Il settore automobilistico mondiale, nel prossimo futuro, sarà con tutta probabilità sconvolto da un’innovazione tecnologica dirompente, quella legata all’introduzione dei veicoli a guida autonoma. Su cui, già da alcuni anni, sono in corso numerosi progetti e sperimentazioni da parte dei big del settore automobilistico ed IT. Ovviamente gli interrogativi, tecnologici e non solo, sono numerosi: in che misura è possibile garantire la sicurezza fisica di queste vetture e quella digitale, cioè la protezione dagli attacchi del cybercrime? In che modo si può garantire il rispetto della privacy degli utenti? Si tratta di fattori che, se non adeguatamente affrontati, potrebbero anche provocare un rallentamento nella diffusione di questa tecnologia. Per riuscire in questo scopo occorre unire le forze: in questa logica Intel e altri 10 leader nel settore della tecnologia automobilistica e della guida autonoma (Aptiv, Audi, Baidu, BMW, Continental, Daimler, FCA US LLC, HERE, Infineon, Volkswagen), hanno pubblicato “Safety First for Automated Driving”, un esteso report che spiega come costruire, testare e far funzionare un veicolo autonomo sicuro. Più precisamente si tratta di uno schema di riferimento per la progettazione, lo sviluppo, la verifica e la convalida di veicoli automatizzati per il trasporto sicuro di passeggeri (AVs).
Il documento, in particolare, si basa sul modello di Intel per un processo decisionale AV più sicuro noto come Responsibility-Sensitive Safety (RSS). Uno degli obiettivi degli autori del Libro bianco è quello di enfatizzare l’importanza della sicurezza by design, insieme alla verifica e alla convalida, in una fase in cui l’industria lavora per creare standard per la guida automatizzata. Il report, inoltre offre agli sviluppatori e agli operatori di veicoli automatici (AV) un sistema che può dimostrare in maniera inequivocabile che gli AV sono “più sicuri del conducente medio”, grazie all’utilizzo di componenti come telecamere o sistemi di guida.