Sono numerosi i benefici che l’utilizzo di droni può portare con sé: consegna di merci, ispezione di siti minerari, costruzioni edilizie, ma anche puro divertimento. Opportunità che hanno determinato una crescita del mercato globale che nel 2018 ha raggiunto un valore di circa 14 miliardi di dollari e che è destinato ad aumentare.
Accanto a questi aspetti positivi, una serie di casi hanno visto un uso improprio o addirittura illegale dei velivoli senza pilota. I droni possono essere utilizzati per campagne di spionaggio, possono ferire le persone in caso di incidenti, causare danni alle infrastrutture critiche, comprese le centrali nucleari, o anche perturbare il normale funzionamento di un aeroporto, come è accaduto all’aeroporto britannico di Londra Gatwick, quando la pista è stata chiusa a causa di droni in volo.
Perché una soluzione antidrone
E’ chiaro come sia sempre più importante assicurarsi che le nuove frontiere tecnologiche non determinino rischi per la privacy e la sicurezza e di conseguenza, contribuire alla costruzione e al mantenimento di un approccio orientato alla fiducia verso la tecnologia, in modo da salvaguardare il suo apporto innovativo.
Per rendere più sicuro l’uso di droni, ridurre i possibili rischi associati e attribuire maggiori responsabilità all’operatore, Kaspersky ha sviluppato una propria soluzione Antidrone, progettata per aiutare le organizzazioni e i proprietari di immobili a difendersi dagli sconfinamenti non autorizzati di droni civili. Attraverso la combinazione di diversi fattori – compreso un nuovo approccio di rilevamento dei dispositivi, ideato dall’azienda, che sfrutta la scansione laser – e di tecnologie Machine Learning, il software è in grado di individuare, identificare e anche proibire l’accesso ad aree riservate da parte di oggetti volanti radiocomandati, ma senza danneggiare i dispositivi stessi.
Antodrone: riconoscimento, classificazione e neutralizzazione
Kaspersky Antidrone utilizza videocamere combinate con sensori radar, LIDAR e audio, e una tecnologia di scansione laser brevettata per il rilevamento primario di droni civili. La soluzione è inoltre progettata per funzionare con sensori audio e video e radar, se applicabile. Quando un oggetto in movimento viene rilevato nel cielo, le sue coordinate vengono trasmesse a un server dedicato, che le invia a un’unità speciale. In base ai dati provenienti dal modulo di rilevamento primario, questa unità ruota verso l’oggetto, lo segue e la telecamera zooma sull’oggetto stesso.
Contemporaneamente una rete neurale, progettata per identificare i droni e distinguerli da altri oggetti in movimento, analizza l’oggetto dal video. In molti casi, il tipo e il modello del drone dettano la scelta del paradigma di neutralizzazione. Se il sistema lo riconosce come drone, il server invia un comando al modulo dedicato il quale disturba, tramite interferenze, le comunicazioni tra il dispositivo e il suo controllore. Interrotta la connessione, il drone torna al luogo di partenza o atterra nel punto in cui ha perso il segnale con il controller.
La base software della soluzione Antidrone
Il software può essere fornito come soluzione stand-alone, all’interno di hardware di terze parti, in versione mobile (da utilizzare, ad esempio, sulla parte superiore dei fuoristrada), o integrato con altri sistemi di monitoraggio, compresa l’infrastruttura smart home.
“Sfortunatamente, quando si pilota un drone, spesso non si sa quali luoghi sono effettivamente off-limits e neanche quando il drone rischia di essere distrutto o attaccato fisicamente con misure di protezione ostili, e questo è molto frustrante. Ecco perché abbiamo preso in considerazione ciò che interessa ad appassionati e professionisti dei droni, insieme ai requisiti di sicurezza e a tutte le possibili preoccupazioni. Questo approccio ci ha aiutato a sviluppare un sistema di sicurezza che impedisce ai droni di entrare in aree vietate, ma senza danneggiarli” ha commentato Vladimir Turov, Project Owner di Kaspersky Antidrone.
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