L'analisi

Banking sempre più cloud: il 12% opera già prevalentemente nella nuvola

Secondo il rapporto Ascendant Digital Maturity di Minsait, società del Gruppo Indra, entro 2-3 anni quasi tutte le banche avranno sistemi in modelli SaaS o architetture Cloud native. Attualmente, la metà delle banche ha già in atto piani per facilitare l’adattamento ai nuovi modelli di business, mentre il 56% ha raggiunto accordi con almeno un fornitore di servizi Cloud e il 44% ha già definito la propria strategia. In Italia un’impresa su cinque gestisce i canali di contatto con il cliente e di vendita totalmente, o in gran parte, nel cloud

Pubblicato il 27 Apr 2023

In un momento di grande instabilità dovuto, tra le varie cause, all’aumento dei tassi di interesse e al rischio sistemico, anche il settore bancario è costretto ad adattarsi alle nuove richieste del mercato. Secondo il rapporto Ascendant Digital Maturity di Minsait, società del Gruppo Indra, il 12% delle banche ha migrato i propri processi di Core Banking nel Cloud.

Un dato apparentemente basso, che però è compensato da un’altra evidenza: l’80% delle istituzioni finanziarie è molto interessato o ha già sviluppato un piano tattico completo per la modernizzazione dei sistemi più transazionali e la loro migrazione al Cloud. Inoltre, più del 50% delle banche è a un livello elevato nello sviluppo di piani di ammodernamento e di modelli operativi Cloud, confermando un’attenzione alla creazione di un ecosistema di dati Cloud che permetta alle proprie entità di prendere decisioni data-driven più agili, per poter offrire servizi personalizzati.

“Di fronte a consumatori sempre più esigenti che chiedono semplicità nelle loro transazioni, il mondo bancario deve utilizzare nuovi canali per ampliare la propria offerta e fidelizzare la clientela. La connessione tra il mondo fisico e quello digitale (concetto di Phygital) o l’incorporazione di tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale, il Web3 o il metaverso consentiranno processi interni più flessibili e resilienti, nonché la creazione di nuovi prodotti in modo efficiente, allineando l’impegno del settore alla sostenibilità”, ha affermato Adriano Gerardelli, direttore del mercato Financial Services di Minsait in Italia.

Secondo il Rapporto Ascendant, la metà delle banche ha in atto piani per facilitare l’adattamento ai nuovi modelli di business e il 56% di esse ha già raggiunto accordi con almeno un fornitore di Cloud, mentre il 44% ha una strategia definita. Il rapporto, che ha analizzato in profondità il grado di maturità dei sistemi tecnologici e operativi di oltre 100 aziende in Spagna, Italia, Europa meridionale e Portogallo in cinque aree critiche (commerciale, core, operazioni in tempo reale, corporate, ecosistemi di dati e luoghi di lavoro), prevede che entro 2-3 anni praticamente tutte le entità disporranno di sistemi in modelli SaaS o architetture Cloud native. Inoltre, l’80% delle aziende intervistate dispone di postazioni di lavoro virtualizzate e fa un uso intensivo di strumenti di collaborazione.

Grazie poi alla forte consapevolezza dell’importanza di proteggere i dati dei propri clienti, circa il 75% delle banche dispone di un modello di sicurezza e di un Cybersecurity Framework definiti, con processi di automazione dei controlli e monitoraggio continuo, il che dimostra il grado di impegno delle banche nel proteggere i propri clienti attraverso specifici modelli di governance della sicurezza.

Le banche italiane

Facendo un focus sui canali di contatto con il cliente e di vendita nel settore bancario italiano, le aziende fanno registrare una pervasività del Cloud pubblico in linea con la media degli altri settori. Dal rapporto “La digitalizzazione delle vendite in Italia”, realizzato da Minsait in collaborazione gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, si evince che circa un’impresa su cinque gestisce questi canali totalmente, o in gran parte, nel Cloud.

Per le Banche italiane le caratteristiche del Cloud più apprezzate riguardano la rapidità di sperimentazione delle soluzioni innovative (per il 91% delle imprese), la fruibilità dei sistemi da remoto (72%), la scalabilità e la semplicità delle soluzioni (63%). Le principali criticità riscontrate, invece, sono inerenti alla gestione della compliance alla normativa, la contrattualistica e la localizzazione dei dati (tutte segnalate come critiche dal 63% del campione).

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