In un periodo estremamente denso di passaggi importanti per il mondo ESG e per la finanza sostenibile arriva un contributo della Banca d’Italia nella linea di Occasional Paper Questioni di Economia e Finanza con il report “ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks” realizzato da Tommaso Loizzo e Federico Schimperna.
Disclosure ESG: stanno cambiando gli adempimenti legati alla rendicontazione
Negli ultimi mesi del 2022 in particolare sono arrivate a compimento una serie di decisioni che stanno modificando in modo importante gli impegni per le imprese relativamente agli adempimenti legati alla rendicontazione. È peraltro da tempo evidente e condiviso che tutti: istituzioni, imprese, cittadini e consumatori sono fortemente orientati e motivati a far crescere il rapporto di fiducia verso i temi dell’ESG, affinché alle tante promesse e ai tanti impegni di imprese e grandi organizzazioni sui temi della sostenibilità possano seguire fatti concreti. E siamo tutti ben consapevoli che la risposta a queste domande può arrivare solo si creano le condizioni per un quadro normativo che si sta appunto definendo tanto per la finanza sostenibile quanto per l’ESG. Passaggi che hanno visto tra l’altro l’approvazione della CSRD da parte del Parlamento europeo prima e del Consiglio d’Europa, con la roadmap per la sustainable finance da parte dell’EBA e il lavoro dell’European Sustainability Reporting Standard (ESRS) EFRAG che prepara i prossimi standard e i modelli di riferimento che consentono alle imprese di verificare il loro allineamento alla regolamentazione europea sulla sostenibilità finanziaria.
L’“ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks” della Banca d’Italia offre una lettura del quadro normativo attuale e delle scelte che lo stanno ridefinendo con particolare attenzione al contesto europeo in materia e ai requisiti per il mondo bancario e per le società non finanziarie in fatto di gestione dei rischi climatici.
La gestione dei rischi climatici vista dalla prospettiva delle banche
I nuovi requisiti normativi imporranno infatti alle banche di preparare e fornire un importante corredo di informazioni sulla capacità di gestione dei rischi climatici e ambientali. In particolare, si profila una sfida che attiene alla necessità e alla capacità per gli istituti di credito di accedere ai dati relativi ai cambiamenti climatici così come ai fattori di rischio legati al climate change con dati di qualità adeguata all’esposizione e al tipo di attività dei propri clienti.
Il paper della Banca d’Italia sottolinea in particolare la difficoltà di reperimento di queste informazioni in relazione alle piccole e medie imprese, anche in considerazione del fatto che gli obblighi di informativa ESG si applicano al momento solo alle imprese quotate o a quelle di maggiori dimensioni.
Il tema e la sfida in merito alla gestione dei rischi climatici in ambito bancario e finanziario appare dunque primariamente come una questione di dati e di affidabilità dei dati stessi prima ancora che di regole e normative.
Il valore e la qualità dei dati legati ai rischi ambientali
Lo studio della Banca d’Italia mette in evidenza che il livello di attenzione dei regolatori finanziari rispetto ai rischi ambientali e ai fattori di cambiamento collegati al clima stanno avendo un impatto sempre più significativo. In questo contesto, il reperimento e la divulgazione di informazioni rilevanti relative al clima é destinata a svolgere un ruolo chiave, prima di tutto per gli stakeholder finanziari ma anche per quelli non finanziari.
Tornando al tema della normativa UE il quadro di riferimento sulla divulgazione appare sempre più avanzato rispetto alle giurisdizioni di altre aree del mondo e anche per questo la Banca d’Italia, in accordo con la BCE e con altre autorità di vigilanza nazionali, ha avviato una serie di iniziative che hanno esattamente lo scopo di preparare al meglio le condizioni per un adempimento normativo e per garantire la competitività del settore bancario e del suo rapporto con le imprese.
In questo senso l’Occasional Paper “ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks” mette a disposizione tre grandi punti informativi indispensabili per affrontare i temi ESG.
- Un riassunto dei principali requisiti normativi per l’informativa ESG;
- Una indagine delle aree di comunanza a livello comunitario tra gli obblighi informativi relativi all’EBA ESG Pillar Disclosure per le grandi banche e quelli presenti nelle versioni preliminari degli standard di sostenibilità in corso di predisposizione da parte dell’EFRAG
- Il punto della situazione sulle principali iniziative finora intraprese da Banca d’Italia e BCE con alcune riflessioni sulle principali sfide che dovranno essere affrontate dalle banche italiane.
L’Occasional Paper “ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks” è accessibile e consultabile direttamente da QUI