Risk Management

Alluvioni, la mappa della Commissione europea per prevenire e gestire rischi significativi

Una mappa dettagliata delle zone a rischio significativo di alluvione e un portale di accesso completo alle informazioni correlate, fornirà ai decisori e ai professionisti una visione d’insieme dei dati necessari per il risk management

Pubblicato il 17 Ott 2023

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Mentre assistiamo all’aumento dei rischi, servono nuovi strumenti per conoscerli, gestirli, affrontarli. Insomma, bisogna fare tutto il possibile per ridurne la portata. Il fattore chiave per il Risk Management è rappresentato dalla disponibilità di dati e dagli strumenti per trasformarli velocemente in conoscenza. Nel caso dei rischi legati al cambiamento climatico questo aspetto è ancora più importante proprio per le innumerevoli variabili che stanno aumentando la quantità e l’intensità di fenomeni meteorologici estremi.
Ecco perché è importante disporre di strumenti nuovi come quello recentemente lanciato dalla Commissione europea (raggiungibile attraverso QUESTO LINK) che fornendo dati sulle alluvioni mira a contribuire alla valutazione, alla prevenzione e alla gestione del rischio. Tool che peraltro si aggiunge a due nuovi mezzi di gestione del rischio e di previsione strategica presentati da poco dalla CE, al fine di migliorare la capacità dell’Europa di affrontare la carenza idrica: la “Banca dati europea sull’impatto della siccità” e l'”Atlante europeo del rischio siccità” (di cui abbiamo parlato in questo articolo) saranno integrati nell’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus.

L’importanza di prevenire e gestire rischi significativi di alluvione

Le alluvioni sono le catastrofi naturali più comuni e più costose in Europa e sono sempre più frequenti a causa del climate change. Le loro conseguenze sono devastanti, in quanto mettono in pericolo vite umane e biodiversità, oltre a provocare gravi perdite economiche. Nei prossimi decenni si assisterà probabilmente a un aumento del rischio di alluvioni in Europa, con le gravi perdite economiche che ne conseguono.

Migliori informazioni e una gestione integrata del rischio di alluvioni possono ridurre la probabilità che tali catastrofi si verifichino e, con le opportune misure, rafforzare la resilienza della società e della natura nei confronti di fenomeni meteorologici estremi.

Questo strumento di visualizzazione è offerto dalla Commissione Europea con il prezioso supporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (European Environment Agency) per promuovere la consapevolezza riguardo al rischio di alluvioni e rappresenta il risultato del lavoro svolto dagli Stati membri in ottemperanza alla Direttiva sulle Alluvioni.

Come funziona lo strumento della Commissione europea

Nello specifico, si tratta di una mappa delle zone a potenziale rischio significativo di alluvione (evidenziate in arancione) e un portale di accesso a tutte le informazioni correlate, che insieme forniscono ai decisori una visione d’insieme dei dati necessari per gestire il rischio. Oggi quello che emerge da questa rappresentazione è che oltre 14 000 zone dell’UE sono a rischio significativo di alluvioni.

I dati sul rischio di alluvioni sono forniti dagli Stati membri e comprendono le valutazioni preliminari del rischio di alluvioni, le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e i piani di gestione del rischio di alluvioni. La Direttiva sulle Alluvioni prevede aggiornamenti ogni sei anni, con i piani attuali di gestione del rischio di alluvione che coprono il periodo 2022-2027.

Il ruolo dei dati per affrontare il rischio di alluvioni

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “I costi umani ed economici delle recenti alluvioni in Slovenia e in Grecia sono stati devastanti. Tali fenomeni meteorologici estremi sono purtroppo sempre più frequenti nell’UE e nel mondo, per cui dobbiamo prepararci meglio e adeguarci. Per attenuare efficacemente i rischi climatici che ci troviamo ad affrontare, abbiamo bisogno di informazioni affidabili. I nuovi strumenti permetteranno ai decisori e ai professionisti di tenere conto del rischio di alluvioni.”

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