Nonostante le oggettiva difficoltà del momento, legate alla fatica del raggiungimento degli obiettivi al 2030, le rinnovabili viaggiano sempre più forti in Borsa: lo dimostrano i dati dell’’IREX Index elaborato da Althesys, un indice che segue la performance delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana (14 titoli, con una capitalizzazione di 3.690 milioni di euro). Per la prima volta l’Irex Index ha superato volta quota 21.000 punti, segnando così un nuovo massimo storico. Più nel dettaglio, l’indice si è mantenuto nettamente in rialzo per tutta la prima metà dell’anno, tanto da crescere del 12,8% da gennaio ad oggi. In luglio e agosto lo sviluppo ha viaggiato a tassi notevolmente superiori rispetto alla prima parte dell’anno (+24%), staccando nettamente sia il FTSE All Share, che nello stesso periodo è cresciuto poco più del 4%, sia il FTSE Italia Energia dedicato al segmento Oil&Gas, che ha invece guadagnato appena l’1%. Secondo Althesys, la combinazione della raggiunta maturità di tecnologie quali eolico e fotovoltaico, unita agli obiettivi nazionale e internazionale verso la transizione energetica, ha portato il segmento delle rinnovabili sempre più al centro dell’interesse degli investitori. Inoltre, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione contenuti nel PNRR assicurano un mercato in grande espansione per le aziende del settore.
L’attesa per il decreto
“Sta crescendo l’interesse degli investitori per i titoli delle energie rinnovabili e della smart energy – rileva Alessandro Marangoni, economista di Althesys. – Già nel 2020 l’indice IREX ha registrato una crescita del 62,2%, overperforming rispetto sia all’FTSE All Share sia all’FTSE Oil&Gas. Nonostante la difficile situazione congiunturale, le società dell’IREX nel 2020 hanno continuato ad investire, come mostrano i dati del nostro Annual Report: 20 operazioni per circa 480 MW nel 2020. Oggi, sulla scia degli obiettivi climatici nella UE e delle opportunità del capitolo green del Recovery Fund, non sorprende che la finanza guardi a questo settore, dove eolico e fotovoltaico sono ormai maturi e profittevoli, mentre nuove tecnologie come batterie, mobilità e idrogeno offrono grandi prospettive di sviluppo”.
Secondo Althesys il Governo, nel nuovo Decreto Fer, per superare le numerose opposizioni provenienti dalle comunità locali contro i nuovi impianti, potrebbe accentare a livello statale la competenza sulla regolamentazione delle aree idonee e non idonee. Stabilendo così che in tali aree il parere paesaggistico, pur obbligatorio, non sia vincolante, mentre tutti i termini del procedimento sarebbero ridotti di un terzo.