In un’economia sempre più orientata al digitale, abbracciando quelle che sono le nuove tecnologie abilitanti, diventa fondamentale guardare al futuro all’insegna della sostenibilità. Molte sono le sperimentazioni in atto nel settore, che guardano da un lato all’innovazione e dall’altro alle nuove opportunità di mercato in base sia all’andamento dei diversi concorrenti che alle esigenze dei consumatori finali. Secondo la visione dei principali manager e specialisti del settore dell’automotive, l’elettrificazione nel settore dei trasporti, sia su strada che in volo, è il futuro e con qualsiasi tecnologia nuova e in rapido sviluppo, la scala che avrà il mercato sarà senza precedenti. L’intento alla base è quello di trasformare l’attuale matrice dei trasporti da due a tre dimensioni e alleviare i problemi di inquinamento e congestione che si conosce a oggi, una parte fondamentale dello sviluppo delle città intelligenti verso cui tutti i paesi del mondo si stanno dirigendo.
Automotive: Stellantis punta su ibrido ed elettrico
Ad inizio anno è nato ufficialmente Stellantis, il nuovo gruppo automobilistico frutto della fusione dei gruppi FCA e PSA. Il giorno 15 aprile 2021 si è svolta l’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio del 2020 e sono stati fissati importanti obiettivi sul futuro elettrico, primo fra tutti da raggiungere entro il 2025 con l’immissione nel mercato europeo di una versione totalmente elettrica o ibrido plug-in per ogni auto del gruppo automobilistico. Inoltre, l’amministratore delegato Carlos Tavares ha svelato alcune previsioni sulle vendite: partendo dal fatturato elettrico del 2021 stimato al 14% del totale si prevedono aumenti al 38% nel 2025 e addirittura al 70% del totale nel 2030. Tali affermazioni fanno intendere come Stellantis punti a conquistare la leadership della mobilità elettrificata e sostenibile nel comparto automotive. Evoluzione e rivoluzione vanno di pari passo. Stellantis inoltre sta esplorando la nuova frontiera della mobilità che cambierà il modo di spostarsi all’interno delle città: la guida autonoma.
Guida autonoma e smart city
Ma cosa si intende per guida autonoma? È un sistema di guida automatizzato che controlla l’ambiente tramite tecnologie avanzate di radar, lidar e intelligenza artificiale. Per classificare i livelli di autonomia del mezzo si fa riferimento allo standard internazionale J3016, che indica quanto il guidatore debba intervenire manualmente quando si trova al volante. Si allude a un mondo in cui l’AI associata alle tecnologie del settore automotive comincerà a guadagnare autonomia fisica, influenzando così la nostra vita in modo profondo. Le auto elettriche autonome potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’ambito delle smart city, semplificando i trasporti, riducendo il numero di incidenti, migliorando il traffico e diminuendo con la mobilità elettrica le emissioni di Co2.
In Italia i progetti di città sempre più intelligenti sono necessari per adeguarsi alle visioni maggiormente mature dell’Europa e degli USA, ma ciò comporta che sia la normativa giuridica in materia di assicurazioni e sinistri, sia le infrastrutture delle attuali città dovranno adattarsi a un futuro di mobilità con soluzioni innovative e lavoro congiunto da parte di tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nella gestione della realtà urbana.
Video: Codice – Rai
Veicoli volanti, da Fiat Chrysler un prototipo entro quest’anno
Sta crescendo l’interesse anche per il nascente settore delle cosiddette auto volanti. Fiat-Chrysler, ad esempio, ha annunciato un accordo di cooperazione con la società tecnologica Archer Aviation, con sede in California, combinando la ricerca di Archer sul “decollo e atterraggio verticale elettrico” con la catena di fornitura a basso costo dell’azienda italo-americana, capacità con materiali compositi avanzati e l’esperienza dell’azienda con l’ingegneria e il design. L’accordo di cooperazione dovrebbe produrre un veicolo funzionante entro quest’anno, con una produzione in volume prevista entro il 2023.
L’auto volante di Fiat-Chrysler
Un “Manifesto” per la mobilità del futuro
Guardando sia alla regolamentazione del settore che al dialogo con le istituzioni in questo settore, si segnala il contributo dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – con il suo Manifesto per la “future mobility”. Un prezioso contributo sul tema della mobilità del futuro legata alla sostenibilità e al mondo delle smart city. Un Manifesto che nasce da un importante confronto orizzontale e trasversale che, prendendo spunto sia dalle interlocuzioni con la rete di partner dell’ANGI tra istituzioni, università e imprese, ha permesso la stesura di questi punti tematici destinati a sensibilizzare la transizione energetica verso un Italia sempre più green e in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
I punti cardine vanno dalla regolazione degli incentivi fiscali ai parametri normativi europei e nazionali sulle emissioni di CO2, dal potenziamento delle infrastrutture tecnologiche all’interno delle città, a una maggiore capillarità delle colonnine di ricarica per favorire la mobilità elettrica, dalla valorizzazione della transizione energetica legata all’impiego di fonti di energia rinnovabile fino al car-sharing e ad altri esempi di micro-mobilità con l’obiettivo di produrre effetti benefici sull’ambiente allentando il traffico veicolare nei centri urbani e promuovendo una mobilità più razionale, economica ed ecocompatibile.
Le politiche europee sulla mobilità
Anche il Parlamento Europeo è in prima linea per cercare di accorciare le distanze tra le richieste dei i cittadini e le politiche europee. Il settore dove bisogna investire di più è proprio la mobilità, spostare il 70% del traffico merci dalla gomma alla ferrovia e a vie più navigabili. Al riguardo, il punto centrale del successo di questa transizione è l’alleanza con l’industria, che deve essere considerata come un alleato fondamentale, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo non in maniera astratta, ma su asset che l’industria, soprattutto quella dell’automotive, può portare effettivamente in rete.