Nel 2022 in Italia lo spreco alimentare ha raggiunto cifre allarmanti, superando i 9,3 miliardi di euro lungo tutta la food chain. I produttori sono i principali responsabili di questa perdita, che si divide tra agricoltura (26%), industria (28%) e distribuzione (8%). Tuttavia, anche le famiglie italiane sprecano risorse alimentari per un valore di 6,48 miliardi di euro (circa 27 kg di cibo all’anno per persona).
Ecco che tre startup italiane si sono rimboccate le maniche e hanno deciso di creare una filiera alimentare sostenibile, con la missione di ridurre il food waste dalla produzione al consumo. Per farlo, verranno coinvolti tutti gli attori della filiera, affinché decisioni più precise contribuiscano a ridurre le inefficienze e i rifiuti, con un impatto positivo sia a livello di performance aziendali che di ambiente.
Startup e tecnologie contro lo spreco alimentare
Una delle startup coinvolte è Tuidi, che utilizza l’intelligenza artificiale per prevedere in modo accurato la domanda e ottimizzare i processi nell’industria alimentare con previsioni di vendita e suggerimenti sugli approvvigionamenti e sulla pianificazione della produzione.
Di fronte ad eccedenze di magazzino e a prodotti a rischio di spreco, interviene Regusto, una startup che gestisce un portale tramite cui le aziende possono donare o vendere i loro prodotti, all’interno di una rete di oltre 700 enti non-profit attivi a livello nazionale, che li ridistribuiscono alle famiglie bisognose. Regusto documenta e rendiconta su blockchain i benefici ambientali e sociali per le aziende e il territorio, come il numero di pasti distribuiti, le emissioni di CO2 evitate e il risparmio di acqua, dati certificati che poi possono essere inclusi nel bilancio di sostenibilità aziendale.
All’interno delle case italiane, interviene invece Shelfy, un dispositivo IoT che utilizza la fotocatalisi per eliminare gli inquinanti all’interno del frigorifero che causano il deterioramento del cibo, riducendo gli odori e la presenza di batteri. Questo sistema consente di raddoppiare o addirittura triplicare la durata dei cibi freschi conservati nel frigorifero di casa.