Il mercato dell’efficienza energetica e della gestione intelligente degli edifici è pronto al boom ed Eaton si è organizzata per cogliere tutte le possibili opportunità. In occasione della recente visita del quartier generale di Losanna, EnergyUp.Tech ha avuto modo di approfondire la strategia complessiva di business del gruppo con Delphine Clement, EMEA Commercial & Industrial Building Segment Manager e Cyrille Brisson Vice President per l’EMEA region. Secondo Clement, in un mercato degli Smart Building che si sta facendo sempre più affollato, Eaton presenta degli aspetti distintivi: “Nell’ambito dell’elettrificazione degli edifici stiamo cercando di sviluppare la necessaria intelligenza. La posizione di Eaton è infatti quella di semplificare e garantire davvero la flessibilità. In effetti, si può osservare come la situazione in un immobile cambia completamente nel momento in cui si installano dei pannelli fotovoltaici e delle soluzioni per la ricarica delle vetture elettriche. Si tratta di scelte e soluzioni, infatti, che aumentano notevolmente la complessità degli edifici. Noi stiamo davvero aiutando facility manager e proprietari stessi degli edifici a gestire questa complessità. Come Eaton non soltanto mettiamo a disposizione dei prodotti, anche se naturalmente produciamo storage, soluzioni di ricarica e quant’altro. L’aspetto importante è il software, l’intelligenza che portiamo a livello di edificio, trasformandolo in un vero e proprio Energy Hub”.
Un ecosistema per gli Smart Building
Una rivoluzione che ha però bisogno di avere un ecosistema alle spalle: “ Stiamo facendo innovazione ormai da decenni, in particolare nell’area del Power management. ma data la complessità della sfida abbiamo bisogno di partner, di compagnie come IES che davvero ci aiutano a tradurre sfide complesse in un qualcosa di semplice, permettendo ai consumatori di capire cosa devono fare per decarbonizzare i propri edifici”. Un approccio, quello di Eaton, che sembra rispondere appieno a uno dei temi di discussione più caldi del mercato dell’energia, quello cioè delle comunità energetiche: “ Noi connettiamo settori come building, trasporti, permettendogli di usare al meglio l’energia disponibile. Ed è proprio questo il senso alla base delle comunità energetiche, che possono essere a livello di edifici e/o di aggregazioni di edifici. Un modello che ha necessità di essere abilitato dal software e da asset connessi, specialmente in quei building che presentano diverse tipologie di utilizzatori”, puntualizza Clement.
Il contributo alle comunità energetiche
Le comunità energetiche, ovviamente, si baseranno moltissimo sul fotovoltaico come fonte energetica, ovvero una tecnologia che Eaton presidia in maniera indiretta: “Lavoriamo molto con gli installatori, anche perché chiaramente il fotovoltaico giocherà un ruolo chiave nella decarbonizzazione del mondo building – evidenzia Brisson – mentre invece non abbiamo partnership particolari con i vendor di fotovoltaico. Per quanto riguarda l’area inverter produciamo e commercializziamo tutta una serie di componenti che sono poi impiegati all’interno degli inverter. Ovviamente, in questo caso, consigliamo ai nostri installatori di rifornirsi di inverter da quelle compagnie a cui vendiamo i componenti”. Sullo sfondo, naturalmente, c’è poi la prossima entrata in vigore della direttiva EPBD sull’efficienza energetica degli edifici: “La nuova direttiva impatterà inevitabilmente sul nostro business, d’altra parte la decarbonizzazione e l’efficientamento degli edifici non sono soltanto un’opzione, ma un qualcosa che prima o poi dovrà esserci e senza la quale i proprietari non potranno vendere o affittare i propri immobili. Sicuramente questa regolamentazione fornirà una spinta notevole. D’altra parte occorre considerare che quando si installano pannelli fotovoltaici e punti di ricarica, l’investimento diventa profittevole in tempi straordinariamente rapidi. Con gli attuali costi dell’energia, il costo di un sistema integrato solare-storage è di pochi anni in molti paesi e in ogni caso è sempre profittevole, dal momento che diventa possibile anche la vendita di energia in eccesso verso la rete. Da questo punto di vista, grazie alle nostre soluzioni, siamo in grado di aiutare a modernizzare gli edifici a costo zero”.
Poche conseguenze dallo Smart Working
I manager di Eaton non temono neanche che la massiccia introduzione dello Smart working e la conseguente perdita di centralità degli uffici possa avere delle ripercussioni sulla strategia building as a grid: “La nostra strategia è basata sul residenziale, sui commercial e industrial building. Se si guarda all’intero mercato europeo, vediamo che ci sono circa 10 milioni di edifici: c’è dunque un tale bisogno di rinnovamento che anche se ci fosse una caduta del mercato dei building office questa non avrebbe un impatto immediato. Gli Office building costituiscono infatti solo una frazione degli edifici (compresa tra il 15 e il 20%), che ospitano anche scuole, ospedali, centri commerciali, industrie. Quindi anche se ci fosse una caduta della domanda degli office building del 10% ce ne accorgeremo molto poco dal nostro punto di vista, anche perché il mercato sta letteralmente esplodendo. Anzi possiamo dire che in questa fase il nostro problema principale è quello di avere abbastanza installatori e persone giuste, proprio a causa di questa grande crescita”. In questo contesto, “l’Italia presenta grandi potenzialità per noi, anche perché sinora l’elettrificazione degli edifici nel vostro Paese è stata relativamente bassa, specialmente nel residenziale. Quindi bisogna alzarla moltissimo, c’è veramente così tanto da fare per migliorare la power capacity. C’è poi problema in Italia della scarsa presenza di punti per la ricarica dei veicoli elettrici. Quindi sono convinto che per Eaton sia un mercato ricco di opportunità”, conclude Brisson.
Articolo originariamente pubblicato il 03 Mag 2023