In ABB, l’approccio sostenibile al business affonda le radici nel passato: la sostenibilità è parte fondante del purpose della azienda e del valore che crea per tutti gli stakeholder. Per ridurre le emissioni di gas serra, primo pilastro della sua strategia di sostenibilità verso l’Industria 5.0, l’azienda mette a disposizione expertise e soluzioni tecnologiche in grado di migliorare l’efficienza energetica nell’industria, negli edifici e nei trasporti, settori che insieme rappresentano quasi i tre quarti del consumo energetico globale. In Italia, in particolare, l’azienda ha investito in impianti fotovoltaici, sistemi di monitoraggio dell’energia e punti di ricarica nei maggiori siti italiani.
Ed è proprio grazie alla digitalizzazione e alle tecnologie per l’efficientamento energetico che lo storico sito di Dalmine, dove ABB produce interruttori e quadri elettrici di media tensione, ha raggiunto lo status di Mission to Zero (già raggiunto in Cina, Finlandia, Germania e Paesi Bassi), parte del viaggio verso l’obiettivo di carbon neutrality entro il 2030 che mira a creare esempi di siti produttivi a basse emissioni di carbonio che possono essere replicati da partner e clienti in tutto il mondo, sia in strutture nuove che in quelle già esistenti.
Il programma si basa su una serie di iniziative per migliorare la sostenibilità in tutte le attività di un sito, dalla riduzione delle emissioni di CO2, alla conservazione delle risorse, fino al supporto ai clienti che vogliono raggiungere propri obiettivi di sostenibilità. Interventi grazie a cui lo stabilimento Dalmine ha ridotto le emissioni di CO2 di circa 2.200 tonnellate negli ultimi due anni, l’equivalente delle emissioni generate da un’auto che percorre 360 giri attorno alla Terra lungo l’equatore.
Nel 2020, ABB Dalmine è stata riconosciuta, insieme ai due siti di Frosinone e Santa Palomba, Lighthouse Plant dal Ministero dell’Economia (MISE) all’interno di un piano di promozione dello sviluppo digitale e dell’utilizzo di tecnologie innovative in ambito industriale, ed è diventata esempio reale delle più innovative tecnologie digitali applicate ai suoi processi produttivi.
“Oggi è un modello replicabile dai nostri clienti: un esempio positivo di come tecnologie innovative e digitalizzazione possono ridurre le emissioni del 25% – spiega Alessandro Palin, presidente della Divisione Distribution Solutions di ABB – In ABB collaboriamo con i nostri clienti per ridurre le loro emissioni annuali di CO2 di oltre 100 mega tonnellate entro il 2030, l’equivalente delle emissioni generate da 30 milioni di auto a combustione. Riducendo le emissioni ed eliminando i rifiuti in tutta la nostra catena di approvvigionamento, sosterremo i clienti nel realizzare i loro obiettivi di sostenibilità.”
Un esempio reale del successo della transizione energetica attraverso la gestione digitale dell’energia
Costruito nel 1979, il sito ABB di Dalmine è già alimentato con il 100% di energia verde da fonti rinnovabili certificate da Enel Green Power, ma per raggiungere lo status di Mission to Zero, i tre edifici della fabbrica sono stati dotati di 4.000 m2 di pannelli fotovoltaici che, generando una potenza di picco di 900 kWp, forniscono circa il 20% del fabbisogno energetico della fabbrica e aiutano a bilanciare i picchi di domanda del sistema di aria condizionata durante i mesi estivi.
Attraverso più di 70 sensori installati in tutto il sito, la piattaforma ABB Ability™ Energy and Asset Manager monitora il consumo di energia per identificarne le inefficienze ed evidenziare le opportunità di risparmio energetico. Sulla base dei risultati del monitoraggio energetico, per esempio, l’illuminazione esterna è stata sostituita con lampade a LED ad alta efficienza, riducendo il consumo energetico di 76.000 kWh all’anno, ovvero l’energia necessaria per ricaricare la crescente flotta di veicoli elettrici del sito.
“Fondamentale per il raggiungimento di questo importante risultato per il nostro stabilimento, oltre alle innovative tecnologie ABB installate, è stato il coinvolgimento attivo dei dipendenti che supportano le pratiche sostenibili nelle loro attività di tutti i giorni, ad esempio attraverso il corretto smaltimento dei rifiuti e un utilizzo più attento di carta e plastica – aggiunge Massimiliano Callioni, Direttore dell’unità produttiva di Dalmine – Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano parte del futuro di ABB, supportando la strategia di sostenibilità e non solo; per questo ci impegniamo per offrire un ambiente di lavoro attento alle loro esigenze e piani di formazione trasversali che coprono sia l’ambito delle soft skills che quello delle competenze tecniche specifiche del ruolo ricoperto.”
Oltre l’energia, per promuovere economia circolare e progresso sociale
Oltre a creare le basi per una società a basse emissioni di CO₂, ABB si impegna a preservare le risorse e promuovere il progresso sociale, il tutto sostenuto da un forte impegno per l’integrità e la trasparenza.
Focalizzato sull’approccio di economia circolare, il team dedicato alla sostenibilità dei prodotti del sito di Dalmine analizza e certifica i prodotti fornendo il loro Life Cycle Assessment (LCA) e le dichiarazioni ambientali di prodotto (Environmental Product Declaration, EPD).
L’attenzione alla conservazione delle risorse è dimostrata da iniziative atte a ridurre gli sprechi ai minimi termini, come il riutilizzo di casse di plastica per il trasporto dei componenti tra le fabbriche ABB in Europa e l’uso di plastica riciclata per gli imballaggi.
Lo stabilimento è da tempo impegnato anche nella promozione attiva del progresso sociale, uno dei pilastri della strategia di sostenibilità di ABB. Ne è un esempio l’ampia rete di collaborazioni con il sistema educativo del territorio (Scuole superiori, Istituti Tecnici Superiori, Università) con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo del lavoro grazie a progetti educativi a supporto della formazione tecnica e dello sviluppo di competenze specialistiche.
Accanto a ciò, da anni ABB Dalmine è parte del progetto Workplace Health Promotion (WHP) per la promozione di buone pratiche per la salute dei dipendenti, tra cui il contrasto al fumo (lo stabilimento è “Fabbrica libera dal fumo” dal 2016), oltre alla corretta alimentazione e uno stile di vita sano.