Il report

Cybersecurity, i nuovi attacchi useranno l’intelligenza artificiale

I dati dello studio “The emergency of offensive AI” realizzato da Forrester consulting per Darktrace: l’88% dei responsabili della sicurezza vede come “imminenti” le offensive basate sul machine learning

Pubblicato il 24 Mar 2020

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Quasi nove responsabili della security aziendale su dieci, per l’esattezza l’88%, si sta preparando ad affrontare gli attacchi informatici alimentati dall’intelligenza artificiale. E’ quanto emerge dalla ricerca “The emergente of offensive AI” realizzata da Forrester Consulting per Darktrace, azienda specializzata nella cyber AI. 

Una percentuale vicina al 50% campione inoltre si dice sicuro che le aziende si ritroveranno ad affrontare questo genere di attacchi entro un anno. La ricerca ha coinvolto decision maker che operano nell’ambito della security in aziende appartenenti a diversi settori, tra cui il retail, i servizi finanziari e l’industria manifatturiera.

Il 75% degli intervistati inoltre si aspetta che l’uso offensivo dell’Intelligenza Artificiale porti a un aumento della quantità e della velocità degli attacchi mentre il 66% ritiene che il suo utilizzo porterà a nuovi attacchi imprevedibili per l’essere umano. Secondo tre intervistati su quattro i possibili danni ai sistemi aziendali e al business sono le principali preoccupazioni rispetto alle conseguenze dell’utilizzo offensivo dell’Intelligenza Artificiale, mentre l’80% del campione è convinto che le organizzazioni necessitano di cyber difese avanzate per combattere questo genere di offensive.

“Con il mio team, presso il Centro di Ricerca e Sviluppo di Darktrace a Cambridge, stiamo conducendo ricerche sugli attacchi che sfruttano l’IA sviluppando a nostra volta in modo sicuro questa Intelligenza Artificiale offensiva e utilizzarla per testare e rafforzare gli algoritmi di Darktrace – afferma Max Heinemeyer, director of threat hunting di Darktrace – Le aziende devono implementare oggi una Cyber AI per la difesa, prima che questo tipo di utilizzo dell’AI si diffonda. Quando ci troveremo ad affrontare una guerra di algoritmo contro algoritmo, solo una risposta autonoma sarà in grado di combattere velocemente e fermare gli attacchi alimentati dell’IA a scopo offensivo”.

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