L’emergenza Covid-19, nel giro di pochi giorni, ha stravolto la vita di tutti gli italiani. Con ripercussioni che, probabilmente, andranno oltre la durata dell’emergenza in sé per tutti i settori economici, a partire da uno cruciale per la nostra società, quello dell’energia. EnergyupTech ne ha parlato con Alessandro Marangoni, Ceo di Altehsys, società di consulenza specializzata in ambito energetico ambientale. Due, in particolare, sono gli ambiti che appaiono destinati a essere immediatamente impattati dalla crisi legata all’epidemia Coronavirus: i volumi della domanda e i prezzi dell’energia.
Gli impatti del Coronavirus sul fabbisogno
Per quanto riguarda il primo punto, Marangoni osserva come, “Secondo gli ultimi dati disponibili, l’impatto sui consumi elettrici è stato sinora contenuto. Il punto vero è se, nell’ambito di un inasprimento dei provvedimenti, si arriverà anche alla chiusura delle fabbriche. Occorre infatti considerare che la domanda energetica è legata al fabbisogno di tre comparti, ovvero civile, terziario e industriale. Nelle crisi economiche passate il calo della domanda è dipeso soprattutto dal decremento del settore industriale, dunque, quello che potremo aspettarci è un calo dei consumi energetici molto forte, se si arriverà a uno stop delle fabbriche. Sicuramente ci saranno degli effetti anche sul terziario, la cui diminuzione della domanda potrebbe essere parzialmente compensata dall’aumento dei consumi del mondo civile, a causa della maggiore permanenza degli italiani nelle proprie abitazioni. Non solo: in questo momento stiamo tutti quanti praticando molto lo smart working, che di conseguenza provoca un aumento del traffico Internet. Ma,occorre ricordare che tutte le apparecchiature legate alle TLC sono estremamente energivore, dunque è lecito aspettarsi una certa crescita del fabbisogno”.
Le conseguenze sui prezzi dell’elettricità
Sul fronte prezzi, invece, occorre considerare che già prima dell’esplodere dell’emergenza Covid-19 ci trovavamo in una fase di decrescita dei prezzi dei beni energetici, in particolare per la drastica diminuzione del valore del gas. Ora si va verso una discesa ulteriore, legata anche all’andamento del valore del greggio. L’andamento dei beni energetici si ripercuote anche sul prezzo dell’elettricità: nel primo trimestre di quest’anno il valore medio del PUN (Prezzo unitario dell’elettricità) era di 47 euro per MWH, oggi invece il valore si aggira intorno ai 37 euro, mentre nel 2019 il valore si era attestato a 52 euro. Tutto questo cambierà qualcosa relativamente all’utilizzo delle diverse fonti energetiche? “Non credo che questa emergenza avrà l’effetto di avvantaggiare alcune fonti rispetto ad altre. Il carbone, che pure è molto economico, è sostanzialmente finito fuori mercato per i problemi legati alle emissioni. Le rinnovabili – eolico e fotovoltaico – grazie al loro prezzo basso nelle ore centrali della giornata saranno estremamente competitive, ma nelle altre ore il ruolo del classico termoelettrico resterà centrale. Diverso è, invece, il discorso sulla realizzazione di nuovi impianti: il prezzo molto basso potrebbe rendere non conveniente la costruzione di grandi impianti fotovoltaici in regime di market parity, ovvero senza bisogno di incentivazione”, spiega Marangoni.
Le opportunità della Green economy
Secondo il Ceo di Altheysis, comunque, buona parte delle conseguenze sul mondo dell’energia dipenderà dalla effettiva durata di questa situazione emergenziale. Nel caso di uno stop di qualche settimana, i danni potrebbero essere limitati. In particolare, ci potranno essere sicuramente dei ritardi nella realizzazione di alcuni grandi impianti di energia già messi a progetto, che però non cambieranno granchè la situazione, dal momento che il completamento di queste installazioni richiede comunque tempi lunghi (2-3 anni).Volendo essere ottimisti, una volta finito questo periodo emergenziale, la green economy potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione per far ripartire l’economia: “Sicuramente ci sono molti segmenti dell’economia circolare che, nel quadro degli obiettivi europei, hanno prospettive importanti. Basti pensare che ormai anche operatori tradizionalmente legati all’oil e gas stanno pesantemente investendo in questa direzione. Il tema dell’impatto ambientale delle attività umane è destinato a rimanere centrale anche al di là della situazione critica attuale: pensiamo allo smaltimento della plastica, dei rifiuti, ecc”. Esiste, infine, un’altra questione legata all’emergenza Covid-19, ovvero la possibilità di un rinvio dei pagamenti delle bollette energetiche: un aspetto che potrà avere un impatto finanziario sulle utility italiane che, però, in massima parte sono aziende solide, in grado dunque di reggere una dilazione dell’ordine di alcuni mesi.