Hard-to-abate: cosa significa
Il termine hard-to-abate (difficili da abbattere) si riferisce a quei settori industriali e del trasporto pesante che risultano particolarmente complessi da decarbonizzare a causa delle loro elevate emissioni di CO2 e delle limitate alternative tecnologiche attualmente disponibili. Questi settori giocano un ruolo cruciale nell’economia globale, ma rappresentano anche una delle sfide più significative per la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio.
Perché ci sono settori che sono Hard-to-abate
Gli hard-to-abate sono settori che, a causa della loro natura intrinseca, richiedono una quantità significativa di energia e spesso utilizzano processi industriali che rilasciano grandi quantità di CO2. Questi settori sono appunto definiti “difficili da abbattere” perché le tecnologie attuali non sono ancora sufficientemente mature o economicamente competitive per ridurre significativamente le loro emissioni.
La loro trasformazione in chiave sostenibile è determinante per raggiungere gli obiettivi climatici globali e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, come stabilito nell’Accordo di Parigi.
L’importanza della decarbonizzazione negli hard-to-abate
La decarbonizzazione degli hard-to-abate è fondamentale per diverse ragioni:
- Contributo alle Emissioni Globali: Questi settori rappresentano una quota significativa delle emissioni globali di gas serra. Ad esempio, l’industria del cemento, dell’acciaio e dei prodotti chimici, insieme ai trasporti pesanti, contribuiscono a circa il 30% delle emissioni globali di CO2.
- Impatto Economico: Gli hard-to-abate sono spesso settori chiave per l’economia, fornendo materiali e servizi essenziali. La loro trasformazione può quindi avere un impatto significativo sull’economia globale e sulla creazione di posti di lavoro.
- Innovazione e Sviluppo Tecnologico: La necessità di decarbonizzare questi settori può stimolare l’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, con potenziali benefici anche per altri settori industriali.
I principali settori hard-to-abate
Il mondo hard-to-abate include una serie di industrie fondamentali per lo sviluppo economico come:
- Cemento: La produzione di cemento è responsabile di circa il 7% delle emissioni globali di CO2. La calcinazione del calcare, un processo essenziale per la produzione del cemento, rilascia grandi quantità di CO2, rendendo difficile la decarbonizzazione.
- Acciaio: L’industria siderurgica emette circa il 7-9% delle emissioni globali di CO2. La produzione di acciaio richiede elevate temperature e l’uso di carbone come agente riducente, entrambi fattori che contribuiscono alle emissioni.
- Prodotti Chimici: La produzione di prodotti chimici, inclusi fertilizzanti e plastiche, è un altro settore ad alta intensità di emissioni. Questo settore utilizza processi che richiedono grandi quantità di energia e rilasciano CO2 e altri gas serra.
- Trasporti Pesanti: I trasporti pesanti, come camion, navi e aerei, rappresentano una sfida significativa per la decarbonizzazione. Questi mezzi di trasporto richiedono combustibili ad alta densità energetica e le alternative a basse emissioni, come i biocarburanti e l’idrogeno, sono ancora in fase di sviluppo.
- Raffinazione e Petrolchimici: La raffinazione del petrolio e la produzione di prodotti petrolchimici sono processi ad alta intensità di carbonio e rappresentano una parte considerevole delle emissioni industriali.
Come si affronta la decarbonizzazione degli hard-to-abate
La decarbonizzazione degli hard-to-abate richiede un approccio su più livelli che coinvolge diverse tipologie di azioni:
- Efficienza Energetica: Migliorare l’efficienza energetica dei processi industriali può ridurre significativamente le emissioni. Questo include l’adozione di tecnologie più efficienti e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
- Tecnologie a Basse Emissioni: Lo sviluppo e l’adozione di tecnologie a basse emissioni, come l’idrogeno verde, la CCS Carbon Capture and Storage e l’elettrificazione dei processi industriali, sono cruciali per la decarbonizzazione.
- Economia Circolare: Implementare pratiche di economia circolare, come il riciclo dei materiali e la riduzione degli sprechi, può contribuire a ridurre le emissioni complessive.
- Politiche e Regolamentazioni: Le politiche governative e le regolamentazioni possono incentivare la decarbonizzazione attraverso sussidi, incentivi fiscali e normative ambientali più stringenti.
Il ruolo dell’idrogeno verde per la decarbonizzazione dell’hard-to-abate
L’idrogeno verde, prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile, rappresenta una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione dei settori “hard to abate”. Il green hydrogen in particolare offre diverse possibilità di sviluppo per questi settori. Può essere utilizzato come combustibile pulito per alimentare processi industriali ad alta intensità energetica. Nel caso dell’industria siderurgica, l’idrogeno può sostituire il carbone come agente riducente nel processo di produzione dell’acciaio, limitando in modo importante le emissioni di CO2. Nello stesso tempo, nell’industria del cemento, l’idrogeno può essere utilizzato per alimentare i forni, contribuendo a ridurre le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili. Nel mondo chimico, l’idrogeno verde può essere impiegato come materia prima per la produzione di ammoniaca e metanolo, sostituendo l’idrogeno prodotto da fonti fossili. Questo non solo riduce le emissioni dirette, ma anche quelle indirette associate alla produzione di idrogeno da gas naturale. L’idrogeno verde può essere utilizzato anche per la produzione di combustibili sintetici, che possono alimentare l’aviazione e il trasporto marittimo, settori in cui l’elettrificazione diretta è meno praticabile.
Le aspettative in relazione allo sviluppo dell’idrogeno verde sono supportate da una serie di fattori favorevoli come la crescente disponibilità e il calo dei costi delle energie rinnovabili, solare ed eolica, che rendono l’elettrolisi dell’acqua sempre più competitiva. Inoltre, molti governi stanno implementando politiche e incentivi per promuovere la produzione e l’uso dell’idrogeno verde, per il ruolo che può svolgere nella transizione energetica.
La decarbonizzazione dell’hard-to-abate e gli sviluppi ESG
Il rapporto tra i settori “hard to abate” e i criteri ESG (Environmental, Social, and Governance) rappresenta una sfida significativa per le imprese e un’opportunità per promuovere pratiche più sostenibili. Dal punto di vista ambientale, le aziende hard-to-abate sono sotto pressione per ridurre le loro emissioni di CO2 e migliorare l’efficienza energetica. Questo può comportare investimenti in tecnologie innovative come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), l’uso di combustibili alternativi e l’adozione di processi produttivi più puliti.
Sul fronte sociale, le aziende devono considerare l’impatto delle loro operazioni sulle comunità locali e sui lavoratori. Questo include la capacità di garantire condizioni di lavoro in grado di gestire la partecipazione di tutti ai processi di trasformazione enregtica. La governance, infine, richiede trasparenza e responsabilità nella gestione aziendale, con un’attenzione particolare alla conformità normativa e alla gestione dei rischi legati alla sostenibilità.
Le aziende dei settori “hard to abate” che adottano i criteri ESG possono beneficiare di una serie di vantaggi. Tra questi, l’accesso a finanziamenti sostenibili, come i green bonds, e una maggiore attrattività per gli investitori che sempre più spesso valutano le performance ESG nelle loro decisioni di investimento. Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili può migliorare la reputazione aziendale e favorire la fidelizzazione dei clienti.