ESG Rating

Il modello di rating ESG di modefinance mixa analisi finanziaria e intelligenza artificiale

Il sistema proprietario di valutazione di modefinance si fonda sulle più moderne tecnologie di intelligenza artificiale per la raccolta di dati quanto più accurati e affidabili sia a livello finanziario che sociale, ambientale e di governance, e sulla metodologia di analisi proprietaria MORE (Multi Objective Rating Evaluation)

Pubblicato il 11 Nov 2022

Valentino Pediroda, co-fondatore e co-Amministratore Delegato di modefinance

Una soluzione di valutazione delle performance di sostenibilità, in grado di evolvere dinamicamente in base al contesto economico-finanziario in cui operano imprese e PMI. E’ così che modefinance, fintech specializzata nella valutazione del rischio di credito delle aziende e Agenzia di Rating (CRA ed ECAI), parte del gruppo TeamSystem (player emergente italiano nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business), descrive il proprio modello di rating ESG. L’analisi approfondisce la performance ESG del soggetto retato rispetto ai principali indicatori, misura la sostenibilità a medio-lungo termine, l’impatto sociale e ambientale e le opportunità di crescita sostenibile di una determinata azienda.

In questo contesto, il sistema proprietario di valutazione di modefinance si fonda sulle più moderne tecnologie di intelligenza artificiale per la raccolta di dati quanto più accurati e affidabili sia a livello finanziario che sociale, ambientale e di governance, e sulla metodologia di analisi proprietaria MORE (Multi Objective Rating Evaluation). Caratteristica distintiva è la modellistica proprietaria che mixa le più moderne tecnologie per la raccolta e l’elaborazione dei dati, con il lavoro di analisi tradizionale dando così il maggior livello di dettaglio possibile sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Inoltre, l’approccio digitale del modello ne rende possibile l’applicazione sia alle grandi imprese che alle PMI.

L’azienda viene valutata in base alla sua consapevolezza o meno dei rischi che sta affrontando la sua attività e, di conseguenza, il quadro delle politiche attive che stabilisce per la gestione delle problematiche e delle circostanze rischiose, approccio definito da modefinance come “Esposizione vs. Gestione”.

Una volta valutati gli indicatori di gestione del rischio e dei risultati raggiunti dall’azienda, è previsto il rilascio di un Report che fornisce il Rating ESG del soggetto preso sotto analisi su una scala composta da 7 classi di rating (da S1 a S7, rispettivamente dal migliore al peggiore) che definisce l’azienda dinamica, consapevole oppure fragile.

“Integrando il rating ESG con quello tradizionale, siamo oggi in grado di offrire un’esperienza di risk assessment a 360° – aggiunge Pediroda – Il nostro rating ESG offre una visione completa dell’esposizione al rischio di un’impresa, aumentando il valore per tutti gli stakeholder, facilitando l’accesso ai capitali e contribuendo al miglioramento delle performance di quelle aziende che dimostrano di essere maggiormente allineate ai migliori standard”.

Tre pillar per valutare le performance ESG

Gli indicatori per cui l’attività di un’azienda è valutata come sostenibile sono:

