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All’Idroelettrico globale serve uno scatto

Un recente report di Irena mette in evidenza come la maggioranza degli impianti funzionanti sia ormai datata, mentre il potenziale di questa fonte non è ancora del tutto sfruttato

Aggiornato il 20 Feb 2023

I nuovi progetti idroelettrici nel periodo 2022-2027 (fonte Irena)

All’idroelettrico serve uno scatto in avanti: così si può riassumere il messaggio principale che arriva dal report “The changing role of hydropower: Challenges and opportunities”, recentemente rilasciato da Irena. Come noto, attualmente l’idroelettrico rappresenta la più grande fonte di elettricità rinnovabile e assicura un contributo importante al funzionamento dei sistemi energetici di tutto il mondo. Eppure, i cambiamenti e le tendenze attuali del settore settore energetico richiedono un riconoscimento del valore dell’energia idroelettrica e un ripensamento del suo ruolo futuro. Anche perchè la maggior parte degli impianti idroelettrici è stata costruita decenni fa per operare in condizioni estremamente diverse da quelle attuali. In cui la crescente necessità di integrare risorse di generazione variabili, come l’energia solare ed eolica, porterà a una maggiore richiesta di servizi di flessibilità della rete e di servizi di bilanciamento, nonché di un cambiamento nel modo in cui le centrali idroelettriche vengono gestite. L’inevitabile ammodernamento del parco di generazione rappresenterà dunque un’opportunità per introdurre nuove tecnologie e per modernizzare impianti, così da soddisfare i requisiti dei sistemi energetici odierni. Gli impianti esistenti dovranno essere valutati e riadattati, se necessario, per tener conto dei maggiori rischi climatici (ovvero la siccità) e i nuovi progetti dovranno incorporare questi rischi nella loro progettazione. In effetti, nel report si legge come per garantire che lo sviluppo idroelettrico sia veramente sostenibile si dovranno seguire criteri di sostenibilità rigorosi e trasparenti.

Indubbiamente dall’avanzata dell’idroelettrico passa un pezzo importante del contenimento del climate change: per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Accordo di Parigi, la capacità installata di energia idroelettrica, compresa quella di pompaggio, dovrà più che raddoppiare entro il 2050. Ciò richiederà che gli investimenti annuali nell’energia idroelettrica si quintuplichino. Entrambe le condizioni, come facile da comprendere, sono tutt’altro che scontate, dal momento che i progetti idroelettrici possono avere difficoltà ad attrarre investimenti. L’energia idroelettrica ha un valore elevato grazie alla sua capacità di fornire energia flessibile flessibile di produzione di energia e di altri servizi, in particolare servizi ausiliari di rete, nonché di gestione delle acque e di benefici socioeconomici.  Tuttavia, questo valore non è sempre riconosciuto dai mercati esistenti: i quadri normativi e i mercati dovrebbero perciò cercare di ridurre il disallineamento tra per ridurre il disallineamento tra le compensazioni e le esigenze infrastrutturali. In altre parole: per attirare i circa 100 miliardi di dollari  di investimenti necessari occorreranno mercati che supportino le moderne operazioni idroelettriche e valutino adeguatamente l’ampia gamma di servizi idroelettrici.

Tra le azioni chiave suggerite dal report dunque c’è la necessità di creare un ambiente commerciale attraente per l’energia idroelettrica, anche attraverso l’implementazione di politiche e mercati che riconoscano il valore della flessibilità e dei servizi ausiliari forniti dall’energia idroelettrica. Importante sarà anche lo sviluppo di incentivi e strutture di sostegno finanziario per la sperimentazione di nuove tecnologie. Infine, occorrerà creare una pipeline di progetti sostenibili e bancabili, sostenuti da solidi studi di fattibilità e che seguano rigorosi criteri di sostenibilità. Se queste condizioni saranno raggiunte, sarà possibile mettere sul campo ben 515 di nuova capacità idroelettrica a livello globale nei prossimi 15 anni (2022-2037) di cui 136 già equipaggiati con soluzioni di pompaggio per lo storage. 

Articolo originariamente pubblicato il 20 Feb 2023

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Gianluigi Torchiani

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