dati scientifici per migliorare l’efficacia dei sistemi di allerta precoce oltre alla necessità di una cooperazione internazionale per preparare al meglio i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (Small Island Developing States, SIDS) ai disastri legati al clima.

Rafforzare la cooperazione internazionale rientra tra gli obiettivi della COP29 che intende fornire stimoli e supporto a una nuova fase di contributi e finanziamenti per aumentare le risorse a disposizione dei progetti e dei processi per la mitigazione e per l’adattamento nei prossimi anni.

Gli spunti emersi dalle discussioni a Bonn, in merito alla necessità di potenziare le tecnologie per l’informazione sul clima e l’allerta precoce nei paesi meno sviluppati e di affrontare le disparità globali nell’accesso ai dati sul rischio di catastrofi, in particolare nei paesi meno sviluppati e negli Stati insulari in via di sviluppo, confluiranno nel documento programmatico congiunto in fase di elaborazione da parte di TEC e GEO.

Per approfondire meglio il rapporto che intercorre tra Intelligenza artificiale e ESG e in che modo questa tecnologia può essere messa al servizio dei sustainability manager suggeriamo la lettura di questi articoli:

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