In occasione del recente G20 in India, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha chiesto ai leader delle 20 potenze mondiali di lavorare a una proposta per istituire una tariffazione globale del carbonio. Sui temi legati alle differenze di prezzo del carbonio è in corso da tempo un forte dibattito. Da una parte l’UE si è mossa con operazioni che si pongono l’obiettivo di definire o concordare un prezzo equo per le emissioni (che si configurano anche come carbon tax); dall’altra il rapporto tra ETS e carbon price è sotto la lente di molte imprese e advisory per gli impatti che può avere sul conto economico.
Sicuramente qualsiasi scenario in questo senso può “funzionare” solo se si creano le condizioni per un pricing condiviso sulle emissioni o almeno sul metodo per la sua valorizzazione. Il prezzo sul carbonio è uno strumento adottato da molti paesi per il raggiungimento degli obiettivi climatici, in particolare, nell’ambito di sistemi di scambio delle emissioni come l’ETS, o di modelli in forma di cap-and-trade o ancora, appunto, come carbon tax.
Tanti, troppi sistemi per la determinazione del carbon pricing
Un rapporto World Bank (QUI per accedere e consultare i dati n.d.r.) segnala che sono attualmente attive 73 diverse iniziative per la gestione del carbon pricing, sono 39 le giurisdizioni nazionali coperte da queste iniziative con altre 33 giurisdizioni “sub-nazionali”. Nel corso del 2023, si legge nel rapporto, queste iniziative dovrebbero arrivare a gestire 11.66 GtCO2e, vale a dire il 23% delle global GHG emissions.
Ursula von der Leyen ha sottolineano la necessità di portare innovazione, investimenti in tecnologie verdi, nello sviluppo delle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, ma ha anche ribadito l’importanza di creare le condizioni per favorire lo sviluppo di buone pratiche e la richiesta di una tariffazione globale del carbonio ai G20 va in questa direzione.
La stessa proposta, come si legge in una nota della Commissione europea, era stata avanzata nel corso di un vertice a Parigi a giugno. Al G20, in occasione della sessione di apertura, la presidente della Commissione europea ha dichiarato che il Sistema ETS di Scambio di Emissioni dell’UE ha contribuito a ridurre le emissioni del 35% dal 2005, con una valorizzazione economica di questo processo che è arrivata superare i 150 miliardi di euro.
Una iniziativa che prepara il terreno per COP28
Il tema del carbon pricing e, più in generale, della valorizzazione economica e finanziaria degli impegni necessari per la transizione sostenibile saranno tra i principali temi del prossimo COP28 di Dubai. L’invito della presidente della Commissione europea al gruppo del G20, ossia quei paesi le cui emissioni arrivano all’80% delle globali, ha lo scopo di alzare il livello di attenzione e azione sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità facendo riferimento alla necessità di dare effettivamente vita, come si legge ancora nella nota della Commissione europea, a un mix di politiche che comprenda meccanismi fiscali, di mercato e normativi, tra cui appunto l’utilizzo di meccanismi di pricing del carbonio e di incentivi.