Startup

Enersem e Gavazzi S.p.A., un progetto italiano di efficientamento energetico per tessuti sostenibili

Al Greentech Festival di Berlino, c’è anche Enersem, spin-off del Politecnico di Milano che, con il suo Ceo e fondatore Matteo Zanchi, presenta la collaborazione con la storica azienda brianzola Gavazzi Tessuti Tecnici S.p.A: un importante percorso innovativo in chiave di efficienza energetica ed economia circolare

Pubblicato il 24 Giu 2022

Matteo Zanchi, CEO e Founder Enersem

Con i corretti interventi di efficientamento energetico una grande azienda può arrivare a risparmiare il 25% del gas utilizzato e ridurre fino al 70% i rifiuti liquidi nel corso dei processi produttivi. Una notizia importante in questi tempi di crisi internazionale, caro energia e scarsità di acqua. È ciò che ha reso possibile la startup milanese, spin-off del Politecnico, Enersem con il progetto di economia circolare ed efficientamento energetico implementato per e insieme a Gavazzi Tessuti Tecnici S.p.A, storica azienda brianzola di tessuti, presentato al Greentech Festival di Berlino. 

Il senso è quello di innovare la produzione del settore tessile tecnico, sviluppando soluzioni in grado di ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale, in termini di: minor consumo energetico (grazie al recupero termico e alla regolazione ottimale dei forni); minore produzione di rifiuti (grazie al recupero delle resine); riutilizzo di acque di processo (grazie a un accurato procedimento di recupero liquidi). Ed è con questo impegno concreto e concretizzato, peraltro, che in questi stessi giorni Gavazzi si presenta alla Techtextil di Francoforte, una delle fiere più importanti nel panorama mondiale per il tessile. 

Produzione 4.0 per la sostenibilità del tessile tecnico

Tutto è partito nel 2018, quando Gavazzi doveva realizzare la Diagnosi Energetica per lo stabilimento di Calolziocorte e si è affidata a Enersem. Dopo questa prima collaborazione positiva, Enersem ha proposto a Gavazzi di partecipare a un bando di Regione Lombardia che finanzia ricerca e innovazione nell’industria manifatturiera e grazie a cui sono stati identificati alcuni interventi interessanti, complessi e fra loro collegati. 

Gavazzi intendeva ridurre l’impatto ambientale del processo produttivo di tessile tecnico nei vari stabilimenti dell’azienda, nello specifico quello di Arcore. La richiesta nasceva dall’esigenza di migliorare il profilo ambientale, per accrescere ulteriormente la competitività dell’azienda sul mercato, in particolare nei segmenti più sensibili alle tematiche ambientali, ad esempio i clienti internazionali di prodotti per l’edilizia e il settore eolico. 

La proposta si è inserita in un percorso più ampio di sostenibilità ambientale, che ha visto negli anni la realizzazione di diversi interventi di efficienza energetica e introduzione di fonti rinnovabili per l’energia – impianti fotovoltaici e solare termico nello stabilimento di Calolziocorte – e l’avvio recente di un percorso che porterà alla certificazione ambientale. 

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