La necessità di uno scatto delle rinnovabili italiane per centrare gli obiettivi europei al 2030 è stata più volte ribadita dagli esperti del settore. Dopo anni in cui la nuova capacità installata ha mostrato un incremento piuttosto limitato, il 2022 sembra essere l’anno di una notevole accelerazione, anche se forse ancora a un ritmo insufficiente per raggiungere i target Ue (per i quali occorrerebbe marciare a un ritmo di 7 GW annui) . Secondo i nuovi dati diffusi da Terna e Mite (Ministero per la Transizione ecologica), nel 2022 sono attesi infatti oltre 5 GW di nuovi impianti in esercizio da fonti pulite. In particolare: ad aprile 2022 risultano completati e attivati nuove installazioni per 0,64 MW. Presto saranno allacciati ulteriori 0,68 GW su rete AT che hanno vinto le prime aste GSE dell’anno; ulteriori 3,8 GW sono già autorizzati ed entreranno in esercizio nel corso dell’anno. Si tratta per oltre 3,3 GW di impianti su rete di distribuzione che sfruttano, in alcuni casi, anche le semplificazioni introdotte. Gran parte dell’incremento è atteso dalla fonte solare (3,37 GW per il solo anno 2022). Di questi ben 2,8 GW sono su rete di distribuzione (ovvero piccoli e medi impianti fino a 1 MW che beneficiano delle recenti semplificazioni autorizzative). Altri nuovi impianti già autorizzati dovrebbero entrare in esercizio nel 2023 (2,1 GW) e nel 2024 (1,1 GW), portando a oltre 8 GW la potenza autorizzata da quando il Governo ha lanciato la sua azione di accelerazione delle rinnovabili.
In particolare, secondo il Mite, questo mini boom è dovuto a tre distinti fattori normativi:
- aumento della velocità del processo di autorizzazione VIA con la nuova commissione VIA Fast Track (122 progetti esaminati dalla sua costituzione 18/01/2022, di cui 103 positivi e 17 negativi)
- Sblocco dei progetti bloccati dalle sovraintendenze per l’autorizzazione paesaggistica grazie ai poteri sostitutivi del Governo
- Forte accelerazione degli impianti che non passano dalle aste GSE e vanno sul libero mercato (senza incentivi) seguendo processi autorizzativi diversi (p.es. VIA regionali) o semplificati come nel caso dell’autoconsumo.
I vantaggi sono importanti anche da un punto di vista della generazione green: assumendo un rendimento orario di 1500 ore l’anno per solare, 2000 ore per eolico e 6500 ore per geotermico e biogas, i nuovi impianti rinnovabili che verranno connessi alla rete nel 2022 produrranno circa 5 TWh, 2,2 TWh e 1,9 TWh rispettivamente, cui si aggiungeranno altri 5,3 TWh nei successivi 24 mesi solo sulla base delle iniziative FER già a oggi autorizzate, equivalenti a un risparmio di gas superiore a 3 miliardi di metri cubi. Secondo il Governo, comunque, questi numero sono soltanto parziali: l’aspettativa è che le ulteriori misure semplificative approvate recentemente dal Governo unitamente al progressivo raggiungimento della situazione di regime possano portare a un’ulteriore accelerazione nella crescita delle rinnovabili.
Ci sono poi ulteriori 24 GW di iniziative (di cui 12,4 GW di solare e 10,7 GW di eolico) in uno stato di sviluppo avanzato e che – a seguito dell’ottenimento del titolo autorizzativo – potrebbero contribuire in maniera decisiva al raggiungimento dei target al 2030.