Edilizia sostenibile

Smart Building: ancora limitata la consapevolezza dei benefici degli edifici intelligenti

Secondo l’Energy & Strategy Group nel 2020 soltanto 2 miliardi di euro – relativi al 25% degli interventi effettuati – hanno riguardato soluzioni effettivamente smart, capaci cioè di trasformare o dotare un edificio di “intelligenza” e autonomia di gestione

Pubblicato il 11 Feb 2021

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Quali sono le prospettive di sostenibilità ed efficienza energetica del mondo dell’edilizia? Un importante indicazione arriva dallo Smart Building Report 2020 redatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano. Secondo quanto si può leggere nel report. il volume complessivo di investimenti in Smart building in Italia nel 2019 ha superato gli 8 miliardi di euro, ma solo 2 miliardi – relativi al 25% degli interventi effettuati – hanno riguardato soluzioni effettivamente smart, capaci cioè di trasformare o dotare un edificio di “intelligenza” e autonomia di gestione. Secondo il Politecnico, questo scarto è da addebitare alla scarsa consapevolezza dei concreti vantaggi che questo tipo di edifici può assicurare ai suoi occupanti in termini di risparmio energetico e sicurezza, salute e benessere, e tuttavia destinata a crescere significativamente nel prossimo decennio, una volta superata la crisi da Covid19.

Per quanto riguarda il futuro, è difficile trarre conclusioni definitive, ma molto dipenderà dall’andamento del mercato immobiliare. In effetti il rinnovamento del parco tecnologico e la penetrazione di tecnologie smart, oggi non ancora sufficientemente diffuse, sono strettamente correlati allo sviluppo del comparto edilizio, che in Italia è molto più vecchio rispetto alla media europea. La realizzazione di nuovi edifici e la ristrutturazione di quelli esistenti, comprese le riqualificazioni di alcune aree dismesse, potranno fungere da traino al mercato degli Smart building. Più nel dettaglio, considerando una serie di variabili (impatto del Covid19, maturità del comparto tecnologico, sviluppi normativi, incentivi fiscali, propensione all’adozione da parte del mercato) l’E&S Group ha costruito da qui al 2025 tre differenti scenari che coinvolgono in maniera diversa ciascuna tecnologia.

Ad esempio, nel suo complesso il settore Energy risentirà negativamente degli effetti della pandemia, ma le pompe di calore al contrario potrebbero avere un incremento dei volumi del 74% nello scenario moderato e arrivare fino a 3,3 miliardi di investimento in più in quello accelerato, grazie agli obiettivi vincolanti del PNIEC e alla maggiore penetrazione nei settori residenziale e terziario. D’altra parte. sia il comparto delle Automation technologies che quello delle piattaforme di controllo e di gestione risentiranno in maniera più contenuta della crisi pandemica: dopo lo stallo dello scorso anno, la stima che il volume di investimenti nello scenario moderato registrerà una crescita media del 16% annuo.

Per approfondire, puoi leggere questo articolo su Energyup.tech

Immagine fornita da Shutterstock.

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