Nel momento in cui scriviamo questa notizia, la comunicazione ufficiale arriva dal sito di WWF Italia, una delle tre associazioni ambientaliste – insieme a Greenpeace Italia e Legambiente – convocate dal presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, nel quadro delle consultazioni che dovrebbero portare alla formazione del nuovo esecutivo: verrà istituito un ministero della Transizione Ecologica, nel quale verranno concentrate le competenze in materia.
Donatella Bianchi, presidente del WWF, ha sottolineato come nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato Ivan Novelli e Giuseppe Onufrio, rispettivamente presidente e direttore esecutivo di Greenpeace, Stefano Ciafani e Giorgio Zampetti, rispettivamente presidente nazionale e direttore generale di Legambiente, oltre a Dante Caserta, vicepresidente del WWF, sia stato posto l’accento sulla necessità di riforme trasversali e di un maggiore coinvolgimento dei cittadini, eventualmente anche attraverso una nuova legge sul dibattito pubblico che riguardi tutte le opere per la transizione green. Un segnale importante per chi opera per costruire prospettive coerenti con le logiche ESG.
Tanti i temi per il Ministero per la Transizione Ecologica
Se l’obiettivo finale è spendere bene i soldi del Next Generation EU, identificando con chiarezza i progetti e gli obiettivi sui quali lavorare, il confronto tra le associazioni e Mario Draghi non si è limitato alle enunciazioni di principio, ma ha toccato alcuni dei temi più stringenti in materia ambientale: crisi climatica, economia circolare, mobilità, vertenze ambientali, capitale naturale e agricoltura.
Le richieste sono chiare.
Crisi climatica
Per quanto riguarda la lotta alla crisi climatica, anche il nostro Paese deve rivedere il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), al fine di rispondere adeguatamente ai nuovi obiettivi europei che portano dal 40 al 55% la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030. A tal fine serve puntare su fotovoltaico ed eolico, sbloccando il settore delle rinnovabili e attuando una riforma fiscale in senso ambientale.
Economia Circolare
Sarà necessario poi sviluppare al massimo tutte le potenzialità dell’economia circolare. In questo senso, si legge nella nota del WWF, sarà importante la “creazione di un Fondo che serva a finanziare prioritariamente progetti che riguardano i flussi di materiali e le azioni indicate nel nuovo Piano europeo per l’economia circolare dell’11 marzo 2020 con particolare riguardo agli interventi dedicati alla simbiosi industriale, al riciclo chimico, al riciclaggio dei rifiuti, all’attivazione di sistemi di riutilizzo di prodotti”…
Mobilità sostenibile
Trasporti pubblici moderni, puntuali e a emissioni zero, promozione della micromobilità elettrica, profondo rinnovamento del sistema ferroviario, sia per il trasporto passeggeri sia per il trasporto merci, e delle aree portuali sono invece le richieste sul fronte della mobilità sostenibile.
Vertenze ambientali
Non mancano riferimenti a territori come Taranto, Brindisi, il Sulcis, Gela, il siracusano o quelli dove sono attive ancora oggi le centrali a carbone, per i quali è importante promuovere una giusta transizione e attività di riconversione, mentre sul fronte industriale l’invito è a promuovere l’innovazione tecnologica anche mediante la realizzazione di impianti della bioeconomia e della chimica verde, progetti di decarbonizzazione degli impianti siderurgici, la produzione e l’uso di idrogeno verde.
Capitale Naturale
Le associazioni hanno parlato anche della revisione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) con obiettivi concreti di conservazione della biodiversità, progetti di ripristino degli ecosistemi naturali, progetti di gestione forestale sostenibile e un forte focus specifico sulla blue economy.
Agricoltura
Infine, per quanto riguarda l’agricoltura, la richiesta è quella di puntare sull’incremento del biologico e sulla promozione dell’agroecologia in linea con quanto previsto dalle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità al 2030.