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Perché e come architettare città più sostenibili e a ‘misura d’uomo’



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Secondo lo studio “Architects of Change” di Chaos, il 40% degli italiani considera l’idea di trasferirsi fuori dalle città, spinti da preoccupazioni economiche e ambientali. L’architettura può giocare un ruolo fondamentale nel disegnare metropoli più vivibili e sostenibili

Pubblicato il 8 mar 2024



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Il 57% degli italiani residenti in città ha espresso preoccupazione per l’escalation dei costi di vita, identificandola come una delle maggiori minacce al benessere quotidiano. Situazione che ha naturalmente portato a riflessioni profonde sul proprio stile di vita e sulle scelte abitative. In particolare, quasi la metà della popolazione ha valutato di cambiare casa perché si è trovato a fronteggiare l’aumento dei costi di mutui e affitti. Uno scenario particolarmente pronunciato tra i giovani adulti, nella fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni, dove oltre il 60% sta seriamente considerando l’idea di cambiare casa come soluzione ai propri problemi economici.

Ma al di là delle questioni economiche, un altro tema emergente riguarda l’impatto dei cambiamenti climatici sulla vita in città tanto che il 60% degli intervistati ha riconosciuto come queste alterazioni abbiano influito negativamente sulla qualità della vita nelle metropoli, un dato che assume contorni ancora più marcati in alcune regioni. Il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, vede una percentuale del 73% di cittadini preoccupati per questi cambiamenti, mentre nelle Marche e in Calabria la preoccupazione sale al 77%, evidenziando come il climate change sia diventato un argomento rilevante per la salute e il benessere degli italiani.

Sono i dati dello studio dal titolo “Architects of Change“, commissionato da Chaos e condotto da Censuswide, su un campione di 4.000 cittadini residenti in Europa e Stati Uniti, Italia inclusa. La ricerca mette in luce le criticità più pressanti delle aree urbane e traccia le linee guida per la realizzazione di città future più vivibili e sostenibili.

Leggi la versione integrale del report “Architects of Change”

Le città di oggi minano il benessere psicofisico degli abitanti

Sebbene le città offrano molteplici opportunità, pongono anche numerose sfide che possono avere ripercussioni negative sulla vita e sul benessere dei cittadini. Secondo i dati raccolti da Chaos, in Italia quasi la metà degli intervistati (47%) ritiene che traffico e inquinamento siano i problemi più gravi nelle aree urbane, seguiti dalla carenza di parcheggi (35%) e dall’elevato livello di rumorosità (31%).

Circa la metà del campione italiano ha indicato il traffico come problema principale, con picchi massimi registrati nel Lazio (60%), Toscana (56%) e Liguria (55%). Al contrario, il traffico non rappresenta un problema per i residenti del Molise ed è considerato solo relativamente problematico da chi vive in Friuli-Venezia Giulia (13%) e nelle Marche (22%).

L’inquinamento atmosferico è invece la preoccupazione principale per chi vive in Piemonte (62%), Veneto (59%) e Lombardia (58%). La qualità dell’aria indoor all’interno di abitazioni, uffici e spazi commerciali ha acquisito una rilevanza sempre maggiore in seguito alla pandemia di Covid-19 e, secondo il 31% degli italiani, l’installazione di sistemi di filtrazione dell’aria potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita negli ambienti chiusi.

L’impatto del cambiamento climatico sulla progettazione delle città

Gli effetti del cambiamento climatico che si sono verificati recentemente hanno avuto un impatto significativo sul benessere degli abitanti delle città tanto che ben oltre la metà (57%) ritiene che le temperature estreme influiscano negativamente sul proprio benessere mentale. Inoltre, uno su cinque (21%) vede gli eventi meteorologici estremi come una delle ragioni principali per lasciare la propria casa attuale.

Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio città clima di Legambiente, nel 2023 in Italia si sono verificati 378 eventi climatici estremi, con un incremento del 22% rispetto al 2022. Le regioni settentrionali sono state particolarmente colpite, con il doppio o il triplo degli eventi rispetto al Centro e al Sud. Circa il 25% degli intervistati ritiene che la progettazione degli edifici futuri dovrebbe tenere conto di questi cambiamenti climatici estremi, percentuale che sale sensibilmente in Liguria (43%) e raddoppia in Trentino e Umbria (50%).

