Rome Call for Ethics: il punto di partenza
Un anno fa con la testata Bigdata4Innovation avevamo seguito l’evento che aveva portato alla firma della Rome Call for AI Ethics e che sanciva l’impegno per un percorso comune finalizzato a mettere l’innovazione digitale al servizio del “bene comune” e di lavorare coesi per comprendere ed evitare i rischi che possono accompagnare l’utilizzo di artificial intelligence. La Call for AI Ethics nasceva grazie all’impegno concreto della Pontificia Accademia per la Vita insieme a FAO, IBM, Microsoft e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica con il sostegno di Papa Francesco.
Sostenibilità, produzione alimentare e food waste sul “tavolo” della Call for Ethics
A settembre abbiamo poi seguito con la testata Agrifood.tech una iniziativa direttamente collegata alla Rome Call for Ethics che ha affrontato il ruolo dell’Intelligenza artificiale e dell’Etica per la sostenibilità e per la sicurezza alimentare. In questa occasione il dibattito ha portato l’attenzione sul ruolo che può essere svolto dall’Intelligenza artificiale per contribuire a una trasformazione profonda del sistema alimentare del pianeta. L’Ai può permette di produrre in modo più efficiente e può nellos tesso tempo consentire di consumare in modo più intelligente, più consapevole e può contribuire a superare le diseguaglianze tra chi vive in condizioni di povertà e chi dispone di ben più di quanto sia necessario. La FAO in quell’occasione ha messo in evidenza la necessità di lavorare a una grande piattaforma Internazionale per l’Alimentazione e per l’Agricoltura Digitale, mentre dalla Pontificia Accademia per la Vita è arrivata la raccomandazione di creare le condizioni per realizzare un rapporto tra AI e Food basato su una “Etica by Design”. La raccomandazione ha messo in relazione la capacità di conoscenza che arriva dal digitale dell’Intelligenza artificiale con la necessità di ripensare la produzione, la distribuzione e il consumo delle risorse alimentari. Il principio fissato della Pontificia Accademia per la Vita nel corso di questo appuntamento invita a utilizzare l’Intelligenza artificiale per costruire una conoscenza della produzione e del consumo che sia basata su una etica del cibo e su una etica degli strumenti di produzione. Nello specifico Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita aveva parlato di una etica della conoscenza capace di rispettare le diversità biologiche, sia nella prospettiva delle imprese impegnate sulla produzione sia nella prospettiva di conoscere e indirizzare la domanda dei consumatori.
Pontificia Accademia per la Vita: serve una nuova alleanza tra ricerca, scienza ed etica
La Rome call for Ethics ha lavorato su temi molto concreti con lo spirito volto a trovare un punto di sintesi tra le spinte in avanti dell’innovazione tecnologica, la necessità di cogliere il valore dei dati nel loro rapporto con l’ambiente e le persone. A distanza di un anno Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ricorda, in una nota diffusa da IBM, che “Il progresso può rendere possibile un mondo migliore se è unito al bene comune”. Paglia ricorda poi che la complessità del mondo tecnologico ci chiede una elaborazione etica più articolata, per rendere questo impegno realmente incisivo.”Serve una nuova alleanza tra ricerca, scienza ed etica, perché la tecnologia sia davvero usata per lo sviluppo dei popoli. E si tratta di una richiesta che viene dalla fede e dalla ragione”.
FAO: la Call for Ethics per una innovazione digitale al servizio della sostenibilità agroalimentare
Il Direttore Generale della FAO QU Dongyu ricorda alcuni degli obiettivi cui la Rome Call for Ethics può contribuire a fornire risposte e in qualità di rappresentante FAO il tema più importante e urgente riguarda la preparazione della prospettiva 2050, data entro la quale il sistema agroalimentare del pianeta dovrà essere nella condizione di sfamare circa 10 miliardi di persone. Appare purtroppo evidente oggi quanto sia grande questa sfida e quanto sia necessario una evoluzione profonda nel rapporto tra agricoltura, impatto ambientale e gestione delle risorse. In questo senso l’Intelligenza Artificiale nell’alimentazione e nell’agricoltura può permettere di guidare e accelerare questa trasformazione per raggiungere l’obiettivo Food for All, vale a dire uno degli obiettivi strategici anche nell’orizzonte dell’Agenda 2030 e degli SDGs delle Nazioni Unite.
QU Dongyu ricorda inoltre che “alla FAO si utilizza un approccio etico all’Intelligenza Artificiale che punta a migliorare la produzione, e che nello stesso tempo intende indirizzare modelli nutritivi che siano nello stesso tempo più sani e più sostenibili.
Dario Gil, IBM: un approccio Etico all’AI che comprende sviluppo, strumenti, governance e collaborazione
Dario Gil, Senior Vice President e Director of IBM Research nel ribadire che l’Intelligenza Artificiale consente di disporre di nuovi strumenti e nuovi mezzi per trasformare e migliorare la vita e la società ricorda la necessità di sfruttarne tutte le straordinarie possibilità in modo responsabile. E proprio per raggiungere questo obiettivo IBM conta su un framework di governance centralizzato, che sua volta si sviluppa e comprende protocolli di valutazione del rischio, accanto a metodologie di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale che tengono conto dei principi etici e che si accompagnano a iniziative di istruzione e di formazione. Il percorso di IBM alla ricerca di rapporto tra Intelligenza artificiale ed Etica arriva già dal 2018 con i Principles for Trust and Transparency e con la partecipazione al gruppo di esperti dell’Unione Europea sull’AI. IBM ha poi dato vita a strumenti come AI Farness 360 e AI Open Scale e alla partecipazione alla GAIA (Global AI Action Alliance) avviata durante il World Economic Forum per favorire la diffusione dell’AI in modo resposnabile.