Sostenibilità

Ecosistemi energetici sostenibili, blockchain abilitatore tecnologico

Molti i progetti, in ambito nazionale e internazionale, che stanno indagando sulle diverse applicazioni della blockchain al settore energetico e delle smart city: dalla misura e fatturazione ai trading peer-to-peer dell’energia, dalla gestione della rete elettrica ai dispositivi smart e IoT e alla mobilità elettrica

Pubblicato il 24 Mag 2021

Vincenzo Croce

Senior Researcher & Project Manager, Engineering

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Negli ultimi anni la sostenibilità ambientale è diventata un tema strategico, che sta mettendo insieme sensibilità, interessi e spinte via via crescenti. Questa crescente attenzione all’ambiente viene confermata anche dai numeri. Secondo l’ultimo Report europeo sul mercato elettrico nel 2020 la presenza di fonti energetiche rinnovabili è passata dal 37% al 43%. Inoltre, sono stati immatricolati più di 129.000 veicoli elettrici ricaricabili per la mobilità di passeggeri, con una crescita del 53% fino alla quota di mercato record del 7,2%. Di fronte a questa rivoluzione green le aziende dell’energy si trovano responsabilizzate e al contempo sostenute dai consumatori e dai diversi stakeholder dei processi produttivi. La sfida è seguire i cambiamenti sociali, ambientali ed economici, integrando sostenibilità ed esigenze di business, per migliorare la competitività attraverso l’innovazione. Ecco alcuni progetti che hanno esplorato le potenzialità degli ecosistemi energetici.

Due progetti che hanno esplorato le potenzialità degli ecosistemi energetici

Diversi anche i progetti che hanno esplorato le potenzialità degli ecosistemi energetici, allargando il loro respiro alle comunità sociali e tracciando la strada per un processo di innovazione al servizio degli operatori energetici e dei cittadini, quest’ultimi nel ruolo di produttori e al contempo consumatori, i cosiddetti prosumer. In questo scenario sono nate anche figure nuove come quelle degli aggregatori di flessibilità in grado di gestire le problematiche di scala che risultano proibitive quando il singolo prosumer opera in modo indipendente.

Tra questi, i progetti eDream e SOFIE, finanziati dalla Commissione europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020, hanno esplorato lo scenario delle smart city come “sistema di sistemi” in cui la smart grid, la rete elettrica intelligente, gioca un ruolo sinergico assieme a quello della mobilità sostenibile intelligente. Questi progetti affrontano le problematiche di diversi stakeholder quali:

  • distributori di energia
  • prosumer
  • rivenditori di energia
  • gestori delle reti di colonnine di ricarica per le auto elettriche
  • proprietari di auto elettriche.
Il progetto eDream in sintesi

L’approccio messo in campo è stato quello del mercato per i membri dell’ecosistema, all’interno del quale la domanda e l’offerta di flessibilità hanno coniugato le diverse esigenze. A supporto dell’ecosistema della smart city, i progetti hanno realizzato un marketplace della flessibilità basato sulla blockchain, innovativo, trasparente, fidato ed equo, capace di garantire l’assenza di situazioni pregiudiziali nel coniugare offerta e domanda, perché interagisce direttamente con i dispositivi IoT:

  • misuratori di energia elettrica dei produttori
  • infrastrutture delle auto elettriche per determinarne posizione e percorsi tipici, lo stato di carica e l’autonomia residua del veicolo in tempo reale
  • colonnine di ricarica elettrica dei veicoli.

Tale marketplace supporta le città nel cambio sistemico verso la decarbonizzazione degli ambienti urbani, attivando un piano di sostenibilità che contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini e la competitività dei business locali. Il coinvolgimento attivo della popolazione nel processo di cambiamento è stato stimolato dalla consapevolezza che ha orientato i comportamenti degli utenti sugli effetti delle diverse azioni rispetto alle emissioni di CO2.

Video: il progetto SOFIE (Secure Open Federation for Internet Everywhere), IoT per l’efficienza energetica (in inglese)

Blockchain abilitatore tecnologico di ecosistemi digitali

La blockchain si pone come uno strumento tecnologico di grande potenziale, capace di supportare la creazione di nuovi modelli di relazione tra imprese, cittadini consumatori e organizzazioni, sfruttando modelli decentralizzati per facilitare l’adozione di pratiche virtuose, green ed eque, anche attraverso meccanismi incentivanti che rendano il cittadino/consumatore consapevole e responsabile.

Molti progetti, in ambito nazionale e internazionale, stanno indagando su diverse e interessanti applicazioni della blockchain al settore energetico, identificando una moltitudine di scenari all’interno dell’ecosistema di una smart city: dalla misura e fatturazione ai trading peer-to-peer dell’energia, dai trading dei certificati verdi, fino alla gestione della rete elettrica, di asset, di dispositivi smart e IoT e della mobilità elettrica.

In questi ecosistemi digitali uno degli aspetti più importanti nelle relazioni commerciali e nelle partnership è il concetto di fiducia tra i diversi attori: poter condurre interazioni affidabili, garantire l’integrità e accessibilità dei dati e l’operatività del sistema sono aspetti cruciali per il successo di qualsiasi ecosistema aziendale. La blockchain introduce un cambio di paradigma, perché funge da garante grazie ai suoi meccanismi crittografici e di sincronizzazione; in questo modo tutti gli stakeholder che appartengono allo stesso ecosistema possono svolgere le loro attività e allo stesso tempo verificare quelle svolte dagli altri e identificare eventuali violazioni. Il concetto di fiducia è intrinseco al cambio di paradigma indicato come democratizzazione dei processi, senza autorità terze.

Blockchain è dunque l’abilitatore tecnologico di ecosistemi digitali, dove la consapevolezza degli utenti è il secondo elemento necessario perché questi possano concretizzarsi.

Il quadro normativo di riferimento

Terzo tassello imprescindibile per la completa realizzazione di questi scenari è dato dal quadro normativo di riferimento. La situazione in Europa è frammentata, con l’Italia che non fa eccezione. Il Decreto Milleproroghe del 2020 ha consentito il recepimento anticipato della direttiva 2018/2001 (RED II) sullo sviluppo delle fonti rinnovabili con cui l’Europa ha chiesto agli Stati membri di favorire al massimo la possibilità di autoconsumare l’energia prodotta, anche collettivamente, e di normare giuridicamente le cosiddette “Comunità di energia rinnovabile” (Cer). Il percorso normativo è successivamente proseguito con la pubblicazione della Delibera ARERA 318/2020 e concluso con il Decreto attuativo del MiSE del 16 settembre 2020, e si completerà al termine della fase pilota che dovrebbe concludersi a giugno 2021.

L’inaugurazione della prima comunità energetica d’Italia è avvenuta il 12 marzo 2021: il Paese di Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, è la “Comunità Energetica Rinnovabile Energy City Hall”, un’associazione registrata all’Agenzia delle Entrate con un proprio codice fiscale, che produce energia rinnovabile localmente, la consuma e la scambia tra i prosumer in autonomia. Questo apre di fatto il mercato italiano alla grande rivoluzione degli ecosistemi energetici delle comunità.

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Vincenzo Croce
Senior Researcher & Project Manager, Engineering

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