Negli ultimi anni le estati sono diventate sempre più calde e il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, la temperatura media annuale globale è stata di 1,45 ± 0,12 °C superiore ai livelli preindustriali (1850-1900). E anche per questo motivo, il 26% del campione considera essenziale disporre di soluzioni di climatizzazione e ventilazione nelle abitazioni.

Maggiore sensibilità verso soluzioni più sostenibili

Lo studio di Chaos ha inoltre evidenziato una crescente attenzione verso soluzioni più sostenibili: gli edifici del futuro dovranno essere equipaggiati con sistemi di riscaldamento a basse emissioni di carbonio (44%), sistemi di illuminazione più efficienti (39%) e un migliore isolamento termico (39%).

Chaos “Architects of Change”
Fonte: Chaos “Architects of Change”

La maggior parte degli italiani residenti in aree urbane è disposta a investire in miglioramenti per promuovere la sostenibilità, come pannelli solari (66%), materiali da costruzione eco-compatibili (44%), pompe di calore (36%) e caricabatterie per veicoli elettrici (23%).

L’aumento dei costi spinge ad allontanarsi dalle città

Gli eventi economici globali hanno un impatto significativo, particolarmente avvertito da chi vive nelle aree urbane. Il costo delle abitazioni, inclusi affitti e tassi dei mutui, rappresenta la principale preoccupazione per quasi la metà (47%) degli italiani coinvolti nello studio. Circa il 40% ha considerato l’idea di cambiare casa per queste ragioni. Nel 2023 gli affitti hanno registrato un incremento record del 13,8% (Idealista.it) mentre, secondo la Banca d’Italia, a novembre dello scorso anno i tassi dei mutui hanno toccato il massimo degli ultimi 15 anni.

L’aumento significativo dei costi energetici si piazza al secondo posto tra le preoccupazioni, secondo il 26% del campione: in generale, circa l’80% si preoccupa dell’aumento delle bollette. Gli intervistati concordano sul fatto che l’aumento dei costi, come ad esempio quello dei tassi dei mutui o delle spese per il riscaldamento centralizzato, rappresenta la principale motivazione per considerare un cambio di abitazione e l’abbandono delle città.

Gli ambienti urbani devono evolvere

“Come anche confermato dalla nostra ricerca, sappiamo che le città sono in costante cambiamento e che le sfide che gli abitanti delle città si trovano ad affrontare sono le più disparate, dalle crescenti pressioni economiche agli effetti dei cambiamenti climatici – osserva Roderick Bates, Director of Corporate Development di Chaos – Per queste ragioni sarà necessario che gli ambienti urbani si evolvano, e l’architettura si trova in una posizione unica per dare forma e significato a questa trasformazione. L’indagine Chaos scatta una fotografia della realtà delle città di oggi, consentendo agli architetti di progettare, visualizzare e costruire le città di domani”.

Agli architetti il compito di costruire città sostenibili

“Il report di Chaos ‘Architects of Change’ rivela crescenti problemi per chi vive nelle città di oggi. Con la sempre maggiore pressione economica e gli effetti dei cambiamenti climatici, le città possono venire percepite come ambienti ostili per i loro abitanti – aggiunge Professor John Cays, Associate Dean for Academic Affairs, the Hillier College of Architecture and Design – Dal momento che alcune problematiche, come il costo degli alloggi e gli effetti degli eventi climatici, sono fonte di preoccupazione, gli architetti sono chiamati a immaginare il paesaggio urbano del futuro. Grazie alle tecnologie oggi possiamo prendere in considerazione molte alternative e visualizzare modi di abitare davvero innovativi – come i micro-alloggi, magari pensati per gli studenti, o le soluzioni in cohousing per le famiglie – per trovare un equilibrio tra il modo in cui gli abitanti delle città di domani hanno bisogno di vivere e il modo in cui vogliono vivere”.

Il ruolo delle tecnologie per “modi di abitare alternativi”

“Oggi i progettisti devono affrontare un numero maggiore di sfide per realizzare edifici che soddisfino le esigenze dei propri clienti e delle comunità in cui operano. In Chaos ci siamo sempre impegnati a mettere i progettisti in condizione di creare spazi migliori per le persone che li abitano oggi, e continueremo a sviluppare i migliori strumenti che li aiutino anche a rispondere alle più grandi sfide del domani” dichiara Petr Mitev, VP Product, solutions for designers di Chaos.

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