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ESG e innovazione: i benefici per le imprese familiari



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Se n’è parlato durante il talk organizzato da FABRI a Verona, con Giovanna Campopiano, Vittorio Dalle Ore e Nicola Rieg

Pubblicato il 1 lug 2024



ESG sostenibilità

Coniugare la capacità di innovare delle imprese familiari e i criteri della sostenibilità riassunti nell’acronimo ESG (Environment, Social e Governance) consente di ottenere miglioramenti in termini di reputazione ed efficienza, e di essere maggiormente attrattivi verso i giovani e i collaboratori potenziali. In sintesi, può essere un elemento di competitività per le imprese. Sono alcuni degli spunti emersi nel corso del talk organizzato da FABRI (Family Business Risorse per l’Italia) andato in scena recentemente alla Fondazione Edulife di Verona.

Criteri ESG, un volano verso l’innovatività del business

Dopo l’apertura affidata al presidente di FABRI, Marco Palamidessi, il talk ha approfondito i temi ben rappresentati nel titolo “Innovation Ecosystem: il motore per realizzare iniziative che rispondano alle esigenze ESG in ottica open innovation” ovvero innovatività, sostenibilità e il loro impatto sulle imprese, e su quelle familiari in particolare.

“L’adeguamento ai criteri ESG rappresenta un volano verso l’innovatività e una spinta verso la trasformazione imprenditoriale. La sostenibilità non va vista solo come un elemento di compliance cui attenersi, ma come un aspetto essenziale della strategia delle imprese, in particolare delle imprese familiari. Essa consente di fare emergere gli elementi ESG in una continua innovazione dell’impresa e del suo modello di business” ha sostenuto Giovanna Campopiano, Professore associato del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università di Bergamo nonché componente del CYFE (Centro per la nuova imprenditorialità giovanile e familiare), in apertura del talk.

Un nuovo modello di gestione per il patrimonio culturale

Vittorio Dalle Ore, proprietario della storica Villa palladiana di Maser in provincia di Treviso, ha spiegato come il modello di gestione imprenditoriale di un patrimonio culturale di proprietà familiare sia cambiato e abbia dato il via a un nuovo modo di valorizzare e di condividere ambienti patrimonio Unesco.

“La Villa è un luogo molto delicato, ma allo stesso tempo di immensa bellezza: condividere questa bellezza è sempre stato uno dei nostri doveri e una delle nostre gioie. Il luogo favorisce gli incontri e la abbiamo reso accessibile per iniziative di networking e dialogo” ha chiarito Dalle Ore.

Tecnologie per condividere la bellezza del territorio

Aver partecipato e vinto un bando del PNRR ha consentito poi di avere le risorse per mettere a terra un progetto complessivo, basato anche su sofisticate tecnologie di tutela dell’ambiente, della biodiversità e sulla digitalizzazione, al fine di valorizzare la Villa e renderla ancora più fruibile per chi vive sul territorio, per le nuove generazioni e per i tanti visitatori. Aperta tutto l’anno ospita eventi di moda, cultura del territorio, camp per bambini e tanto altro.

Loacker: riutilizzare per creare valore aggiunto

Nicola Rieg, Cser Coordinator di Loacker, azienda altoatesina tra i player mondiali del mercato dei wafer e delle specialità al cioccolato, ha portato l’esempio della governance di Loacker rispetto alla sostenibilità, a partire dalla scelta di coinvolgere tutti i settori aziendali sulle tematiche ESG.

“I valori dell’azienda, iniziati dai fondatori, sono sempre stati improntati alla volontà di non sprecare le risorse e di riutilizzare tutto quello che si può. Per esempio, negli anni ’80 si è introdotto un progetto di recupero del calore derivante dai processi produttivi. Anche oggi siamo impegnati in costanti ricerche per il riuso di prodotti secondari o di scarto con l’obiettivo di creare valore aggiunto, un esempio è rappresentato dalla ricerca sui gusci di nocciole” ha detto Rieg.

Una strategia ESG responsabile

Negli ultimi anni, l’azienda ha sviluppato quell’approccio, mettendo in campo una strategia per la sostenibilità elaborata sulla base di un approfondito studio quantitativo e qualitativo. “La strategia di Loacker si basa su cinque pilastri: neutralità climatica, filiera sostenibile – sia a livello ambientale che sociale – imballaggio, responsabilità verso le persone in azienda e, infine, la mindful indulgence, con azioni per promuovere e supportare un consumo responsabile” ha concluso Rieg che ha anche portato esempi concreti della gestione responsabile di Loacker a favore dei produttori delle filiere e dell’ambiente.

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