L'niziativa

Samsung, via anche in Italia all’auto-riparazione dei device

La casa Sud-coreana lancia il servizio anche in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. Gli utenti avranno accesso agli strumenti per correggere i malfunzionamenti dei dispositivi. Il presidente TM Roth: “Al lavoro per allungare il ciclo di vita dei prodotti”

Pubblicato il 21 Giu 2023

Samsung Self Repair

L’allungamento del ciclo di vita dei prodotti tecnologici è uno dei punti fermi della strategia dell’Europa sulla sostenibilità, come dimostra il fatto che il Parlamento europeo ha recentemente dato il via al percorso negoziale per una nuova proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde. E in queste direzione iniziano a muoversi anche le big tech, come sta dimostrando Samsung Electronics.

Il programma di self-repair di Samsung

L’azienda ha infatti appena annunciato il lancio in Europa del proprio programma di self-repair, precedentemente sperimentato negli Stati Uniti e in Corea del Sud e ora esteso anche a Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Gli utenti di questi Paesi avranno la possibilità di eseguire la riparazione dei propri dispositivi Samsung Galaxy in autonomia, accedendo agli strumenti che la casa metterà a disposizione.

I dispositivi coinvolti

Nel programma, spiega l’azienda in una nota, sono incluse le riparazioni dei prodotti smartphone premium serie Galaxy S20, S21 e S22 e dei modelli di PC Galaxy Book Pro e Galaxy Book Pro 3601.

Allungare il ciclo di vita dei prodotti

“Samsung è costantemente al lavoro per allungare il ciclo di vita dei propri dispositivi in modo da consentire agli utenti di usufruire delle elevate prestazioni del proprio device Galaxy il più a lungo possibile – spiega TM Roh, president e head of Mobile eXperience Business di Samsung Electronics – Ci impegniamo per estendere la possibilità di accedere al nostro programma Self-Repair in tutto il mondo, migliorando la riparabilità dei nostri prodotti“.

La collaborazione con i distributori di componenti

Per essere in grado di offrire il servizio di auto-riparazione anche nel vecchi continente Samsung ha avviato collaborazioni con i principali distributori di componenti in Europa, come Aswo (con sede in Germania e specializzata nell’assistenza post-vendita per l’Europa)  con sede in Germania e distributore autorizzato Samsung, e 2Service, fornitore olandese di componenti elettronici e distributore autorizzato Samsung.

Le novità

Grazie al programma di self-repair gli utenti delle serie Galaxy S20, S21 e S22 in Europa potranno sostituire autonomamente lo schermo con batteria4 inclusa, il vetro posteriore e la porta di ricarica dello smartphone. Quanto agli utenti della serie Galaxy Book Pro avranno accesso a sette componenti originali: la parte anteriore con tastiera, la parte posteriore, lo schermo Lcd, la batteria, il touchpad, il tasto con lettore di impronte digitali e i piedini in gomma. “Insieme alle parti che il cliente desidera ordinare – spiega Samsung in una nota – sarà anche possibile acquistare un pratico kit contenente tutti gli strumenti di riparazione riutilizzabili più volte all’occorrenza”.

Estendere la copertura del programma self-repair

Dopo questo passo, Samsung ha già annunciato di voler sviluppare il programma di self-repair nel prossimo futuro in modo da includere altri dispositivi e paesi. “Questo impegno – spiega l’azienda – mira ad ampliare l’accesso alle possibilità di riparazione, consentendo ai clienti Galaxy di avere maggiori opportunità di scelta per riparare i propri device”.

La posizione dell’Europa

A metà giugno il Parlamento Europeo aveva approvato in seduta plenaria il percorso negoziale per una nuova proposta di direttiva sulla sensibilizzazione dei consumatori per la transizione verde. All’interno della proposta, una parte della quale era dedicata alla riduzione dei rischi di greenwashing, c’era la volontà di intervenire sui fattori che determinano la durata dei prodotti, che riguarda anche la cosiddetta obsolescenza programmata.

Secondo l’analisi del Parlamento Europeo, infatti, la necessità di cambiare i prodotti a causa di un malfunzionamento rappresenta un ostacolo per l’azzeramento delle emissioni. Per questo la richiesta di Strasburgo è di fare in modo che le dichiarazioni associate ai prodotti siano per il futuro impostate in modo da fornire supporto nella scelta degli articoli più durevoli e che possono più facilmente essere riparati o oggetto di manutenzione, facendo in modo che siano chiarite sin dal momento dell’acquisto le eventuali limitazioni alla riparazione.

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