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ESG e startup: come trasformare le intenzioni in azioni

Le principali evidenze del report “Turning Intention Into Action – 2023 Research and Trends” di ESC VC realizzato in collaborazione con BVCA

Pubblicato il 16 Ago 2023

Fonte: ESG VC Research and Trends - Turning Intention Into Action

Quanto sono importanti e indispensabili i dati sulle emissioni per gli investitori anche nel mondo delle startup? Quanto è rilevante, nella valutazione delle potenzialità di una nuova idea di business e di una nuova impresa, la coerenza con le logiche di reporting ESG?  Quanto pesa questa dimensione nelle analisi e nelle valutazioni dei VCs?

Premesso che la ricerca di un framework di riferimento comune e condiviso per l’ESG riguarda oggi qualsiasi impresa e qualsiasi organizzazione il report “Turning Intention Into Action – 2023 Research and Trends” di ESC VC mette oggi a disposizione una lettura di come i principali fondi di investimento siano alla ricerca di un quadro di riferimento per l’ESG che sia specificatamente rivolto alle startup. ESG VC si muove in questo senso con il coinvolgimento di oltre 200 aziende direttamente impegnate e con migliaia di realtà in portfolio che a loro volta sono impattate da questo framework. Nell’ambito di queste attività, ESG VC in collaborazione con BVCA, ha realizzato una ricerca sullo stato dell’ESG nell’ambito del mondo del venture capital. Si tratta di una survey che conta sui contribuiti di oltre 450 aziende, partendo dalla considerazione che la maggior parte delle imprese sostenute dal venture capital sono chiamate a rispondere a questionari di due diligence ESG allo scopo di fissare il loro posizionamento a cui dovranno seguire aggiornamenti periodici.

Un punto di riferimento per comprendere meglio il valore delle startup

Qualche che sia la posizione e il tipo di interesse, ovvero che si tratti di un imprenditore direttamente coinvolto o di un investitore attento a come vengono trattati e gestititi determinati temi dalle imprese in cui stanno investendo, l’ESG rappresenta un punto di riferimento valoriale. L’arrivo della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la crescente attenzione ai temi della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) tendono a far crescere il ruolo di un atteggiamento orientato alla compliance, a una ESG vissuta come un adempimento, in realtà le informazioni che si mettono a disposizione o che si scoprono grazie a questi framework possono  essere vissute come una occasione per raccogliere dati significativi, per stabilire obiettivi, per fornire supporto a logiche di miglioramento continuo e per controllare e monitorare i progressi.

Carbon footprint: ancora poche le aziende che lo misurano

Ma venendo ai dati della ricerca si osserva che relativamente alla “E” di Environmental c’è tanto lavoro da fare. Il numero delle compagnie che misurano la loro carbon footprint mostra un timido segnale di crescita, ma resta decisamente minoritario. La crescita è misurata in un 5% che passa dall’11% del 2021 al 16% del 2022, una quota decisamente ridotta in relazione ai volumi necessari per contribuire in modo realistico al raggiungimento di obiettivi Net Zero.

Un piccolo aumento si registra anche nel numero di aziende che utilizzano strumenti di compensazione nel quale si riflette il numero di aziende che misurano la loro impronta e che intraprendono azioni per ridurla. L’aumento è comunque minimo, dell’ordine del 2%, e si passa dal 9% del 2021 all’11% del 2022.

Se poi si guarda agli obiettivi di neutralità carbonica si scopre che si corre il rischio di un passo indietro. Nel 2021 le compagnie con una strategia per il raggiungimento di target Net Zero erano il 7%, nel 2022 sono scese al 5%. La chiave di lettura che viene fornita dalla ricerca riguarda il fatto che sta cambiando l’atteggiamento e che in realtà le imprese tendono a privilegiare la pratica rispetto alla teoria, e più che sulla strategia investono sui passaggi pratici per misurare e compensare la loro impronta di carbonio.

Startup più attente alla “S” di Social e alla Governance

Relativamente alla componente “S” Social la ricerca rivela che il 60% delle startup ha riferito nel 2022 di avere una politica o una specifica strategia finalizzata a prendersi cura del benessere dei dipendenti e un ulteriore 12% prevede di farlo nel 2023. Il 33% delle startup nel 2022 ha già fornito informazioni sui temi dell’uguaglianza, della diversità e dell’inclusione. Anche in questo caso la prospettiva è positiva anche per il 2023 con un ulteriore 23% che prevede di farlo. Per quanto riguarda competenze e talenti nel 2022, il 39% delle startup aveva già un programma di reclutamento per contare su persone provenienti da contesti e culture diverse. Un ulteriore 8% ha in programma di muoversi in questa direzione nel 2023.

L’attenzione alla Governance rappresenta per tutte le imprese un tema strettamente legato al risk management. Gestire l’ESG significa gestire i rischi ESG e per gli investitori si tratta di un fattore chiave che influisce direttamente sulle performance. Dalla ricerca emerge che il 21% delle aziende ha una politica ESG in atto, che rappresenta un piccolo ma costante miglioramento rispetto al dato del 2021 che era fermo a una quota del 18%.

Si tratta sempre di piccoli numeri e l’analisi ha indagato come è cambiato il numero delle aziende che hanno scelto di riportare la sostenibilità come punto di discussione nell’ambito degli ODG dei consigli di amministrazione. Dal 16% del 2021 si è passati al 19% del 2022, ancora poche ma un numero in crescita che testimonia del fatto che le aziende stanno attribuendo maggiore importanza alla sostenibilità anche a livello di top management.

La governance aziendale si rivela a tutti gli effetti come uno strumento fondamentale per individuare e per poi integrare pratiche di business responsabile. Sono molte le aziende che, come rivela la ricerca, hanno attuato progressi significativi in questi settori su alcuni ambiti che possono essere rilevanti per queste prospettive: nell’80% dei casi le aziende hanno policy di remote working, nel 63% delle situazioni sono attive policy anti corruzione, più del 60% delle imprese contano su un codice etico e in una quota vicina al 50% sono attive policy contro le molestie.

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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