Il mercato dello storage energetico italiano sta conoscendo una crescita importante, che dovrà continuare in futuro per consentire al Paese di raggiungere i suoi obiettivi in materia di fonti pulite. Queste le principali conclusioni arrivate dal recente convegno “Storage, come, dove, quando?” organizzato da Althesys, società di consulenza strategica nel settore energetico. Nei primi sei mesi del 2023 le soluzioni di accumulo sono cresciute del 72% rispetto allo stesso periodo di un anno fa (78% di batterie e 23% di pompaggi idroelettrici). Dopo i 90 MW di progetti di stoccaggio utility scale autorizzati un anno fa, il primo semestre del 2023 mostra già 560 MW di progetti autorizzati (62% batterie, 38% pompaggi)
Nel nostro Paese la capacità totale dei sistemi di accumulo è così ora di 2,3 GW, per una capacità massima di 3,9 GWh. In questo contesto, il nuovo scenario PNIEC per il 2030 prevede di raggiungere i 22,5 GW di storage, di cui 11 GW di batterie utility-scale. Uno scenario non irrealizzabile, se si considera che Terna ha ricevuto al 30 giugno scorso richieste di connessione alla rete di trasmissione elettrica per 54,4 GW di stoccaggio elettrochimico, 19,9 GW di BESS (Battery Energy Storage Systems) accoppiato e 7,9 GW di pompaggi per un totale di 82,2 GW. Questo trend, secondo Althesys, è dovuto anche alla relativa facilità nell’ottenere i permessi e all’accettazione sociale rispetto ai pompaggi, ben più visibili sul territorio.
Un mercato in evoluzione
La tecnologia BESS più diffusa in Italia è quella agli ioni di litio, che copre il 99% del mercato. La stragrande maggioranza (92%) ha dimensioni inferiori a 20 kWh. La quasi totalità (99,9%) in Italia è accoppiata ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6% residenziale. Questa crescita è dovuta al Superbonus 110%, che è stato uno dei principali motori degli investimenti nello storage in Italia. Tuttavia, il recente blocco della cessione dei crediti derivanti da questa agevolazione fiscale porterà a un rallentamento delle nuove installazioni.
Non mancano però alcune incognite legate alle batterie di grandi dimensioni, le cosiddette utility scale, il cui mercato è ancora alle fasi iniziali. Ciò è dovuto a un panorama normativo in evoluzione, alle difficoltà della catena di approvvigionamento e all’aumento dei costi.
“Gli investimenti in accumuli – ha sottolineato Alessandro Marangoni, Ceo di Alyhesys che ha guidato il team di ricerca – potranno realmente partire solo quando ci saranno sul tavolo tutti gli elementi regolatori e normativi. Permangono alcune sfide da affrontare come, ad esempio, l’opacità del mercato dei servizi ancillari e l’incertezza sui futuri ricavi provenienti da questo mercato, ma anche sui tempi delle future aste del mercato della capacità”.
Articolo originariamente pubblicato il 17 Ott 2023