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Cina e India trainano la crescita delle emissioni globali del settore energetico

Nel 2023, certifica la IEA, le emissioni hanno raggiunto un livello record di 37,4 miliardi di tonnellate.

Aggiornato il 05 Mar 2024

carbone

Pochi giorni fa avevamo notato come in Italia le emissioni di CO2 legate all’energia avessero segnato nel 2023 un apprezzabile segno negativo. A livello globale, purtroppo le cose non vanno altrettanto bene, tanto da avere segnato un nuovo massimo storico. Lo conferma una nuova analisi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), secondo cui la continua espansione del fotovoltaico solare, dell’eolico, dell’energia nucleare e delle auto elettriche ha comunque contribuito a evitare un maggiore utilizzo di combustibili fossili nel mondo. Tanto che Senza tecnologie energetiche pulite, l’aumento globale delle emissioni di CO2 degli ultimi cinque anni sarebbe stato tre volte più grande. Tornando ai numeri del 2023, l’Agenzia internazionale dell’energia certifica come le emissioni sono aumentate di 410 milioni di tonnellate, ovvero dell’1,1%, nel 2023 – rispetto a un aumento di 490 milioni di tonnellate l’anno precedente – portandole a un livello record di 37,4 miliardi di tonnellate.

La crisi dell’idroelettrico

In buona parte (per oltre il 40%) questa crescita è legata a una eccezionale carenza di energia idroelettrica a causa di estreme siccità – in Cina, negli Stati Uniti e in diverse altre economie – poiché i paesi si sono rivolti principalmente a alternative ai combustibili fossili per soddisfare la propria domanda energetica. A pesare sul conto globale delle emissioni, sono soprattutto i due grandi giganti asiatici: l’implementazione della tecnologia energetica pulita in Cina ha continuato a crescere, aggiungendo nel 2023 una capacità solare fotovoltaica pari a quella di tutto il mondo nel 2022. Tuttavia, la già citata crisi della produzione idroelettrica e la continua riapertura della sua economia dopo la pandemia hanno aumentato le emissioni di Pechino, che sono cresciute di circa 565 milioni di tonnellate nel 2023.
In India, la causa è legata soprattutto alla forte crescita del PIL ha fatto aumentare le emissioni di circa 190 milioni di tonnellate nel 2023. Le emissioni pro capite in India rimangono comunque ancora molto al di sotto della media mondiale.

Avanza la transizione energetica

Nonostante i numeri complessivi poco positivi, la Iea mantiene un sostanziale ottimismo, facendo riferimento ad altri indicatori: ad esempio, le economie avanzate hanno registrato un record di diminuzione delle loro emissioni di CO2 nel 2023 nonostante la contemporanea crescita del PIL. Le loro emissioni sono scese al minimo di 50 anni mentre la domanda di carbone è tornata a livelli non visti dai primi anni del 1900. Il declino delle emissioni nelle economie avanzate è stato determinato da una combinazione di forte implementazione di energie rinnovabili, passaggio dal carbone al gas, miglioramenti dell’efficienza energetica e una produzione industriale più morbida. L’anno scorso è stato il primo in cui almeno la metà della generazione di elettricità nelle economie avanzate proveniva da fonti a basse emissioni come rinnovabili e nucleare. Più in generale, dal 2019 al 2023, la crescita dell’energia pulita è stata il doppio di quella dei combustibili fossili.

L’implementazione di energia eolica e fotovoltaica solare nei sistemi elettrici in tutto il mondo dal 2019 è stata sufficiente per evitare una quantità di consumo annuo di carbone equivalente a quella dei settori elettrici di India e Indonesia combinati – e per ridurre la domanda annuale di gas naturale di una quantità equivalente alle esportazioni di gas naturale della Russia verso l’Unione Europea prima della guerra. Il crescente numero di auto elettriche sulle strade, ormai una su cinque delle nuove vendite a livello globale nel 2023, ha giocato un ruolo significativo nel mantenere la domanda di petrolio (in termini di contenuto energetico) al di sotto dei livelli pre-pandemici.

Articolo originariamente pubblicato il 05 Mar 2024

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