  1. pillar Governance: alla base della scelta dei KPI ci sono numerose variabili, soprattutto quantitative, che vengono esaminate anche durante la valutazione del merito creditizio. I fattori quantitativi che contraddistinguono questo pillar sono ad esempio il numero degli amministratori, il numero dei membri indipendenti, la percentuale di donne presenti, la durata dei membri del CdA e la presenza di una società di revisione. Tra i qualitativi si evidenziano: la presa in considerazione dei componenti ESG da parte dell’azienda, la quantità e la qualità di scelte sostenibili all’interno del Consiglio di Amministrazione, la presenza di comitati che si occupano dello sviluppo sostenibile e molti altri.
  2. Pillar Social in cui sono definiti quattro sottogruppi:
  • Employment (occupazione) – condizioni di lavoro dignitose, diversità e uguaglianza, rispetto dei diritti umani, dialogo sociale, opportunità di formazione
  • Customers (società e clienti) – impatto del lavoro sui lavoratori, sui clienti, sui fornitori e sulla comunità, protezione dei dati personali dei consumatori
  • Supply chain – possibilità di accesso a infrastrutture economiche di base (trasporti, telecomunicazioni, elettricità, inclusione finanziaria, gestione dei rifiuti), sicurezza e qualità dei prodotti e servizi
  • Community – impatto dell’attività dell’impresa sul territorio.
  1. Pillar Environmental, il riferimento principale rimane il Regolamento (UE) 2020/852 (Tassonomia), redatto dalla Commissione Europea, ovvero un sistema di classificazione delle attività economiche che definisce dei criteri guida per misurare il grado di ecosostenibilità di un’impresa. Tali criteri si declinano a partire da 6 obiettivi ambientali principali:
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici
  • Adattamento ai cambiamenti climatici
  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine
  • Transizione verso un’economia circolare
  • Prevenzione e riduzione dell’inquinamento
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Non essendo ancora disponibile una valutazione standardizzata della sostenibilità ambientale, sociale e di gestione aziendale, modefinance svolge un lavoro di raccolta dei dati pubblici delle PMI attraverso le visure camerali, il dataset di TranspArEEnS, Eurostat e infine, un questionario composto da specifiche domande che aiutano gli analisti nella produzione di una valutazione finale accurata.

Tre soluzioni modulari per differenti livelli di analisi

L’offerta di modefinance si articola in 3 soluzioni modulari che, utilizzando un mix di tecnologia e analisi tradizionale, presentano differenti livelli di analisi a seconda della tipologia dell’azienda retata e dell’obiettivo della valutazione:

  • Report ESG Core Assessment: primo livello di analisi, rappresenta una valutazione sintetica del grado di sostenibilità dell’azienda in oggetto, sulla base delle azioni ad impatto passate, presenti e in programma per il futuro. Soluzione prettamente qualitativa, fa riferimento alle principali iniziative di sostenibilità promosse dall’Unione Europea.
  • ESG in Tigran: l’analisi di sostenibilità integrata in Tigran, soluzione di Rating-as-a-service” di modefinance che integra le funzionalità di un’agenzia di rating in una piattaforma modulare, automatizzando alcune fasi del processo di valutazione del rischio ed efficientando le relative attività di monitoraggio.
  • Rating ESG Comprehensive Analysis: ultimo e più approfondito livello di analisi, indaga se e quanto un’azienda possa inglobare i rischi e le opportunità di sostenibilità nel quadro della propria pianificazione strategica, in una prospettiva “Esposizione vs. Gestione”. Il focus dell’approccio è incentrato su quelle attività che possono presentare un rischio per l’azienda in base al suo settore d’appartenenza.

Il lancio dei rating ESG non è il primo progetto al quale modefinance ha partecipato per contribuire alla maggiore sostenibilità del mondo finanziario e delle imprese in generale. La società è stata parte di numerose iniziative orientate alla sostenibilità delle PMI, prime fra tutti il progetto TranspArEEnS (Mainstream Transparent Assessment of Energy Efficiency In Environmental Social Governance Ratings) per definire uno schema standardizzato di raccolta informazioni sull’efficienza energetica, coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, in partnership con l’EMF-ECBC, il Leibniz Institute for Financial Research SAFE di Francoforte e CRIF, e il progetto RIBES (Return of Investments for Building Energy Efficiency Solutions) per la realizzazione di un sistema di monitoraggio della gestione energetica di un edificio, in grado di integrare i dati energetici IoT in tempo reale, insieme ai dati finanziari, per un’analisi completa dello stabile.

È con l’ausilio di questi progetti, oltre all’EU Taxonomy, che modefinance ha potuto sviluppare un quadro quantitativo e qualitativo per una raccolta dati standardizzata e, di conseguenza, definire i principali KPI (Key Performance Indicators) utili anche nell’elaborazione della valutazione finale del nuovo rating ESG.

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