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EF Solare: a Scalea un nuovo prototipo di agrovoltaico a inseguimento solare

Il progetto dimostrativo relaizzato in Calabria prevede l’impiego di strutture ad inseguimento solare infisse al suolo senza l’utilizzo di fondazioni in cemento, aspetto che garantisce la completa reversibilità dell’installazione

Pubblicato il 26 Nov 2021

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EF Solare punta sull’agrovoltaico, con la costruzione di un nuovo impianto sperimentale a Scalea (Cosenza). Un progetto che risponde a una necessità specifica: la convivenza tra fotovoltaico e settore agricolo non è mai stata delle più semplici, ma oggi, in un momento in cui il fotovoltaico è chiamato a una forte crescita in vista degli obiettivi al 2030 (circa 50 GW da installare in 9 anni), diventa indispensabile trovare delle soluzioni in questo ambito. Che stanno sotto il nome di agrovoltaico: grazie agli impianti agrovoltaici è infatti possibile contrastare l’abbandono dei terreni stimolando investimenti a vantaggio della competitività dell’azienda agricola, contribuire a un importante risparmio idrico rispetto le coltivazioni a pieno campo condotte in maniera tradizionale e proteggere le coltivazioni da eventi atmosferici estremi dovuti al cambiamento climatico, garantendo una resa dei raccolti di alta qualità. Inoltre l’agro-fotovoltaico contribuisce ad aumentare l’efficienza dei moduli, grazie al microclima più fresco che si genera al di sotto dei pannelli, creando inoltre nuove opportunità di lavoro nelle comunità e nei territori nei quali si inserisce, assicurando infine una continuità lavorativa maggiore rispetto al pieno campo.

Così EF solare, in collaborazione con Le Greenhouse (partner agricolo) e Convert Italia (società specializzata nella fornitura di sistemi ad inseguimento solari) ha sviluppato a Scalea un nuovo modello di agrofotovoltaico a consumo di terreno nullo. Più nel dettaglio, si tratta di un prototipo dimostrativo di strutture ad inseguimento solare che sono infisse al suolo senza l’utilizzo di fondazioni in cemento, aspetto che garantisce la completa reversibilità dell’installazione. L’impianto, idoneo per tutte le tipologie di pannelli solari, è elevato da terra a circa 3 metri di altezza e ha file adeguatamente distanziate per consentire l’attività agricola e fotovoltaica, garantendo il giusto apporto di luce diretta e luce diffusa. Le strutture sono integrate con gli impianti di nebulizzazione e fertirrigazione programmabili e gestibili da remoto in base alle informazioni sui parametri agronomici e sull’attività fenologica delle colture, fornite dai sistemi di monitoraggio presenti in campo. Secondo EF Solare, dunque, questa configurazione consente una coltivazione pressoché totale delle aree coinvolte garantendo la presenza simultanea e continuativa di attività agricole e di gestione dell’impianto fotovoltaico.

“Il nostro obiettivo è produrre energia pulita valorizzando il suolo agricolo, per farlo è fondamentale creare un dialogo costruttivo con le comunità locali e le istituzioni lavorando insieme nel rispetto del territorio per poter salvaguardare l’ambiente e la biodiversità. In Calabria, grazie a questa sinergia, abbiamo creato nuovi posti di lavoro, produciamo energia pulita e contribuiamo al mantenimento di una tradizione millenaria legata alla coltivazione del cedro, innovandola e rendendola sostenibile. Siamo dunque orgogliosi di poter annunciare oggi, alla presenza di importanti rappresentanti di tutti i settori e realtà coinvolte nel progetto, un nuovo modello di agro-fotovoltaico che, se sviluppato in questo modo, fa bene due volte: all’ambiente e al territorio. Grazie al lavoro e alle intuizioni delle persone di EF Solare e di partner specializzati, abbiamo dunque la possibilità di costruire già oggi un presente più sostenibile utilizzando l’innovazione tecnologica al servizio della transizione energetica”, ha spiegato Andrea Ghiselli, CEO di EF Solare.

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