Nell’ambito dell’incontro “AI & INSURTECH: Nuove frontiere e opportunità per un’industria assicurativa che guarda al futuro”, promosso dalla IIA – Italian Insurtech Association, che si è svolto venerdì 12 aprile a Milano, Luisella Giani, Europe and Middle East Head of Digital Enterprise Advisory di Avanade, azienda di punta a livello mondiale nella fornitura di servizi digitali innovativi, cloud, consulenza e soluzioni verticali specifiche per settore ed esperienze design-led all’interno dell’ecosistema Microsoft, ha affrontato la questione della rivoluzione senza precedenti che sta attraversando il settore assicurativo e che è caratterizzata dalla convergenza tra supervisione umana e applicazione avanzata dell’Intelligenza Artificiale.
Luisella Giani ha osservato anzitutto che l’AI, con un valore di mercato in Italia che ha toccato i 760 milioni di euro, sta influenzando e trasformando tutti i settori a una velocità straordinaria. Questo punto di vista è supportato dai dati presentati dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, che evidenziano come circa il 98% degli italiani abbia almeno sentito parlare di AI, con quasi un terzo che possiede una conoscenza da media ad alta di questa tecnologia.
Il settore assicurativo è tra quelli che più stanno investendo in AI
Secondo Giani, il settore assicurativo si distingue per i suoi investimenti in AI, insieme al comparto delle telecomunicazioni e dei media, seguiti dai settori energia, risorse, utility, banking e finanza. Attualmente, la maggior parte degli investimenti è concentrata sul miglioramento del servizio clienti, e anche se i progetti basati sull’AI generativa rappresentano solo il 5% degli investimenti totali, questa tecnologia viene spesso impiegata per migliorare la classificazione delle richieste e per fornire risposte in linguaggio naturale, integrando così AI tradizionale e generativa.
Giani ha sottolineato poi che l’AI, sia tradizionale che generativa, può aggiungere valore in svariati ambiti: da una personalizzazione avanzata nell’interazione con il cliente al miglioramento dell’esperienza utente, fino a fornire suggerimenti agli agenti per le attività di upsell e cross-sell. “Ad esempio di servizi a valore aggiunto per soddisfare in modo personalizzato le esigenze di diverse generazioni di clienti o attraverso la valorizzazione delle embedded insurance, ovvero le polizze integrate proposte in combinazione con altri prodotti”.
Intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione dei rischi
Nel mercato assicurativo, l’Intelligenza artificiale può poi contribuire, ha proseguito Giani, a razionalizzare le operazioni, accrescere l’efficienza e perfezionare le attività di risk management a sostegno delle imprese ma anche dell’ambiente. “Ad esempio, nell’ambito della gestione dei sinistri, l’AI ha dimostrato di poter ottimizzare i processi, accelerare le risposte e migliorare l’esperienza complessiva sia del cliente che dell’agente implementando anche chatbot ottimizzati grazie all’AI generativa”.
Allo stesso modo nella gestione dei rischi catastrofali, l’AI offre strumenti predittivi e analitici avanzati che consentono alle compagnie assicurative di valutare e mitigare rischi in modo più efficace. “È tuttavia fondamentale non dimenticare l’impatto dell’EU AI Act, regolamento chiave che ha stabilito norme per l’utilizzo sicuro, etico e rispettoso dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, soprattutto sui segmenti salute e vita. Infatti, a partire dal mese di maggio, le compagnie assicurative dovranno adeguarsi a queste nuove normative nell’utilizzo dei sistemi di AI” ha concluso Giani.