Strategie

Transizione energetica e digitale, il position Paper di Kyoto Club per un’Italia verde e competitiva



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In occasione del 25° Anniversario, Kyoto Club presenta le proprie proposte per le priorità del Green Deal europeo e per energia e clima al 2030. Durante il convegno, il Gruppo di Lavoro Efficienza energetica e Trasformazione Digitale dell’Associazione, ha presentato il “Position paper di Kyoto Club per un’Italia verde e competitiva”

Pubblicato il 28 giu 2024



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Sulla scorta della profonda trasformazione dell’economia e della società europea che scaturirà dal percorso di decarbonizzazione in atto, e in ragione della revisione in corso del Piano Nazionale Energia Clima (PNIEC), del recepimento della Direttiva europea EPBD (Energy Performance Buildings Directive)-Case Verdi, degli interventi del Repower EU e Industria 5.0, si è tenuto nei giorni scorsi a Roma il convegno annuale di Kyoto Club sul tema Le prospettive del Green Deal e le priorità per energia e clima al 2030.

Kyoto Club è l’organizzazione non profit costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra assunti con il Protocollo di Kyoto, con l’Accordo di Parigi e con il Green Deal europeo.

Nell’occasione è stato presentato anche il Position Paper per un’Italia verde e competitiva preparato dal Gruppo di Lavoro Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale dell’associazione, che è coordinato da Laura Bruni, Direttrice Affari Istituzionali e Alleanze Strategiche di Schneider Electric.

Il documento indica sette punti programmatici chiave per cogliere le opportunità della transizione energetica e digitale in modo efficace e sostenibile. Come ha commentato la manager, il manifesto di può diventare “uno strumento agile per accompagnare le opportunità di innovazione legate al PNRR, al REpowerEU e al recepimento della direttiva EPBD con posizioni chiare e proposte operative. Ci auguriamo che questo position paper stimoli incontri politico – istituzionali e tavoli tematici, ma anche la replicabilità di esperienze a beneficio di cittadini, imprese, comunità”.

Kyoto Club sul PNIEC e la Direttiva Case Green

Kyoto Club, in occasione del suo 25° Anniversario, ha presentato le proprie proposte sul Piano Nazionale Energia Clima (PNIEC) che definirà gli impegni sull’orizzonte 2030, con un approfondimento sul recente recepimento della Direttiva europea EPBD (Energy Performance Buildings Directive), rinominata in Italia “Direttiva Case Green”, che rappresenta il principale strumento giuridico della UE per la decarbonizzazione del patrimonio immobiliare degli Stati membri.

Come dimostrato nello studio della Banca d’Italia in risposta alla domanda chi paga? e dal documento elaborato nell’ambito del progetto #Per un salto di classe, giunta alla sua quarta revisione la Direttiva è un tassello fondamentale del Green Deal in quanto punta alla promozione dell’efficienza energetica in edilizia e permette anche al nostro Paese di beneficiare di una strategia di deep renovation del proprio costruito, con un beneficio economico e ambientale grazie alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Il patrimonio immobiliare italiano è uno dei più datati d’Europa. Grazie a una riqualificazione dell’edilizia, puntando a edifici smart e a programmi come RePowerEU e, per il settore industriale, Industria 5.0 la trasformazione digitale già in atto renderà possibile, con grandi vantaggi per la competitività delle aziende italiane, la creazione di nuovi posti di lavoro e una nuova spinta all’innovazione, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati a livello europeo.

Per dare serietà e consistenza a questi orizzonti verdi e in contrapposizione a fenomeni di greenwashing, Kyoto Club, in particolare il Gruppo di lavoro Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale, ha pensato di elaborare e rendere disponibile il “Position paper di Kyoto Club per un’Italia verde e competitiva”.

Servono tecnologie, risorse e un progetto comune, per includere le diversità e superare le divisioni

“Davanti a noi abbiamo una sfida: la transizione dell’attuale modello economico ad alta intensità di risorse verso un modello di sviluppo efficiente, rigenerativo, incentrato sulla decarbonizzazione dell’economia e la bioeconomia circolare”, ha spiegato Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club. “Solo vincendo questa sfida sarà possibile un’economia che crei di più con meno risorse e una società resiliente. Insieme a tecnologie, risorse e strumenti adeguati, abbiamo bisogno di un progetto comune, in grado di includere le diversità e di superare le divisioni. Questo cambio di mindset è
essenziale ora”
, ha sottolineato Bastioli.

L’urgenza di rafforzare gli investimenti e definire una visione strategica di sistema Paese

Lara Ponti, Vicepresidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG di Confindustria, ha dichiarato: “Siamo in un periodo decisivo per il futuro della nostra economia e delle nostre imprese. La transizione ambientale e la decarbonizzazione non sono solamente una necessità per la salvaguardia dell’ambiente, ma rappresentano una straordinaria opportunità per trasformare e rendere più competitive le nostre filiere produttive. Tuttavia, Confindustria ha stimato che solamente il Pacchetto Fit-For-55 richiederà investimenti da qui al 2030 pari a circa 1.100 Mld€. Si tratta di una sfida complessa ma che l’Europa non può lasciarsi sfuggire se vuole mantenere la leadership industriale nella transizione verso un’economia verde e sostenibile. Occorre, quindi, rafforzare e coordinare gli investimenti pubblici e privati all’interno di piani concreti e fattibili e che siano affiancati da strumenti e risorse adeguati, definire una visione chiara e strategica di Sistema Paese e mettere in
campo politiche industriali di più lungo respiro in Italia e in Europa”.

L’Italia deve accelerare sul contributo dell’energia pulita

Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club, ha sottolineato che: “le fonti rinnovabili, grazie alla rapida riduzione dei costi, stanno vivendo una crescita rapidissima a livello mondiale. Nel 2023 sono stati installati 510 GW con un incremento del 50%, il maggiore tasso di crescita degli ultimi vent’anni. Anche l’Italia, dopo una lunga fase di stasi, negli ultimi due anni aveva ricominciato a correre. Alcuni recenti provvedimenti rischiano però di ostacolare questa ripresa. Noi auspichiamo, invece, che il contributo dell’energia pulita acceleri, consentendo così di ridurre le importazioni di metano, oltre ad avvantaggiare imprese e famiglie. E, ovviamente, contribuendo a
contrastare un’emergenza climatica che sta colpendo pesantemente anche il nostro paese.”

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