ESG SMARTDATA

Sostenibilità e tecnologie 4.0 per la trasformazione dell’agroalimentare italiano

I dati dell’Istituto Tagliacarne, Unioncamere e Centro Studi Rural Hack in occasione di Agrifood Future 2023 di Salerno: le due spinte più importanti per l’industria del food arrivano dalla sostenibilità e dall’innovazione digitale

Pubblicato il 18 Set 2023

Fonte: AgrifoodFuture 2023

Come cambierà il complesso rapporto tra agricoltura e sostenibilità? E soprattutto quali sono i fattori che possono contribuire a questo cambiamento? La complessità delle logiche che determinano l’impatto ambientale del mondo agroalimentare è strettamente intrecciata con le priorità che guidano questa industria a cui è affidato il compito di produrre cibo per una popolazione in crescita, di garantire qualità e sicurezza alimentare, di gestire in modo più oculato e responsabile tutte le risorse necessarie per la produzione e ridurre il più possibile e il meglio possibile tutte le forme di impatto ambientale e sociale.

Una buona parte della risposta per questa trasformazione arriva dalla tecnologia, come si può cogliere dalla ricerca dell’Istituto Tagliacarne, Unioncamere e Centro Studi Rural Hack presentata in occasione dell’evento Agrifood Future 2023, una cinque giorni di confronto e di analisi del futuro dell’agroindustria di Salerno.

Imprese agroalimentari più attente agli investimenti in sostenibilità

Già nel breve periodo, ovvero entro il 2024 il 54% delle imprese agroalimentari sosterrà investimenti green: confermando una tendenza che pone il settore agrifood all’avanguardia rispetto alla media relativa agli investimenti che caratterizzano tutti i settori che arriva al 51%.

L’attenzione verso la sostenibilità è accompagnata e sostenuta dalla diffusione dell’innovazione tecnologica e digitale in chiave Agricoltura 4.0 e sulla base di questa tendenza il 32% delle imprese del mondo agroalimentare adotterà tecnologie 4.0 entro il prossimo anno.

Dal punto di vista dello sviluppo sostenibile il rapporto Agrifood Future 2023 mette a disposizione una visione dettagliata della situazione con una serie di risultati che mostrano come questa trasformazione sia in corso da tempo. L’agricoltura del nostro paese ha lavorato per ridurre le emissioni e ha segnato una contrazione del 13,2% rispetto al 1990. Più in generale l’economia dell’agroalimentare nel periodo 2020-2021 ha ridotto le emissioni del 2% rispetto a una media UE dell’1%. Anche in termini di diffusione di modelli circolari il settore primario del nostro paese ha fatto passi in avanti in particolare per quanto riguarda investimenti delle imprese in R&S per la circolarità della plastica, con 387,6 milioni di euro investiti.

L’Italia ha poi raggiunto il quinto posto nella classifica UE per la riduzione dell’utilizzo di pesticidi chimici, è quarta tra i Paesi UE in termini di superficie agricola destinata a coltivazioni biologiche. Anche in rapporto alla gestione energetica l’agrifood italiano ha raggiunto risultati importanti con una diminuzione del 20% dei consumi energetici a fronte di un aumento del 40% della capacità produttiva nel periodo 2000 – 2019

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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