La politica energetica europea dei prossimi anni sarà sempre più basata sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili, nonché su un coinvolgimento attivo di imprese e cittadini. Questo il cuore del piano RePowerEU, presentato nel dettaglio dalla Commissione europea, dopo gli annunci di marzo.
L’annuncio forse più simbolico dell’intero piano è quello relativo all’introduzione graduale di un obbligo giuridico di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali; più precisamente, i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici dovrebbero diventare obbligatori entro il 2025, mentre quelli residenziali entro il 2029.
Una proposta che dovrebbe aiutare la Ue a installare 600 GW di fotovoltaico entro il 2030 e ad alzare la quota di fabbisogno coperta dalle rinnovabili, che per quella data dovrà essere del 45% (e non più del 40%).
Sempre nell’ambito residenziale e civile, si punta a un superamento del gas: il piano RePowerEU prevede il raddoppio del tasso di diffusione delle pompe di calore unito a misure per integrare l’energia geotermica e termosolare nei sistemi di teleriscaldamento e di riscaldamento collettivo.
Oltre alle fonti pulite, altro vero e proprio caposaldo del piano è l’efficienza energetica, con misure che anche in questo caso chiamano in causa cittadini e imprese: secondo la Commissione i cambiamenti nei comportamenti potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio a breve termine, dunque viene richiesto agli Stati membri di avviare campagne di comunicazione ad hoc rivolte alle famiglie e all’industria.
Non solo: gli stati sono invitati ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come aliquote IVA ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, l’isolamento degli edifici e gli apparecchi e i prodotti efficienti sotto il profilo energetico. Grazie a politiche come queste sarà possibile mettere in atto un aumento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica fissato nell’ambito del pacchetto legislativo “Pronti per il 55 %” (Fit for 55) connesso al Green Deal europeo.
Nel resto del piano RePowerEU ci sono tantissime altre misure, che vanno dall’idrogeno alla spinta verso biometano e GNL, passando per le reti elettriche di nuova generazione. La Commissione, comunque, non nasconde la necessità di investimenti importanti: per realizzare il piano serviranno 210 miliardi di euro di investimenti supplementari. Che comunque, almeno in parte potranno arrivare dai locali Piani nazionali di ripresa e resilienza, che gli Stati potranno modificare con una deroga speciale. In ogni caso, la convinzione della Commissione Ue è che la trasformazione verde prospettata dal piano rafforzerà la crescita economica, la sicurezza e l’azione per il clima, evitando anche l’esborso di 100 miliardi di euro annui per l’acquisto di beni energetici dalla Russia.