All’indomani della pandemia da Covid-19, le donne a livello globale hanno ripreso a lavorare a tassi più alti degli uomini, segnalando un modesto recupero in termini di parità di genere.
Nonostante questa tendenza positiva, il Rapporto sul divario di genere nel 2023 rivela una realtà sconvolgente: mentre il punteggio globale sta migliorando, la traiettoria attuale suggerisce che ci vorrebbero ben 131 anni per colmare completamente la distanza tra uomo e donna.
Seppur ci siano stati progressi in termini di accesso all’istruzione, ingresso nella forza lavoro e prospettive di carriera, il declino globale osservato nei tassi di partecipazione delle donne al mondo del lavoro rappresenta un rischio tangibile per la crescita della produttività complessiva. È necessario intervenire con urgenza per affrontare questa disparità e alimentare la crescita futura.
Parità di genere nel mondo del lavoro, bisogna fare di più
I governi svolgono un ruolo cruciale nel promuovere l’uguaglianza di genere nel mercato del lavoro; i responsabili politici possono sviluppare e attuare politiche e regolamenti che promuovano attivamente le donne sul posto di lavoro. Nonostante i progressi però, la sfida rimane significativa e occorre fare di più, soprattutto nel contesto di una crescita lenta e di un’inflazione in ritirata.
Paesi come la Svezia e l’Islanda hanno fatto passi da gigante nella promozione della gender equality in ambito lavorativo. In Svezia, politiche come il congedo parentale, le quote di rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione e la priorità di un’assistenza all’infanzia a prezzi accessibili hanno contribuito alla sua reputazione di leader nell’uguaglianza di genere. Analogamente, nel 2018 l’Islanda è diventata il primo Paese al mondo a imporre per legge la parità di retribuzione.
Più donne leader significa successo e sostenibilità per le organizzazioni
Per le aziende è essenziale riconoscere il duplice ruolo che le donne svolgono all’interno e all’esterno del mondo del lavoro. Abbracciando la diversità, promuovendo l’inclusività e sfruttando strategicamente le competenze e i talenti delle donne, le aziende possono diventare più resilienti e di successo. L’attuazione di politiche a sostegno dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, come le iniziative di assistenza all’infanzia e le opzioni di lavoro flessibile da remoto, favorisce la piena partecipazione delle donne in ambito lavorativo.
Secondo il World Economic Forum, il crescente numero di donne retribuite dal 1970 ha contribuito per 2.000 miliardi di dollari all’economia americana in generale (Gender pay inequality, Consequences for women, families and the Economy, US Congress joint economic committee, April 2016, p.11).
La piena integrazione delle donne nel mercato del lavoro aumenterebbe notevolmente la produzione economica, in particolare in Europa, dove il tributo del divario occupazionale di genere è stimato in 370 miliardi di euro all’anno (The gender employment gap: Challenges and solutions, Eurofund, October 2016).
In definitiva, la promozione di un ambiente in cui le donne possano eccellere contribuisce al successo complessivo e alla sostenibilità delle organizzazioni nell’ambiente economico dinamico di oggi. Infatti, le aziende con un maggior numero di donne in posizioni di leadership tendono ad avere rendimenti più elevati in termini di capitale, una maggiore crescita degli utili e una migliore performance di mercato (Is gender diversity profitable? Evidence from a global survey, Peterson Institute for International Economics, February 2016 e 4 Delivering growth through diversity in the workplace, McKinsey & Company, January 2018).